La resa dei conti. E’ arrivato il momento tanto temuto dagli studenti maceratesi dell’aumento delle tasse. Chiunque abbia seguito il susseguirsi delle vicende che hanno animato l’ateneo maceratese dall’ “autunno caldo” dei tagli della Gelmini in poi ricorderà le preoccupazioni dei manifestanti e dei rappresentanti studenteschi in merito ad un possibile rincaro sulle rette, ma anche le rassicurazioni che arrivavano nel 2009 (leggi l’articolo) dall’allora Rettore Sani e dalla sua squadra, composta chiaramente anche dall’allora vice Lacchè, sull’impegno dei vertici Unimc di non toccare le tasse universitarie. Sono passati degli anni, i tagli si sono fatti sempre più consistenti e oggi Senato e Consiglio d’Amministrazione discutono nella sessione di Luglio il nuovo assetto delle entrate dell’ateneo, motivando le decisioni come inevitabili rispetto alla situazione imposta dal governo. Il Senato si è già espresso in favore, le giornate della concertazione negli organi rappresentativi lasciano intravedere un esito generalmente positivo alla proposta dell’aumento. Una prospettiva che sta suscitando mobilitazione su più fronti: delusi e pronti a manifestare tutto il loro dissenso sono i rappresentanti di Officina Universitaria, che anche dalla loro pagina Facebook condannano l’aumento delle tasse e denunciano le conseguenze per gli studenti annunciando con fermezza la loro contrarietà e la piena opposizione negli organi rappresentativi e amministrativi della Facoltà.
Non si è fatta attendere neanche la reazione del Movimento Studenti di Macerata: « Approfittando dell’assenza della maggior parte degli studenti, direttamente interessati a quest’aumento, l’Ateneo di Macerata impone un grave innalzamento di tutte le fasce di contribuzione. Nello specifico, l’aumento dovrebbe andare dalle 30 euro della fascia di contribuzione più bassa alle 325 di quella più alta, con un particolare aggravio a carico delle fasce intermedie. Ancora più grave, ci sembra la scelta di introdurre una mora che va dal 10 al 20% per gli studenti oltre il primo anno fuori corso. Quest’ultima norma è la conseguenza della deriva aziendalistica che sta interessando il sistema universitario nazionale e che obbliga gli Atenei a rincorrere le classifiche imposte dal Ministero e rilanciate a livello mediatico, da alcune testate giornalistiche.»
Se solo pochi giorni fa il Rettore Lacchè presentava in conferenza stampa la prima campagna pubblicitaria per Unimc realizzata interamente dagli studenti dell’Ateneo (leggi l’articolo), oggi agli slogan proposti dal gruppo di ideatori selezionati dall’iniziativa si sono contrapposti quelli del Movimento Studenti Macerata.
Ai «collega la mente», «accendi il pensiero» e «connetti le idee» che accompagnano i loghi web della campagna ufficiale, il movimento risponde con «non hai i soldi? attaccati», «aumenta le tasse», «spegni il futuro». “UniMC, l’umanesimo che ti rovina”; la campagna di subvertising realizzata dal Movimento Studenti condanna il provvedimento nel momento in cui: «Il Consiglio di Amministrazione decide di scaricare le colpe di scelte ministeriali votate al taglio indiscriminato di fondi sull’anello più debole della catena: noi studenti, appunto». La nota che accompagna le immagini prosegue: «Il subvertising (sovversione della pubblicità, ndr) si propone di smontare il senso di una campagna pubblicitaria, costruendone uno nuovo» e ancora: «Non è nostra intenzione, né nostro interesse produrre pubblicità negativa per l’Ateneo, quanto piuttosto ricordare alla sua Amministrazione, al Rettore in primis, ed all’intera cittadinanza maceratese che gli studenti rappresentano per Macerata un’opportunità e non solo un mero tornaconto economico. »
Quello di ricorrere ad una “campagna pubblicitaria alternativa” è uno strumento già utilizzato dalle mobilitazioni studentesche maceratesi. Questa è la terza iniziativa realizzata in tal senso a Macerata, dopo “La buona occupazione” in risposta alla campagna 2003-2004 de “La buona educazione” e di “Varnelli, sovrano correttivo dell’Università”, che sovvertiva l’originale “Liscia o gassata? Università di Macerata”.
Interviene anche il Coordinamento Giovani Comunisti/Federazione giovanile comunisti italiani provinciale di Macerata:
“Il Senato Accademico dell’Università degli Studi di Macerata ha approvato l’ennesima misura che colpisce gli studenti e le loro famiglie. Per l’anno accademico 2011/2012 è previsto un aumento delle tasse che varia dai 30 ai 300 euro, e incide specialmente sulle fasce di reddito medio-basse. Per i fuori corso, la maggior parte studenti lavoratori, sono previsti aumenti a partire dal secondo anno (fuori corso) che variano dal 10% al 20%. Ovviamente a tutto ciò non corrisponde un miglioramento dei servizi offerti bensì una diminuzione a partire dall’offerta didattica che subirà diversi tagli. È stato varato inoltre un aumento delle more che si aggira intorno ai 50 euro. È necessario leggere questi provvedimenti all’interno della legge Gelmini e dei tagli attuati dal governo Berlusconi, tuttavia denunciamo il mancato coinvolgimento degli studenti in questa scelta che arriva, come spesso accade, nel periodo estivo quando le facoltà sono meno frequentate. Come Giovani Comunisti e Fgci, da sempre presenti nei movimenti studenteschi, ci impegniamo a vigilare affinché tali decisioni non siano taciute ai diretti interessati, gli studenti.”
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Aumenti????STRANOOOOO….
Coordinamento dei giovani comunisti accendete il cervello voi…
“È necessario leggere questi provvedimenti all’interno della legge Gelmini e dei tagli attuati dal governo Berlusconi”, ossi al Gelmini ha fatto i tagli, ok, ma poi i rettori e i direttori maceratesi che potevano prendere 1000 decisioni hanno deciso di aumentare le tasse agli studenti. Potevano far altro? si. Loro hanno deciso così, diamo la colpa a chi ce l’ha e non strumentalizziamo sempre politicamente tutto come fate sempre.
LA COLPA E’ DEI RETTORI E DIRETTORI, manifestate contro di loro, anche se il 90 per cento sono di sinistra…
Caro “Marco Travaglio” i tagli della riforma Gelmini ci sono stati dappertutto anche in altre Facoltà ma gli aumenti non ci sono stati e se ci sono stati sono di una prcentuale bassa. Il politichese ormai è finito è ora di dire basta a dire che la colpa è sempre “dell’altro” in questo caso del governo centrale.
Occorre dentro l’UNIMC fare un’esame di coscienza e cominciare ad eliminare i grandi sperperi di denaro e di “personale” docente e non che purtroppo da quello che ho sempre sentito ci sono docenti che lavorano 2 ore a settimana!!!
Coraggio tutti insieme contro la casta che c’era ed ancora c’e’ dentro l’UNIMC.
Quale sarà lo studente che, frontalmente, andrà a criticare un docente per il poco lavoro oppure gli voterà qualcosa contro in Consigliodi Facoltà o di Amministrazione se poi dovrà sostenere, con questo docente, ancora l’esame???
Pertanto i baroni continueranno a fare i baroni…