Il presidente della Provincia Antonio Pettinari e il sindaco Romano Carancini alla prima del Rigoletto
di Alessandra Pierini
Doveva essere la svolta, doveva confermare che Macerata crede nella sua stagione lirica come momento fondamentale per la cultura, doveva rassicurare sulla disponibilità di tutti a contribuire alla buona riuscita dell’evento, invece la riunione degli enti partner convocata da Romano Carancini venerdì scorso in Comune (leggi l’articolo) non solo ha mosso le già agitate acque del mare in cui navigava lo Sferisterio ma rischia persino di aver buttato via uno dei remi.
Il presidente della Provincia Antonio Pettinari non ha affatto gradito il fatto di essere messo alle strette da Carancini, dall’assessore regionale Pietro Marcolini e dal presidente della Camera di Commercio Giuliano Bianchi sul nome del direttore artistico e ha convocato in tutta fretta, per questa mattina, una Giunta straordinaria. Alla riunione il presidente è apparso furioso tanto da minacciare di bloccare il contributo dell’ente che, come sottolineato nei giorni scorsi dall’assessore Bianchini, negli ultimi 5 anni ha raddoppiato la sua partecipazione economica. Se così fosse l’associazione Sferisterio, oltre a restare senza soldi, resterebbe anche senza una gamba, visto che la Provincia di Macerata è uno dei due soci. Per non parlare della forte ripercussione che la tensione Carancini-Pettinari potrebbe avere sulla politica provinciale. Dopo la Giunta straordinaria di questa mattina, comunque, nulla trapela sulla decisione presa anche se l’imbarazzo è evidente.
Rimangono inoltre senza risposta molti interrogativi.
Si è parlato di stagione “ponte” ma verso cosa? Quali sarebbero questi ambiziosi progetti per il futuro?
In tutto questo qual è il ruolo del Consorzio Marche Spettacolo? La presenza del presidente dell’ente Claudio Pesaresi è sembrata infatti a molti inopportuna e finalizzata a creare il tanto temuto asse di direzione con Ancona.
E per finire che intenzioni ha Pier Luigi Pizzi? E se dovesse accettare di essere il “traghettatore” come mai un maestro, professionista come lui, con curriculum eccellente e fama internazionale, dovrebbe prestarsi ad essere solamente una figura di passaggio? Perché accettare un lavoro a termine? Con quale spirito?
Fa riflettere in questo senso quanto scriveva Enrico Stinchelli, noto critico musicale, nel suo blog nell’aprile del 2010, in tempi non sospetti e sicuramente senza alcun riferimento a persone e cose e maceratesi. «Come si diventa sovrintendente, istruzioni per l’uso – annuncia il critico – la prassi ufficiale prevede che i vari candidati presentino una domanda in carta bollata con allegato curriculum, indirizzata al Sindaco: così sarebbe garantita la partecipazione democratica di qualunque cittadino che aspiri legittimamente all’incarico; il Consiglio Comunale (può essere più o meno numeroso) , e soprattutto il Sindaco, vaglieranno le varie domande e opteranno quindi per il candidato più idoneo. Così, almeno, “dovrebbe” essere. Già, perché di fatto ciò non avviene. L’iter è molto più complesso e segue vie tortuose, proprio come in un romanzo d’avventure. Diamo, innanzitutto, un nome al candidato: il signor Mario Rossi. Il suo obiettivo: la Sovrintendenza di un Ente Lirico italiano. Per prima cosa, il signor Rossi deve verificare, attraverso buone informazioni, quale poltrona vacilli o stia lì lì per cadere. Di solito ciò avviene dopo elezioni politiche o amministrative, quando cambiano i colori dei vari Sindaci e degli assessori comunali. Tali informazioni sono per lo più voci di corridoio, indiscrezioni, suggerimenti che può dare un semplice usciere o un impiegato del Teatro…non occorre