Mandrelli: “Ecco perchè
abbiamo scelto Pettinari”

ELEZIONI - Il segretario del Pd di Macerata spiega le ragioni della coalizione di centrosinistra

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Bruno Mandrelli

Scrive Bruno Mandrelli, segretario del Pd Macerata:

Heri dicebamus (in sede di commento all’articolo di Giancarlo Liuti sulla … necessità di commentare da parte di chi è impegnato in politica) che il tempo è galantuomo.

Nell’occasione il tempo è stato anche molto sollecito nel fornire argomenti attuali a sostegno di un voto in favore dello schieramento di centro sinistra che candida Pettinari a Presidente della Provincia.

Con sprezzo del pericolo (e del diritto costituzionale) un deputato del PDL ha proposto di modificare l’art.lo 1 della Costituzione ed il centro destra nel suo complesso, salvo rare eccezioni, tace e più o meno consente.

Naturalmente è solo l’ultima perla infilata nella collana delle boutades e provocazioni che abbiamo avuto modo di ascoltare nelle settimane trascorse, ma questa è davvero significativa: manifesta scarsa conoscenza della Costituzione, dei suoi lavori preparatori, dei suoi principi e dello spirito che la pervade, dei meccanismi istituzionali nel loro complesso. In una parola manifesta scarsa conoscenza della Repubblica e poco senso dello stato.

Se poi aggiungiamo che, con adamantina chiarezza, Umberto Bossi ci ha comunicato a mezzo stampa che il padrone d’Italia è lui e che Berlusconi governa sin quando lo dice la Lega Nord (notizia dell’ultima ora) la misura è davvero colma.

Si potrebbe obiettare che ciò c’entra poco con le elezioni amministrative, e non senza qualche buona ragione. Sta però di fatto che è proprio il Presidente del Consiglio che ha ufficialmente richiamati tutti gli italiani a comprendere il valore politico nazionale di questo voto: ed ecco allora una prima buona ragione per votare centro sinistra e dire no alla disinvolta superficialità con la quale vengono trattati i principi primi della nostra Costituzione e dire ancora no ad una Repubblica che si vorrebbe sotto tutela di movimenti politici di scarsa o nulla sensibilità democratica.

Possiamo aggiungere un’ulteriore riflessione, meno attuale e più ponderata: dopo quelli che personalmente ritengo 15 anni di corretto ed efficiente governo della Provincia di Macerata il centro sinistra ha pur tuttavia perso le ultime elezioni. E’ ciò forse segno che il quadro dell’alleanza politica di riferimento non era più sufficiente a garantire un consenso maggioritario? C’era forse un po’ di stanchezza? Probabilmente nella prima riflessione c’è del vero e si deve allora ragionare su cosa fare per aumentare il consenso in un quadro di chiarezza programmatica e di conferma delle proprie radici e della propria identità. Da questo punto di vista l’apertura verso una forza di centro non berlusconiana come l’UDC era ed è obiettivamente la strada da seguire. Tale proposta è stata sostanzialmente accettata dagli elettori a livello regionale e credo che vi siano eccellenti possibilità che possa esserlo anche nella nostra provincia.

Certo, sembrerebbe esserci il problema della coerenza nella candidatura di Pettinari, già vice Presidente della giunta Capponi ma, a ben vedere, è un falso problema: in un paese come il nostro, che sembra peraltro avere una gran nostalgia del proporzionalismo e della politica delle alleanze, appare francamente sconcertante puntare il dito sulla pagliuzza (ammesso e non concesso che tale sia stante il fatto che qui non vi è stato alcun “ribaltone” ma un coerente e meditato cambio di alleanze sulla scorta di indicazioni che l’UDC, a livello nazionale, ha dato da tempo con la fuoriuscita dall’alleanza politica con Berlusconi) ed ignorare bellamente la trave che – ripeto – è la cultura politica del centro destra nel suo complesso (preciso subito tanto per evitare discussioni fuori luogo che è fuor di dubbio che anche all’interno dello schieramento di centro destra vi sono brave persone e bravi amministratori: la questione è tuttavia di carattere generale e queste brave persone e bravi amministratori, lor malgrado, si trovano a portar acqua al mulino della sottocultura politica e del quotidiano sfregio istituzionale).

Ed allora, nel momento in cui si lavora per offrire un’alternativa diversa a chi vota centrodestra, cercando di pescare nel naturale bacino d’utenza nel quale si vincono o si perdono le elezioni (a dire l’elettorato per definizione “centrista” o moderato) ci facciamo male da soli invocando personali coerenze e disdegnando l’analisi della realtà politica attuale? Io penso invece che un po’ di concretezza non guasta.

Il candidato Presidente, poi, è persona equilibrata e seria, pulita ed attiva: potrà essere un buon Presidente di quella che – ricordiamolo – è comunque un’alleanza di progresso e di riforme, non conservatrice, che vede nel PD il suo asse portante in termini elettorali e culturali (ovviamente senza alcuna tentazione egemonica nei confronti degli alleati, il riferimento è al peso elettorale ed al patrimonio storico-culturale che è alla base del PD).

Non è  quindi questo il tempo delle petizioni di principio, della soddisfazione della propria personale posizione o dei propri intimi convincimenti: è tempo di concretezza ed anche di sacrificio, di impegno e di realismo.

Se le forze politiche che sostengono la candidatura di Pettinari a Presidente della Provincia di Macerata riusciranno a far comprendere ciò avremo reso un servizio importante alla collettività ed avremo dato il nostro, magari modesto ma politicamente rilevante, contributo per la costruzione delle condizioni generali necessarie per la modifica dell’attuale equilibrio politico e per un’alternativa al ventennio berlusconiano.

Su ciò  voglio credere che vi siano le possibilità per la ricostruzione di un rapporto anche con quelle parti della sinistra che, al momento e forse dando troppa importanza al meccanismo delle primarie di coalizione, hanno fatto una scelta diversa: anche qui credo che il tempo sarà galantuomo e darà ragione a chi crede – come chi scrive – che sussistano le condizioni per poter ancora lavorare insieme per il bene della nostra gente.

Ma se così non fosse e si preferisse seguire con gaia spensieratezza una logica del tipo “muoia Sansone con tutti i Filistei” problemi non ce ne sono: il campo della superficialità è ampio e c’è posto in abbondanza, chi vuole si accomodi.

Il PD, diversamente, lavora e lavorerà per costruire un’amministrazione provinciale concreta, capace di operare in sinergia con la Regione ed il Comune capoluogo, ottimizzando le pur scarse risorse per risolvere problemi annosi quali quello delle infrastrutture viarie di collegamento a Macerata in particolare: e non credo proprio che sia possibile sostenere che è indifferente avere un governo provinciale di un colore o di un altro. Francamente, pur con tutti i limiti, in termini generali, della politica nel suo insieme (e ce ne sono), le differenze esistono: c’è quindi da augurarsi che prevalga il senso di responsabilità, senza facili entusiasmi ma senza eccessive timidezze.

Anche su ciò  si misura una cultura di governo: sobrietà, senso di responsabilità  e delle istituzioni, concretezza sono le cose di cui abbiamo bisogno ed al candidato Presidente Antonio Pettinari tali caratteristiche non mancano.



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