Impossibile dimenticare la terribile notte del 26 settembre del 1997. La terra di Umbria e Marche tremò sotto l’impulso di una scossa tellurica molto potente. Nei giorni seguenti, in tutto il Maceratese iniziò la conta dei danni. Tra i gioielli danneggiati dal terremoto c’era anche la monumentale Chiesa di San Filippo a Macerata, destinata a rimanere inagibile e chiusa ai fedeli per molto tempo, tanto che ancora oggi la facciata e la parete laterale sono coperte da una imponente impalcatura. In questi giorni, però, qualcosa si muove. Chi ha attraversato il corso della Repubblica nelle scorse settimane non può non aver notato degli operai al lavoro, segno tangibile del fatto che qualcosa si sta muovendo.
L’edificio, a pianta centrale ellittica, è stato costruito tra il 1707 e il 1730 su progetto dell’architetto Giovan Battista Contini, la facciata è incompiuta e piuttosto severa con le due torri e cupoline a bulbo ma i maceratesi sono da sempre affezionati alla chiesa “alla fine della strada nuova”.
Cronache Maceratesi ha chiesto un intervento a don Gianluca Merlini, vicario giudiziale e cancelliere vescovile, che ripercorre l’iter finalizzato alla riapertura della chiesa:
«La monumentale Chiesa di San Filippo a Macerata, sita in pieno centro storico, è stata gravemente danneggiata dalla crisi sismica iniziata nel settembre del 1997. La Chiesa è inserita nel “Piano degli interventi di ripristino, recupero e restauro del patrimonio culturale danneggiato dalla crisi sismica” approvato dalla Regione Marche nel 1999.
Già immediatamente dopo l’evento sismico fu necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco per scongiurare la caduta di vari elementi in bilico. Successivamente anche il Vice Commissario delegato per i beni culturali delle Marche riconobbe la gravità della situazione ed approvò un progetto di pronto intervento, finalizzato alla salvaguardia della Chiesa e della pubblica incolumità, per un importo complessivo pari a 180 milioni di vecchie lire. Le opere previste, realizzate tra la fine del 2003 e l’inizio del 2004, riguardarono parti limitate della copertura e comunque non raggiunsero completamente l’obiettivo prefissato, anche in considerazione dell’esigua somma stanziata in rapporto alla vastità del monumento.
Il 3 marzo 2005 è stato approvato dalla Regione Marche e dalle varie Soprintendenze il progetto di recupero strutturale del bene danneggiato dal sisma per un importo ammissibile pari a 1.464.712,00 euro, non sufficiente però per il recupero completo dal punto di vista architettonico e artistico della Chiesa.
Non essendo però più previsti finanziamenti per la legge concernente il terremoto, dopo molti incontri tra le autorità regionali, diocesane e comunali si è giunti finalmente a definire un fondo FAS (Fondo aree sottoutilizzate ndr) destinato al ripristino di una delle opere più importanti della città di Macerata. I fondi FAS stanziati non basteranno per completare l’opera che si è già iniziata e per questo si stanno cercando altri finanziamenti per realizzare un restauro completo, strutturale, architettonico e artistico. Ad oggi però, vista la generale difficoltà economica, non è chiaro se si potrà disporre di tutti i fondi stanziati e se si troveranno altre risorse per completare l’opera. Pertanto, con tali incertezze, non è possibile stabilire un tempo certo per la riapertura della Chiesa.
La volontà della Diocesi di Macerata e della Confraternita delle Sacre Stimmate di San Francesco, proprietaria dell’immobile, è di riconsegnare al più presto lo splendido edificio al culto e all’ammirazione della cittadinanza tutta. Speriamo che l’attenzione di Enti pubblici e privati, di istituzioni e di mecenati possa contribuire al reperimento delle risorse necessarie al completamento del restauro, in tempi relativamente brevi».
(Nelle foto in alto di Gudio Picchio i lavori in corso nella chiesa di San Filippo)
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Che il Vaticano non ha i soldi per restaurare la chiesa non ci credo!!!
Sono a caccia dei soliti fessi che pagano le loro mancanze
e’ da molto tempo prima del terremoto che la chiesa aveva bisogno di manutenzione ma se ne sono guardati bene dal farla
tra una partita di calcio a 11 ed una di calcio a 5 il vescovo potrebbe trovare dei fondi: chi perde invece di pagar da bere, contribuisce economicamente al restauro!
Certo che è singolare che, nonostante tutti gli abbuoni, aiuti, esenzioni, stipendi, ecc., che il Vaticano riceve dallo Stato italiano non riesca a trovare i fondi necessari per rimettere a posto una sua proprietà…
Se siamo arrivati al punto che la Chiesa chiede soldi agli enti pubblici siamo messi davvero male!!
michela che te pareva de vive su un isola felice ???????