certo scomodare Tom Ponzi o il commissario Rex. Una volta individuato il Teatro da “conquistare”, il signor Rossi dovrà darsi dei tempi: occorre creare un consenso attorno alla sua persona, sia localmente (Sindaco, assessori, membri del consiglio comunale, personaggi influenti presso il Comune) , sia a livello politico ( i palazzi romani: Senato, Camera dei Deputati, segreterie di partito). Mai trascurare la realtà locale per cercare “raccomandazioni” in alto loco: l’amico personale del Sindaco, magari il suo barbiere o il proprietario del maneggio in cui viene custodito il suo cavallo contano quanto o anche più di un ministro! Il signor Rossi dovrà esibire ovviamente il proprio curriculum. Non occorrono i titoli di studio, né i titoli artistici, o meglio: sono un puro pro forma. Conta invece, e moltissimo, se il signor Rossi appartenga a una loggia massonica, magari la stessa del Sindaco o dell’assessore alla cultura… Una regola base dei fratelli massoni è quella di aiutarsi l’un con l’altro; basterà un giro di telefonate, alcune cene e la base è pronta nel migliore dei modi. La votazione sarà solo il perfezionamento in via ufficiale di ciò che è stato deciso a tavolino. La “lobby massonica” in campo musicale ha un’importanza decisiva, per storica tradizione. Tra i massoni d.o.c. si contano musicisti gloriosi, da Mozart a Cherubini, Spontini, Sibelius,Verdi, Boito, Respighi, Puccini. Pochi sanno però che a fianco di questi illustri autori, figurano alcuni tra i più eminenti e insospettabili solisti: direttori d’orchestra, cantanti, violinisti, registi, pianisti, sovrintendenti e direttori artistici».
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Caro Romano, la situazione ti sta sfuggendo di mano. Tu puoi rimetterci la faccia, il centro sinistra la propria immagine ma soprattutto Macerata il suo principale evento.
Non c’e’ più tempo per organizzare una prestigiosa stagione lirica di livello internazionale e non ci sono neppure i soldi per confermare i livelli di quelle passate, che pure sono state criticate come mediocri.
Ti consiglio di prendere in mano la situazione, con il cuore e l’orgoglio, lasciandoti alle spalle i boicottatori ed inventare una vera “nuova storia della lirica”: proponi la stagione delle giovani promesse italiane e straniere…i grandi del futuro consacrati a Macerata, lo Sferisterio come il più prestigioso teatro per i nuovi talenti (costo interamente coperto dalle entrate e pubblicità in tutto il mondo).
L’alternativa e’ continuare a traccheggiare ed alimentare i sospetti più biechi; a quel punto, pero’, non potrai più essere considerato vittima del disastro ma complice.
@ALESSANDRA PIERINI: Al fin della licenza TOCCA…e fa bene
Le risposte sono sotto gli occhi di tutti, sulla bocca di pochi e scritte sui libri di pochissimi.
Un anno è essenziale e necessario per mettere a posto i bilanci. I commercialisti lo sanno meglio di me.
Se fossevero lo Stop della macchina per meditare su di un progetto futuro il primo passo sarebbe quello di far conoscere all’opinione pubblica il contenuto dei bilanci integrali e soprattutto a quanto ammonta il pubblico pagante.
E si dovrebbe ammettere che l’idea di un festival su “tema”è stato un gravissimo errore in una terra dove già ce ne sono due dedicati a due grandi compositori.
La brava giornalista mette il dito su una piaga e indirettamente dà la risposta al perchè sia Carancini che Pttinari si sono ben tenuti alla larga dal chiedere un intervento di Orazi, l’unico che poteva salvare lo Sferisterio.Dà una risposta al perchè si è affossata l’idea di un confronto aperto alla cittadinanza.
Dà una risposta al perchè a Macerata anche la massoneria è di Serie Zeta.
