Marangoni: “Mi candido
per abolire la Provincia”

All'incontro organizzato all'Itc Gentili da Cronache Maceratesi e dal Carlino show dell'ex leghista che ha preso parte al confronto insieme ad Acquaroli, Capponi e Gentilucci. Pettinari ha lasciato il tavolo a metà serata "per un impegno preso in precedenza"

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di Alessandra Pierini

“Se sarò eletto presidente da giugno la Provincia di Macerata non esisterà più”.  Lo ha dichiarato lui stesso nel corso del confronto tra i candidati alle prossime elezioni provinciali, organizzato da Cronache Maceratesi e Il Resto del Carlino.
Quando i moderatori Matteo Zallocco, direttore di Cronache Maceratesi, e Cristiano Bendin, capopagina de Il Resto del Carlino, hanno chiesto ai candidati di indicare sinteticamente i tre punti prioritari del proprio programma, Marangoni, appoggiato da Lega  per le Marche e Famiglia, identità e territorio, ha risposto senza esitazioni: « Sapete quanto costano le province ai cittadini italiani? 10 miliardi di euro l’anno. Quindi al primo punto ho messo l’abolizione delle province inclusa Macerata, per cui  sarò disoccupato perché per essere presidente dovrò lasciare il ruolo di consigliere regionale».

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Gentilucci, Capponi, Marangoni e Pettinari

 

Il candidato, consigliere regionale ed ex militante della Lega Nord, ha ribadito la sua posizione anche quando gli sono state chieste anticipazioni riguardo la squadra di governo: « La squadra di governo non ci sarà perché non ci sarà il governo visto che vogliamo l’abolizione delle province. Siamo convinti che il 98% dei maceratesi non ne può più dei partiti. Abbiamo la motivazione e l’entusiasmo per assicurarci il voto della metà di questi perciò il 49%.  Ci alleeremo con chi ci permetterà di avere i restanti voti per vincere».
Annunciata dall’inizio, ma determinante per l’andamento del dibattito è stata la partenza anticipata di Tonino Pettinari. Il candidato della coalizione di centro sinistra doveva onorare un appuntamento a San Severino preso in precedenza e ha lasciato il tavolo a metà del confronto, dopo aver risposto alla domanda “dove sarebbe Pettinari se la Provincia non fosse stata commissariata?

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Enzo Marangoni

 

« Io sarei rimasto dove gli elettori hanno deciso che dovevo stare. Quando ci si presenta con un programma, con idee e progetti e una coalizione bisogna onorare fino in fondo gli impegni presi coi cittadini. Su questo non ci sono dubbi. Naturalmente questo significa che bisogna assolutamente mantenere il rapporto di coerenza e lealtà verso chi ti ha dato il voto. Nessuno, per me, può far altro che rappresentare la volontà popolare. Siamo nell’epoca in cui salta fossi e voltagabbana che cambiano partiti e coalizioni dopo che sono stati eletti, a questi bisognerebbe chiedere perché tradiscono gli elettori. Noi ci proponiamo con un programma e una coalizione certi di far bene, e ne siamo tranquillamente sicuri e per questo chiediamo il consenso dei cittadini».

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Il confronto si è aperto con una presentazione dei candidati ai quali sono stati concessi tassativamente 2 minuti per rispondere alle domande. L’ordine di risposta è stato quello in cui i simboli saranno indicati sulle schede ma Luigi Gentilucci della Lam non ha gradito e  ha sottolineato:  «Fregate sempre  me in questo modo». Gli ha risposto Pettinari: «E’ questione di fortuna, anche nei sorteggi».
Un motivo per votare i candidati e le loro coalizioni? Ognuno ha detto la sua.
« La Lam – ha spiegato Gentilucci –  è un movimento che nasce dal basso, non riceve diktat da Roma, è vicino al territorio, fatto di gente comune. Nella nostra lista ci sono soggetti vostri vicini di casa, gente che potreste incontrare al supermercato, non viviamo di politica e ci alziamo ogni giorno per andare a lavorare. Vi chiediamo il voto per ridare dignità alla politica che i partiti ci hanno tolto».