…”Speriamo che l’attenzione di Enti pubblici e privati, di istituzioni e di mecenati possa contribuire al reperimento delle risorse necessarie al completamento del restauro, in tempi relativamente brevi”.
Eh si, speriamo che Enti pubblici e privati, istituzioni e menati siano veramenti attenti e NON diano soldi per il restaurdo della chiesa!!! Andassero a chiederli al Vaticano…per San Filippo e per la statua di P.M.Ricci
Cari anticlericali,
sento la necessità di spezzare una lancia a favore del Vescovo in quanto non ha alcuna responsabilità né col terremoto né con le discutibili procedure di finanziamento che seguirono e che ha permesso al Comune di Macerata di utilizzare finanziamenti pubblici, anche underground (fondo di biblioteca sotto piazza Vittorio Veneto!). Ricordo che, solo grazie all’intervento del Vescovo, sono stati rimossi i ponteggi dalla cupola di San Giovanni ed è stata riaperta al culto la chiesa di San Flaviano a Recanati. Tuttavia le vicende relative al restauro della chiesa di San Filippo sono molto più complesse di quanto possano sembrare e le indico schematicamente nei seguenti punti, premettendo che la chiesa di San Filippo è uno dei pochi edifici veramente danneggiati dal sisma del 26 settembre 1997 in quanto a cupola ellittica:
1) L’edificio è stato posto soltanto al n. 1330 del piano dei Beni culturali;
2) Nel 1999/ 2000 ha usufruito di un contributo straordinario pari a duecento milioni di lire per opere di pronto intervento;
3) La chiesa è entrata, se pur marginalmente, nel PROCEDIMENTO PENALE N. 3842/04 RGNR insieme a tutti i beni ecclesiastici amministrati dai Padri Passionisti.
Errore, caro Don Gianluca. San Filippo – chiesa comprensibilmente a me molto cara – subì il grave danneggiamento durante l’ultima scossa di quel terribile sciame, il 27 marzo 1998.
Chissà come reagirono, gli amici qui sopra, quando i talibani fecero esplodere con la dinamite i due storici buddah giganti e antichissimi. Il loro settarismo nei confronti di tutto ciò che è cattolico somiglia a quella furiosa iconoclastia in grado di spazzare via arte e storia in un colpo solo.
@Davoli
sa molto bene che l’anticlericalismo è una variante della stupidità, il laicismo è tolleranza e dialogo, la fede dicono che sia un dono. Secondo me la fede è ricerca continua, anche al buio. Tanto, come dice il laico e massone Trilussa, è cieca anche se guida.
@ Filippo
MMMMmmmmm… Nella tua (difficoltosa) cavalcata verso il Paradiso stavolta mi sembra che tu abbia fatto la pipì ben fuori dal vaso.
Questo perchè, spesso, sei più papista del Papa…
Credo sia un grosso azzardo mettere sullo stesso piano San Filippo con i giganteschi Buddah (credo che si dovrebbe scrivere in maiuscolo, visto che se chiedi rispetto per la tua religione dovresti rispettare anche le altre) in Afghanistan.
Così come mi sembra che tu non abbia bene analizzato il punto fondamentale della distruzione dei Buddah: sono stati “eliminati” poichè chi li ha eliminati, con la dinamite, ha voluto dimostrare la propria superiorità religiosa rispetto alle altre (che devono essre appunto eliminate)
Mi sembra che, con altri strumenti (ma sempre violenti) è un pò che è quello che ha fatto la Chiesa Cattolica Apostolica Romana nel corso di tanti secoli…
Il problema fondamentale è che la Chiesa di Roma (nei confronti delo Stato italiano) è un pò con il braccino corto, quando c’è da tirare fuori i soldi, mentre (miracolosamente) è con il braccino moltoooooooo lungo quando c’è da ricevere benefit, esclusione ICI, ecc.
[[[ad esempio se il nostro vescovo avesse voluto dare un chiarissimo segnale di novità avrebbe potuto chiedere che i soldi per la (inutile) statua di Matteo Ricci fossero destinati ad altro: per la Chiesa di San Filippo, ma non solo]]]]
Un’altra barzelletta di Macerata! E’ da una vita che si dice che i lavori a San Filippo stanno per finire!!! E’ un monumento di Macerata e non credo debba essere interesse solo della Curia!!
Ma li 2000 di piccioni che si erano trasferite in quella chiesa sono stati informati dell’evento???qualcuno li ha avvertitti che dovranno sloggiare?