INVECE DI FARE LA SOLITA MISERA STAGIONE LIRICA , OGGI IN TEMPO DI CRISI PROMOVIAMO
” LA STAGIONE O FESTIVAL DELLE SAGRE E MERCATINI ” ORGANIZZATA DALLA PRO LOCO DAL 15 LUGLIO AL 31 AGOSTO , COSI’ IL COMUNE NON AVRA’ NESSUNA PASSIVITA’ ANZI FORSE INCASSERA’ QUALCHE EURO DA SPENDERE , MACERATA SARA’ INVASA SICURAMENTE DA MOLTI TURISTI E TUTTI I CITTADINI SARANNO CONTENTI DI NON AVER PAGATO I DEBITI PER IL CARROZZONE SFERISTERIO !!!!!!!!!!
E INOLTRE LA CITTA’ USCIRA’ UNA VOLTA PER SEMPRE DA QUESTO INCUBO MARTELLANTE …………….. ^ SFERISTERIO SI O SFERISTERIO NO ^
Da quel che intendo: Carancini è a favore di Pizzi, Pettinari vuole Del Monaco, in sintesi una lotta interna alla massoneria. Ho capito bene?
Sto rivalutando Pettinari – politico, miracolo!!!!!!!!!!!!
Cchiù Sferisteriu pe’ tutti!
Brillante l’articolo di Alessandra Pierini. Lo intitolerei: il dito sulla piaga. Voglio però aggiungere altri elementi alle osservazioni e allusioni, condivisibili, di Alessandra. Ho come l’impressione che si stia “spostando” ( volutamente?) il dibattito. Infatti, da alcuni mesi a questa parte mi sembra di assistere ad una gara ( sportiva?) dove da un lato ci sono ( e c’erano) gli amici di Piizzi dall’altro i critici. Questo ha “personalizzato” lo scontro e lo stesso dibattito. La questione è diversa: a forza di fare nomi e cognomi, c’è il tentativo di cloroformizzare il grande “buco” di bilancio che si attesterà, nel biennio, tra gli 800.000 Euro e oltre. Insomma, il Nome tende ( tenderà) a far dimenticare la Cifra ( appositamente?) Ecco dunque la necessità di un Traghettatore, di un buon Caronte al quale però, a mio avviso, bisognerà dare “solo” una moneta per portare le anime all’altra riva. La Regione sta facendo, e ha fatto, sforzi notevoli per venirci incontro. Ora tocca ai privati, se ci sono, se davvero sono interessati, se davvero sanno gestire meglio del “pubblico”, se davvero sono attenti alla cultura, anzichè alle varianti urbanistiche. Il Bilancio comunale è povero, altri salassi sarebbero fatali. Ogni anno noi diamo allo Sferisterio cifre oscillanti, tra vecchi mutui e altro, tra 600 e 700.000 Euro ( se si eccettuano gli ulteriori esborsi per il “mantenimento” estivo della stagione, non conteggiati nella cifra sopra segnalata che sarà mia cura riferire al più presto) Ben vengano, dunque, i privati e sia celere la trasformazione della Associazione in Fondazione. Solo un “salto” verso questo orientamento è la novità. Non solo, dunque, un cartellone, comunque interessante e persino popolare.Comprendo da un lato ilPresidente della Provincia che chiede ( anzi chiese) i “conti” e comprendo il Sindaco che si trova, davvero,nel triangolo delle Bermude. E’ vero che lo Sferisterio è un “vettore” di immagine, ma è anche vero che un buon Traghettatore potrebbe farcela, e benissimo, con una cifra molto ridotta rispetto a quella degli anni precedenti, per due anni. Ai fini, almeno, di recuperare quei passivi. So che il mio discorso può sembrare troppo fiscale, ma è anche vero ( carte alla mano) che due o tre titoli, popolari, certamente avranno la funzione di equilibrare i bilanci. Anche perchè scenografie, cantanti etc.,dico del loro prezzi, sono noti in tutta Italia e facilmente comparabili e c’è massima informazione su questo ( almeno questo)
No, i membri del consiglio comunale no, non contano proprio nulla. Bravissima Alessandra Pierini ora conosci perfettamente questo mondo antico della lirica. Ricordo che con lo stile artigianale dell’Assessore David Calise costo zero, le opere dello sferisterio erano di livello internazionale. E Macerata era ancora la “Dotta” Forza Alessandra sei sulla strada giusta collaboriamo affinchè tutto ritorni al proprio posto.
