Silenzi: “Rinuncio allo stipendio da sindaco
e mi dimetto dopo un anno
se non raggiungo gli obiettivi”

CIVITANOVA VERSO IL VOTO - Il candidato del Pd, in vista delle primarie del centrosinistra e delle elezioni del 6 e 7 maggio, presenta il suo programma: no alle infrastrutture futuribili, azzeramento dei cda inutili e bilancio partecipato sono alcune delle priorità

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di Laura Boccanera 

“Rinuncio allo stipendio da sindaco e se entro un anno non raggiungo gli obiettivi che oggi metto nero su bianco con gli elettori mi dimetto”. E’ un Silenzi a tutto campo e in gran forma quello che ieri sera in una sala gremita del padiglione della fiera ha illustrato alla cittadinanza il programma politico con il quale si candida a sindaco della città. Niente infrastrutture futuribili e progetti da milioni di euro per Civitanova, ma piccoli interventi per migliorare la qualità della vita. Tra le priorità sobrietà dei comportamenti e taglio degli sprechi e azzeramento dei cda inutili. Queste le linee programmatiche, annunciate con uno stile che si allontana dal “personalismo” che aveva caratterizzato il suo mandato in Provincia. E’ un Silenzi più “umano” quello che si presenta alla platea, che saluta dal palco tre persone prima di cominciare: il figlio minore, Wanda, elettrice di 89 anni presente in seconda fila, ancora attenta e critica nei confronti della politica e Solomon, cittadino eritreo.

La serata parte con un video che ripercorre la carriere amministrativa e politica di Silenzi, quando il candidato del Pd aveva qualche capello bianco in meno, spaziando dalla costruzione del ponte fino agli interventi per il sociale, la visita al Papa e le figure di cultura incontrate nella vita, prima su tutte Alda Merini.

“Ho voluto aprire con questa carrellata di immagini che ha visto la mia presenza nelle istituzioni, sempre eletto dal popolo e mai nominato – ha esordito Silenzi – oggi mi candido per ridare ai civitanovesi la speranza perchè non è vero che la politica è tutta uguale, le scelte amministrative possono cambiare in meglio o in peggio la qualità della vita delle persone”. Nell’intervento Silenzi tocca temi urbanistici, inevitabile il riferimento alla Cecchetti e alla Ceccotti: “nella zona Cecchetti ci avevano promesso un museo della memoria, perchè non è stato realizzato? E non posso credere che dopo 18 anni la risposta alla Ceccotti sia un hotel house meno tre piani. Perchè Civitanova non può diventare una città moderna e all’avanguardia, oggi la contemporaneità è una città sostenibile”.

 Giulio-Silenzi-1-300x199Ma la “rivoluzione” come l’ha chiamata Silenzi passa anche attraverso le scelte politiche e Silenzi propone sobrietà e trasparenza: “chi si mette in lista con me non dovrà avere interessi personali, basta, non si possono sistemare figli o affari propri attraverso la cosa pubblica. Dobbiamo con l’esempio confermare una differenza, è ora di aprire il Comune, aria fresca e rivoluzione amministrativa”. Una riorganizzazione che passa, secondo il programma Silenzi, attraverso la creazione di albi per i professionisti che verranno chiamati a collaborare con il comune a rotazione, niente consulenze esterne e valorizzazione delle risorse interne che saranno chiamate a svolgere tutti i lavori richiesti “per lavorare di più e meglio”. A livello amministrativo Silenzi propone anche l’azzeramento di tutte le aziende partecipate e dei cda inutili: “ a capo delle partecipate non ci saranno i non eletti, ma gente competente, perchè le farmacie comunali perdono? È ora di invertire la rotta, chiudendo le società inutili e creando una struttura funzionale ma senza il peso della politica di basso cabotaggio, competenze e meriti e non amici degli amici”.

Altra novità è quella del bilancio partecipato, destinando ai comitati di quartiere un budget e lasciando al quartiere stesso la decisione di come impegnare la spesa sulla base delle priorità, dando quindi più potere al comitato e meno alla giunta sul piano decisionale.

Silenzi tocca anche il tasto del vitalizio: “lo ammetto, tutto vero, percepisco un vitalizio, ma non si tratta delle somme che dicono in molti, prendo 2.203,05 euro netti per i 14 anni in Regione, ecco perchè farò il sindaco da volontario, rinunciando allo stipendio complessivo di 150mila euro per 5 anni e darò l’esempio, se vado a vedere uno spettacolo di Civitanova Danza pagherò il biglietto come tutti, sono uguale agli altri e se entro un anno non realizzerò i progetti che mi impegnerò a stipulare con i cittadini mi dimetto”.

 Giulio-SilenziDal punto di vista politico Silenzi risponde anche alle domande sulla sua figura considerata all’interno del Pd e della coalizione una figura che divide e che spacca la coalizione: “forse sono ingombrante, ma credo che trovare una candidatura che unisca tutto e tutti sia impossibile, è una fase difficile per il paese e occorre passione, esperienza e determinazione, forse ho disatteso le aspettative dei singoli, ma niente inciuci e nessun accordo sotto banco è stato fatto, sono un uomo libero e senza condizionamenti economici”. Silenzi risponde anche alle domande sull’alleanza piuttosto variegata che contraddistingue la sua coalizione all’interno della quale sono presenti anche ex forzisti oggi confluiti nell’Ancora: “io ho fiducia in me stesso, se l’alleanza è sulla base di una sintesi di valori condivisi non credo ci sia alcun pericolo di stabilità. L’Ancora siede in maggioranza in provincia, ci sono all’interno persone serie che si sono staccate dal Pdl per i motivi che oggi fanno parte del mio programma e credo che lavoreremo bene insieme”. Sulla Ceccotti e sul cavalcavia Silenzi si dice scettico: “il cavalcavia così come è stato progettato è inesistente, i render che abbiamo visto sono solo nella mente degli amministratori di centrodestra e non risolve il problema della mobilità, oltre al fatto che non è finanziato e questi non sono più i tempi delle grandi opere. Cercheremo un dialogo con la Quadrilatero, ricostituendo un’autorevolezza che il Comune più importante della provincia di Macerata ha perso e credo che anche per la Ceccotti in sede di osservazioni si possa ancora fare molto”.

silenzi-giulio-presentazioneIl candidato del Pd interviene anche sulla cultura. Inevitabile chiedere che cosa ne sarà del festival Popsophia che tanto era stato osteggiato dal Pd: “non sono mai entrato nel merito del festival, ma criticai il fatto che non venivano mostrati i bilanci. Popsophia si rifarà, ma con alcuni cambiamenti: conosco Masino Ercoli, lavorai con lui allo Sferisterio e ne risanammo i conti, per cui ben venga Popsophia, ma via i buffet. L’idea del festival va portata avanti, ma tra gli altri, vanno valorizzati i talenti civitanovesi, gli artisti di questa città, nomi di intrattenimento e filosofi, ma anche civitanovesi doc all’interno. Sulla cultura si deve aprire un cantiere permanente”.

 



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