Si è ribaltato con il trattore mentre stava coltivando la sua terra ed è morto schiacciato dal mezzo. La tragedia è avvenuta questa sera poco prima delle 22, in contrada San Savino, nelle campagne di Civitanova, dove Silvio Centioni, 70 anni, molto noto in città per la sua attività imprenditoriale nel settore delle gomme (tra i fondatori delle aziende Delta e Gommar), aveva deciso di andare ad abitare una volta andato in pensione. Nulla da fare per i sanitari del 118 accorsi sul posto assieme ai carabinieri e ai vigili del fuoco che hanno impiegato diversi minuti prima di riuscire a tiralo fuori. Il trattore si è ribaltato probabilmente a seguito di una brusca manovra. Lunedì verrà effettuata l’ispezione cadaverica per poi decidere la data del funerale. La famiglia Centioni è molto conosciuta a Civitanova, il fratello di Silvio, Carlo Centioni, è un noto esponente della politica cittadina. è stato uno dei fondatori della Dc civitanovese e assessore comunale. Silvio Centioni viveva con la sua compagna, questa sera in casa c’erano anche due dei tre figli (Daniele e Francesco, la terza è Maria Luce).
(redazione CM)
(foto Vives)
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Dispiace molto quando muore qualcuno, per qualsiasi ragione ed in qualsiasi modo ciò sia avvenuto, quindi esprimo cordoglio alla famiglia per il decesso del congiunto.
Pongo però una domanda: è vero che oggi a 70 anni non è obbligatorio rinchiudersi in casa con la copertina sulle gambe a guardare la tv, e che si possono fare molte cose ma …. proprio guidare un trattore?
Ci sono molti anziani (non nascondiamoci dietro un dito: a 70 anni si è anziani) che guidano l’auto malissimo e causano incidenti, con danni a se stessi o ad altri, oppure che vanno in moto, oppure che si dedicano a sport pericolosi creando problemi in primis a se stessi e poi a tutti quelli che devono intervenire per i “salvataggi”.
Questa smania giovanilistica (ben espressa dall’assurda frase che spesso capita di ascoltare: “sono vecchio ma faccio tutte le stesse cose che fa un ventenne”) porta spesso ad atteggiamenti imprudenti (non in questo caso, sicuramente) o al compimento di attività oggettivamente pericolose come la guida di un trattore che forse sarebbe meglio riservare a persone più giovani.
Caro Antonio…non tutti arrivano al traguardo dei 70 anni alla stessa maniera,e anche se come dici tu anagraficamente sono anziani,biologicamente possono ancora essere molto energici e brillanti, inoltre per molti di loro il trattore e la campagna sono tutta la loro vita.
Ti posso dire da operatore del 118 che interveniamo piu’ spesso per giovani automobilisti che si mettono alla guida ubriachi o sotto effetto di sostanze stupefacenti..piuttosto che per anziani conducenti di macchine agricole(la statistica e’ nota e molto chiara).
Secondo me bisogna avere rispetto per la sofferenza di questa famiglia e unirsi al loro dolore.
Tutte le considerazioni sono soggettive e possono essere fuori luogo.
Alla famiglia Centioni e in particolar modo a Maria Luce vanno le mie piu’ sentite condoglianze.
@robpant: ho espresso anche io il cordoglio che rinnovo, ma mi sono limitato a stigmatizzare il fatto che oggi molti anziani (ripeto che anche stando nelle migliori condizioni di salute, a 70 anni si è anziani) compiono azioni pericolose.
Il fatto che molti giovani guidino ubriachi rappresenta uno dei pericoli della strada, e di questo siamo tutti d’accordo; a questo forse non è il caso di aggiungere quello degli “arzilli vecchietti” che si mettono al volante con la presunzione di essere ancora idonei, o peggio intraprendono attività pericolose.
Se la campagna ed il trattore sono la vita di qualcuno, non è detto che per questo si debba morire …….
Silvio Centioni era un leone,
Uno di quelli che a 70 anni non si mettono sul divano con la copertina, caro Sig Antonio, perche’ semmai si adoperano per produrle e commercializzarle, o magari anche donarle a chi non puoi permettersele.
Mi dispiace leggere il suo commento davvero fuori luogo non solo per l’ occasione in Se’ , ma in particolare per la persona cui e’ destinato, che tra 3 giorni sarebbe persino andato a creare forza lavorativa e guadagni per la povera gente in India, dopo averlo fatto per zone depresse e difficili del mezzogiorno italiano, della Cina, del Messico e della Colombia.
Non elenco qui ne’ a lei la lista delle opere senza lucro di mio padre, ne’ quelle imprenditoriali o agricole: chi sa, ricorda. A lei, mi dispiace caro Sig Antonio, ma non destino alcuna ulteriore spiegazione.
Lei non ha neanche minimamente valutato il fatto che i giornalisti possano aver malamente riportato la notizia? Ma no…piu’ facile commentare inopportunamente… Certo.
Detto questo, onore a chi rimane giovane e soia i giovani a credere negli obiettivi a qualunque eta’ e a vivere per qualcosa e qualcuno, e grazie Roberto, come valido membro del 118 e caro caro amico.
Maria luce