la cosa davvero interessante è che ognuno di noi sente il diritto di poter esprimere pareri senza avere la consapevolezza che bisognerebbe, almeno, conoscere un minimo la musica lirica. La cosa ancora più interessante è che i nostri politici quasi sicuramente non la conoscono. Sono davvero pochi i veri appassionati e intenditori, e tutto si gioca su mere questioni politiche. La tristezza è profonda poichè, come è nella logica di questo Paese, si riesce a parlare di tutto e a pensare di fare al meglio su tutto, senza conoscere e avere un minimo di umiltà. “la Lirica” è un prodotto musicale che si dovrebbe conoscere e dovrebbe essere di altissimo livello. Tutto si trasforma nella questione Sferisterio”:probabilmente solo pochi possono conoscere veramente le logiche politiche da cui è regolamentato. Chiederei a tutti voi, politici compresi: ” quanti di voi sono melomani?” Se si parte dal prodotto e dalla passione per quello stile musiocale forse tutti noi riusciremo a considerartlo per il valore inestimabile che dovrebbe avere!
@TACCONI: Gentile Dott. Tacconi allora se i membri di un Consiglio Comunale non contano nulla e se il”segreto” che ha avuto il coraggio di scrivere la brava Alessandra Pierini in realtà è nella coscienza di tutti, allora dovreste tutti dimettervi perchè viene a cadere la funzione di politici che scendono in campo per la difesa e valutazione della cosa pubblica.La verità è che il termine ANTICO che Lei usa per la politica – un termine in realtà bello che a seconda del contesto in cui viene usato assume diversa accezione!- dovreste tutti voi, che avete partecipato alla stesura della storia maceratese, scrivervelo su di una maglietta ” IO SONO ANTICO”e per questo mi ritiro.
Lo stile artigianale dell’Assessore Calise trovava giustificazione in un humus ambientale che non è certo quello dei tempi moderni ma la coniugazione tra Antico e Moderno deve essere un metodo che risponde ad almeno tre criteri: competenza, onestà, orgoglio.
Lei sa benissimo che quello che accade nel mondo antico della Lirica accade nel mondo antico dell’Urbanistica, della Scuola , della Viabilità ecc. ecc. Macerata ERA dotta perchè c’erano gli uomini dotti che, purtroppo o non ci sono più o hanno scelto di chiudere gli occhi e di sopravvivere
@FESTINALENTE. Bravo, quanti ne vede lei di politici che vanno a Teatro e non solo a Macerata ma in giro per l’Italia?
Diversi anni fa, dopo che avevo cercato (inutilmente) di esprimere un’idea complessiva (sullo Sferisterio) ad alcuni nostri politici locali (che negli incontri, tutti, mi guardavano con gli occhi di una triglia lessa, facendomi chiaramene capire che non capivano quelo ceh dicevo) pensai di provare a sondare il terreno dell’imprenditoria…
….Ebbi un lungo colloquio telefonico, con uno dei nostri grandi imprenditori provinciali, a proposito dello Sferisterio e di quello che con una sapiente operazione di marketing avrebbe potuto essere un indotto su merci e beni totalmente diversi.
L’idea era molto semplice, e già sfruttata in molti altri settori, legare il territorio al “brand”.
Quindi una Stagione allo “Sferisterio” che, come “nome” avrebbe dovuto poi essere pubblicizzato epr vendere altre merci (calzature, cucine, lampade, giochi, occhiali, vestiti, ecc.)
L’imprenditore, che al contrario dei politici, la visione economica dell’iniziativa l’aveva ed aveva ben capito che, se realizzata bene, ci sarebbe stata possibilità di sviluppo (qundi di denari) divergeva però su di un aspetto di tutta la questione.
