Da Gianfranco Borghesi, Ivano Rocchetti, Gianfilippo Straccia, Serenella Moroder, Giuliano Meschini, Maurizio Ulisse, Carlo Cardarelli, Davide Rossi, Vincenzo Berti, Massimo Papolini, Luca Crucianelli, Niccolò Di Bella, Renzo Marinelli, Paola Bellini, Maria Pia Pirro, Michele Ammurri, Vincenzo Berti, Federico Rovinelli, Carlo Trebbi, Daniele Pierleoni, Enrica David, Mario Dubini, Michele Ciamaglia, Salvatore Ventrella, Giuseppe Cavina, Carla Andreoli e Luca Bonventi, amministratori e quadri dell’Idv riceviamo: «Noi condividiamo e riconfermiamo le indicazioni politiche palesate a Vasto dal nostro Presidente. Oggi, nonostante i profondi cambiamenti, riteniamo che rimanga ancora la strategia vincente per la difesa della democrazia parlamentare e degli interessi diffusi degli italiani.
Confermiamo, ancora una volta, la necessità di una ferma e sincera alleanza con il PD, che in quella ipotesi, rappresenta l’asse portante per la tenuta democratica del Paese a salvaguardia delle istanze di libertà e di rilancio economico utili alla costruzione di risposte certe per le giovani generazioni che stanno vivendo il dramma della perenne incertezza.
Condividiamo tenacemente, con tanti liberi cittadini, un impegno ed un dovere civico e politico continuando a rappresentare nelle Istituzioni repubblicane delle Marche un partito, l’IDV che, nonostante atti di opacità politica ed antidemocratici che ne contraddistinguono a volte la vita interna, rappresenta il sentire diffuso per una speranza di riscatto dalle ingiustizie, dal malaffare, dalla corruzione dilagante.
Riteniamo, quindi, che anche qui come altrove il nostro partito non possa tradire quelle speranze con azioni che sembrano più orientate ad una ricerca affannosa di potere, in continuo conflitto con il maggior alleato.
La vicenda politica di Ancona sembra rappresentare al meglio questa diversità, questa doppiezza del predicare bene per poi sottendere a ben altro, non rispondente comunque al bene della città.
Uno scontro basato a volte su elementi di contrasto condivisibili ma per il resto,insistentemente e fondamentalmente purtroppo per la città, su falsi pretesti che in più occasioni hanno fatto intravedere palesemente la vera origine del contendere: il tentativo ossessivo di modificare surrettiziamente l’espressione della volontà popolare democraticamente espressa in libere elezioni.
Vogliamo con determinazione contribuire alla risoluzione del caso Ancona anche con l’indicazione nella rosa dei nomi di un amministratore di comprovata capacità che rappresenta una sicura garanzia, come per esempio Marcello Pesaresi.
Noi confermiamo la nostra volontà di sostenere l’azione dell’Idv e respingiamo con forza e sdegno le continue intimidazioni, gli attacchi forsennati, che sono giornalmente portati a quanti nelle istituzioni svolgono con dedizione e capacità il proprio servizio alla comunità regionale.
Diciamo con determinazione che non accetteremo mai che si punti alla fuoriuscita dell’Assessore Serenella Guarna Moroder, senza un dibattito del Coordinamento Regionale, dove possa essere affrontata tale questione una volta per tutte.
Come per la Moroder ciò vale anche per quanti, come il consigliere Giuliano Meschini, subiscono da mesi attacchi sconsiderati da eletti dello stesso partito.
Chiediamo, quindi, l’immediata convocazione del Coordinamento Regionale, che non viene convocato da tempo, che non ha mai affrontato neanche quali alleanze condividere per le imminenti elezioni amministrative di primavera.
Noi riteniamo che denunciare anche pubblicamente le difformità poste in essere nella gestione di questo partito nelle Marche, rispetto ai deliberati, alle norme di garanzia proprie di un partito democratico e trasparente come si richiama essere l’Idv, rappresenta un fatto positivo per rispetto a quanti, in tutta buona fede, ci affidano la loro fiducia certi del rispetto del loro mandato nell’espletamento del servizio alle Istituzioni».
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Favia tiene sotto scacco Di Pietro (se uscisse dalla Camera non esisterebbe più il gruppo dipietrista) e la Moroder sarà per questo sacrificata (lei che a Spacca era stata proprio proposta da Di Pietro)…
dei 27, 20 non sono né quadri né bollette. la maggior parte non è neanche tesserata! è la situazione opposta al pdl: lì ci sono tesserati inconsapevoli, qui abbiamo non tesserati consapevoli. l’Italia è piena di partiti, andatevene da dove siete venuti. non avete nessun diritto di stare dietro la bandiera dell’idv.
concordo in pieno con gabella, sono ai “TITOLI DI CODA” …e poi difendere uno come Meschini ce ne vuole!!!!