 

Antonio Pettinari ha raccontato nei dettagli la sua storia personale e il suo impegno politico e ha concluso: «La mia passione è la politica. Non ho mai cambiato partito e l’ho seguito nelle decisioni prese via via. Oggi vivo questa nuova esperienza iniziata lo scorso anno a livello regionale. Conosco la Provincia, in questi anni mi sono interessato di viabilità, strutture, edilizia scolastica. Posso offrire esperienza, lealtà, onestà e correttezza nel fare politica e amministrazione». Enzo Marangoni ha sottolineato la sua posizione antipolitica: «Mi sono avvicinato alla politica pochi anni fa e sono già stufo. Rappresento due movimenti contro il sistema dei partiti che ci ha deluso moltissimo. L’obiettivo è di uscire dai partiti e avere forte vocazione sul territorio».

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Francesco Acquaroli

 

Franco Capponi ha puntato sulla sua recente esperienza  provinciale: “I cittadini dovrebbero votare per me per una freschezza che ho cercato di portare in provincia, trasformando un ente gestito politicamente in uno che affronta i problemi e che ha quindi una visione amministrativa e rapporti di collaborazione con tutto il territorio. Non ho mai cambiato schieramento da quando faccio politica, questo è un altro motivo per cui votarmi». Nel frattempo, al gruppo si è aggiunto Francesco Acquaroli, sindaco di Morrovalle e candidato di Sel, il quale ha spiegato la sua voce cavernosa con una fastidiosa laringite che ha fatto ritrarre Pettinari, seduto lì vicino. «La faringite non è contagiosa – lo ha ripreso Acquaroli per poi continuare nella sua presentazione – ho deciso di impegnarmi in prima persona per la candidatura a presidente, perché noi abbiamo delle idee molto chiare su come la provincia deve essere. Il nostro slogan è “una provincia migliore”, questo è possibile se riusciamo a costruire un nuovo modello di sviluppo e di benessere rispetto a quello ormai superato dai tempi».

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Enzo Marangoni e Franco Capponi

 

Le tre priorità nel programma sono per Luigi Gentilucci il lavoro,  l’opportunità turistica per il territorio può dare risposte indispensabili al fabbisogno occupazionale e le energie rinnovabili; per  Antonio Pettinari il superamento della crisi economica con la  difesa del reddito e dell’occupazione, l’attenzione ai giovani con opportunità ai più meritevoli e agevolazioni nel fare impresa e viabilità; per Francesco Acquaroli stop alla cementificazione che deve lasciare il passo a un piano di recupero del patrimonio esistente e i problemi ambientali; Enzo Marangoni, oltre all’abolizione delle province, propone la tutela dell’identità maceratese («no alle case popolari agli extracomunitari, no alle mamme italiane che non trovano posto per i loro bambini negli asili pubblici») e  basta agli ipermercati perché per ogni posto di lavoro che creano se ne perdono 6 nelle piccole aziende. Ha parlato di un programma basato su Europa 2020 Franco Capponi che ha evidenziato l’attenzione della sua coalizione al rafforzamento dell’università, al superamento del digital divide e al favorire l’impresa.

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Antonio Pettinari

I candidati hanno già deciso squadra di governo e gli assessori? In caso di ballottaggio lasceranno liberi gli elettori? A sentire le risposte tutti sono convintissimi di arrivare al ballottaggio. Gentilucci: « Non abbiamo deciso  la squadra ma la decideremo al ballottaggio. Per quanto riguarda l’indicazione di voto, se troveremo qualcuno che condividerà  il programma sarà nostro alleato, se no inviteremo gli elettori ad andare al mare». Pettinari: «Abbiamo parlato di programma, non abbiamo parlato di squadra, di posti, né di altro. La nostra è una base forte, una coalizione compatta. L’unica nostra  preoccupazione è quella di far conoscere le nostre proposte alla gente, perciò eviteremo gli incontri, le corride, spesso fatti solo per mettersi in mostra. Noi siamo convinti di ottenere un ottimo risultato perciò al ballottaggio arriveremo tranquillamente».

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Acquaroli: «Non abbiamo indicazioni sui nomi ma  sulle caratteristiche della nostra squadra che terrà conto della parità di genere. Siamo convinti, anche dai sondaggi, che andremo al ballottaggio e le alleanze future le chiederemo agli altri».

Marangoni: «La squadra di governo non ci sarà perché non ci sarà il governo visto che vogliamo l’abolizione delle province».
Capponi: « Non pensiamo di andare al ballottaggio visto che con il nostro governo in provincia non abbiamo dato adito a nessuno di dover cambiare idea per il mancato rispetto delle linee programmatiche».

(La seconda parte del confronto sarà pubblicata domani, nel pomeriggio in video le presentazioni dei candidati)

(Foto di Guido Picchio)

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