Io chiedevo che fosse l’imprentoria a farsi carico, all’inizio, delle spese per propagandare il nome (che poi la stessa imprenditoria avrebbe utilizzato nei suoi prodotti) mentre l’imprenditore chiedeva che fosse il pubblico ad assumersi l’onere (ed i costi).. Ovviamente quando il nomne “Sferisterio” sarebbe stato consociuto a livello internazionale poi gli imprenditori l’avrebbero utilizzato per le loro merci.
Più io cercavo di fargli capire che il pubblico, da solo, non aveva la possibilità di sborsare i tanti milioni di euro necessari (Stagioni di primissima affinchè la parola Sferisterio diventasse internazionalmente sinonimo di lirica) e più lui insisteva dicendo che, una volta il nome lanciato, gli imprenditori marchigianio avrebbero fatto la corsa per sfruttarlo.
Provai pure a fargli capire che, se per assurdo ed in un caso del tutto ipotetico, le amministrazioni (comunale, provinciale e regionale) ed addirittura lo Stato avessero deciso di sborsare i tanti e tanti milioni e milioni necessari a fare della stagione lirica (e quindi dello Sferisterio) una delle 5 o 6 stagioni di livello mondiale…. Poi una volta raggiunto l’apice sarebbe stato assai difficile che i nostri imprenditori marchigiani potessero usare il nome.
Se, per assurdo e per ipotesi, Sferisterio fosse diventato “il” nome da vendere a livello planetario ovvio che poi, gli sponsor, non sarebbero stati più locali (che se anche grandi impossibilitati a fare gigantesche campagne promozionali in tutto il mondo) ma che ci si sarebbe rivolti a grandi imprese internazionali che avrebbero potuto sborsare fior di quattrini, con una organizzazine dietro, che era mille volte più grande di quella dei nostri più grandi imprenditori locali….Nulla da fare.
Insomma da un lato i politici non arrivavano a capire che, oltre la lirica in senso stretto, si poteva anche fare comunicazione vendendo il nome.
Dall’altro lato l’imprenditore aveva capito benissimo le possibilità che si potevano aprire ma voleva la moglie ubriaca e la botte piena.
Questo a dire che, sono passati gli anni, ma che nulla è cambiato e forse è solo peggiorato sia sotto il profilo politico che imprenditoriale…
Il mio nickname non l’avevo scelto a caso mesi fa…….
@CERASI: Domanda: Perchè Diego Della Valle entra a far parte dei soci della Scala di Milano ?
la MUSICA è MUSICA …la POLITICA è POLITICA ……vi è UN’ASSOCIAZIONE “AMICI DELLO SFERISTERIO”…..se ne occupano loro della PROGRAMMAZIONE…..se si vuole AVVICINARE LE MASSE si propongono OPERE di FACILE ASCOLTO e ricche di SCENOGRAFIE…..la gazza ladra oppure il ballo in maschera lo conoscono in pochi…..anche il fidelio…..vi è tanto BENE l’AIDA, la TOSCA, la NORMA, la TURANDOT ed etc…..3 opere programmate per 2 serate ….1 per 3….un concerto sinfonico ….notturni di chopin e via…..si risparmia e siamo tutti più ACCULTURATI ……uno spettacolo di GIGI PROIETTI…..CHE RIEMPIE …….lo sponsor ….LA RAINBOW che và alla GRANDE oltremodo dietro vi è LA CURIA….
@ carletta
Non sono l’addertto stampa di Della Valle ne il suo segretario personale, quindi posso soltanto fare delle mere ipotesi…
a) Perchè fa più fico stare nel CdA della Scala che in quello del Circolo delle Bocce di Vallventosa.
b) Perchè serve esserci poichè si potrebero instaurare buoni rapporti con altri manager per altre operazioni o speculazioni finanziarie.
c) Perchè per mille nobili (e forse meno nobili) motivi è stato in qualche modo costretto
d) bo?
Signor CARLETTA, non mi piace aprire dialoghi con sconosciuti. ma devo precisare che: Non sono Dottore. Inoltre IO SONO ANTICO E VIGLIACCO andrebbe scritto su una sua maglietta. Io non mi sento proprio antico, faccio il mio mestiere con successo e in politica ci metto sempre la faccia e qualcosaltro. TU? La giornalista Pierini sta dimostrando quanto vale. TU? In consiglio comunale ci sono molti giovani che lottano per un qualcosa di nuovo e si sono fatti eleggere. TU? Il cane che abbaglia da lontano nella sua incertezza fa sempre tenerezza e comprensione. Per il ritiro, fino a quando ci sono cittadini come te che parlano in ANONIMATO, non se ne parla proprio.
Corr.ne: Il cane abbaia.
@TACCONI:
1) mai usata la parola vigliacco
2) è stato Lei a dire che i Consiglieri Comunali non contano nulla, io ho tirato le conclusioni
3) ma perchè si scalda tanto?
4) Le ho dato del Dottore come uso farlo, mentre Lei mi attacca dandomi del Tu
5) mi chiedevo come mai se conosce tanto bene le difformità del mondo dell’Opera non le ha mai dette prima visto che si definisce un “politico antico”
6) finchè esprimo un pensiero senza offendere nessuno manterrò il mio nick name…del resto quando vi votiamo siamo anche nel segreto dell’urna tutti anonimi, o no?
Mi riallaccio al commento del signor “festinalente” qui sopra, peggiorando la sua giusta linea: per parlare di Sferisterio con una qualche concretezza e attendibilità, occorre essere competenti. La mia “peggiorazione”, diciamo così…, sta nel fatto che secondo me non basta neppure essere melomani, ancorché se non altro utile a capire di che parliamo. Bisogna avere un’esperienza gestionale nel mondo dello spettacolo, oltre che – fondamentale! – una conoscenza musicologica dei fondamenti artistici e acustici – oltre che contrattuali – di cantanti lirici, orchestra e coro.
In questo senso, non è tanto difficile individuare un possibile Direttore artistico (Giacchieri? Del Monaco? Antinori? Vanno benissimo tutti e tre), quanto affiancargli un CdA competente, solido e autonomo dalle “insufflazioni” della politica.
Dai nomi che verranno individuati dai partiti per il CdA, sono certo che potremo capire agevolmente l’aria che va a tirare sull’intero andamento dell’Arena.
Quanto ai privati, il cui intervento viene ventilato da Garufi, posso essere d’accordo solamente se sarà indicato un CdA forte, quadrato, “rapido” nel cogliere le esigenze e i problemi, e soprattutto – ribadisco – sganciato a livello decisionale dai poteri esterni, dal più piccolo (Comune) al più grande (Regione).
In questa direzione, anche il privato – pur chiamato eventualmente a collaborare – può essere gestito senza permettergli prevaricazioni. Così come il direttore artistico, che può trovare un sostegno operativo ma anche un controllo vigile e tenace, anziché un corpo inerme, formale ma inessenziale.
Mi picerebbe sapere quali sono i motivi di “litigio” tra Pettinari e Carancini; c’è qualcuno in grado di saperlo e di spiegarlo in maniera che sia comprensibile a tutti? Personalmente penso che il primo motivo è che i soldi non ci sono, ma di sicuro ci sono altre questioni che “ai cittadini non è dato di sapere”: il potere è potere……..
Della Valle fa quello che gli pare se gli permettono di fare quello che sta facendo. E’ normale che lo Stato Italiano nel ministero dei beni artistici non ha i soldi per restaurare il Colosseo, monumento considerato una delle meraviglie del mondo, chiedendo aiuto ad un imprenditore ? Posso capire non destinare risorse per la chiesetta de San Girio per monumenti più importanti in fin dei conti ci sono delle priorità … e poi è un po’ come scrivere Tod’s sulla mitria del papa oltretutto don diego non si deve arrabbiare se Prada gli costruisce un outlet vicino al suo dando magari posti di lavoro e chissenefrega nessuno lo dice ? Lui probabilmente dirà lo stesso per lo Sferisterio …
festinalente scrive sulla lirica:
” La cosa ancora più interessante è che i nostri politici quasi sicuramente non la conoscono: sono davvero pochi i veri appassionati e intenditori, e tutto si gioca su mere questioni politiche. Chiederei a tutti voi, politici compresi: quanti di voi sono melomani?”
Io penso che tra i nostri politici, rispetto ai rari melomani, sono molti di più gli juventini, milanisti e interisti, che però, quando vogliono godersi il loro spettacolo preferito, debbono pagarselo, fra Sky e Mediaset Premium.
Visto che la lirica non ce la ordina il medico, a maggior ragione se ci costa 800.000 euro all ‘anno di deficit da ripianare con le tasse di noi cittadini (compresi i 192.000 euro al vostro beneamato Pizzi), voglio farmi promotore di una proposta rivoluzionaria:
CHI VUOLE ANCORA LA LIRICA A MACERATA SE LA PAGHI!!!!
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Pettinari: RESISTERE RESISTERE RESISTERE
PER TACCONI: Consigliere Tacconi, che brutto modo ha scelto per rispondere ad una opinione anche perchè non ho capito cosa l’abbia infastidito una risposta strana e nervosa
PER continuiamo a farci del male: io penso che Diego Dalla Valle abbia investito in Scala per prestigio. La Scala per i Milanesi è un simbolo è una Storia e se anche in deficit ^ più di altri teatri^ i milanesi non la metterebbero in discussione. cosa che non avviene nelle marche dove si critica e si distrugge tutto senza collaborare gli uni con gli altri
@ Tex Willer : quoto e rincaro la dose… tutti gli anni, a molti noti e benestanti marchigiani vengono regalati i primi posti, mentre noi, poveri diavoli … a parte l’ingiustizia, se veramente si vuole far rifiorire questa manifestazione, le persone di cui sopra potrebbero incentivare le entrate, offrendo un qualcosa in più oltre al normale costo delle poltronissime … forse non si risolverà il problema, ma almeno si inizierà a pensare e agire in modo positivo!
Se si considera lo Sferisterio come una mera attività economica e si valuta la sua opportunità solo in termini di entrate, uscite e utili o perdite di esercizio è anche lecito chiedersi perchè la sua operatività debba limitarsi ad un solo trimestre l’anno.
Anche la migliore azienda che possiamo trovare sul mercato se relegata ad operare in un periodo limitato dell’ anno sicuramente troverebbe enormi difficoltà a far quadrare i conti.
Non mi risulta infatti, ma magari mi sbaglio, che anche nei periodi d’oro la nostra arena abbia realizzato attivi straordinari degni di essere ricordati.
Il problema di fondo, secondo me, è trovare il modo di inserire la stagione lirica in un progetto di più ampio respiro che si estenda nell’ arco di un intero esercizio economico e che spazi in diverse attività sempre legate al mondo della cultura e dell’intrattenimento.
Una sorta di economia di scala che permetterebbe di utilizzare in maniera efficiente i cosiddetti fattori produttivi che nella fattispecie sono rappresentati soprattutto dai costi del personale artistico e non, dai costi di scritturazione, dai costi scenografici e da quelli promozionali.
Questa sinergia potrebbe essere realizzata o coinvolgendo nel progetto altre entità del nostro territorio comunale, provinciale e regionale o superando il congenito limite strutturale di un sito all’aperto predisponendo un’ opportuna copertura per il periodo invernale o sfruttando le potenzialità di un’ arena indoor soprattutto per eventi tesi a coinvolgere target di pubblico più giovane.
Al di là di chi traghetterà lo Sferisterio verso la prossima annunciata débâcle è questa la sfida che, a mio avviso, i nostri politici saranno chiamati prima o poi ad affrontare.
@ Utah
Tutte belle ipotesi, ma campate per aria, senza nulla di concretamente fattibile a breve, e casomai sotto la gestione di chi poi, degli attuali amministratori? Ma lasciamo perdere!
Tu scrivi: “trovare il modo di inserire la stagione lirica in un progetto di più ampio respiro che si estenda nell’arco di un intero esercizio economico e che spazi in diverse attività sempre legate al mondo della cultura e dell’intrattenimento”.
Dicci I soldi, chi dovrebbe tirarli fuori, intanto (fantomatici sponsor?), in un tale disastro economico e con cospicui debiti da ripianare? La Tamara Moroni, che si è gentilmente offerta di risollevare gratis le sorti dello Sferisterio?
Quanti pazzi (coi soldi …) conosci in giro, disposti ad accollarsi una cosa del genere, a magggior ragione con una gestione che i politici non vogliono assolutamente mollare?
Intanto però ci sono i debiti da pagare, e i 192.000 euro da dare a Pizzi! Dove li tiriamo fuori? E se intanto gli si sospendessero i pagamenti, visti gli scarsi risultati ottenuti, sempre che si sia ancora in tempo?
Spero che il suo contratto preveda una clausola del genere, sennò chi l’ha predisposto i soldi dovrebbe tirarli fuori lui! Il tutto mi sembra molto da denuncia alla magistratura, ma a Macerata questo non si deve fare …
RIPETO, CHI VUOLE LA LIRICA SE LA PAGHI, E PAGHI ANCHE I DEBITI PREGRESSI ACCUMULATI.
I nostri politici e maggiorenti locali, parentela compresa sino al quarto grado, trovino altri posti dove portare A GRATIS, e con foto sulla stampa locale, le loro attempate signore impellicciate ed ingioiellate.
Noi cittadini siamo stufi di ripianare i debiti altrui, mentre ci si propone addirittura di continuare ad accumularne altri: bene ha detto Pettinari, speriamo tenga duro!
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Io continuo a sostenere che molto, se non tutto, si potrebbe capire analizzando i BILANCI INTEGRALI dello Sferisterio degli ultimi 8-10 anni.
Si vederebbe così, analizzando il conto economico, che cosa sia successo e come sono stati impiegati i fondi.
Ci sarebbe da analizzare i CONTRATTI degli Sponsor, quelli della pubblicità, ecc. ecc. affinchè si possa capire se è possibile migliorare la raccolta fondi, se ci sono stati degli sprechi, se si è pagato troppo per un ritorno pubblicitario al di sotto delle normali aspettative, ecc. ecc.
Ed infine “the last but not the least” già che ci siamo ci sarebbe soprattuto da analizzare i vari CONTRATTI che legano i professionisti allo Sferisterio in quanto, in queste ultime settimane, sono uscite fuori delle cifre allucinanti….
Se il Direttore Artistico ha un contratto da 192 MILA Euro ritengo logico e conseguente che lavori PER TUTTO L’ANNO per la Stagione di Macerata e non che collabori, organizzi, gestisca e proponga anche altre cose presso altri teatri….
Le chiacchiere stanno a zero: fateci vedere le carte, TUTTE.
Altrimenti qualsiasi decisione politica verrà presa verrà sempre viziata dall’impressione che sia una decisione partorita da menti incapaci….
@Lorenzo vorrà dire che allora i milanesi si paghino il loro teatro perchè se ragioniamo così perchè io devo pagare un teatro che solo di sponsor ha la stessa cifra dello sferisterio e oltretutto può permettersi di andare in deficit, tanto ci sono gli italiani del sud che pagano le tasse …
Mandate via tutte queste persone (Pizzi, etc.) capaci solo di sprecare e fate la lirica con solo quello che si possiede, se è vero che la stagione costa quello che è stato scritto sui giornali …