di Filippo Ciccarelli
La Maceratese non sa più vincere. Complice forse il periodo dell’anno, l’undici biancorosso sembra aver preso la strada del letargo, e sta palesando un’involuzione sul piano del gioco che è comprovata dai brutti risultati ottenuti di recente. L’ultima gioia che i ragazzi di Pierantoni hanno regalato ai propri tifosi è stata a Castel di Lama, il 3 ottobre scorso, vincendo contro l’Atletico Piceno, mentre il successo tra le mura amiche manca addirittura dal 12 settembre, quando ancora si giocava al Campo dei Pini; in quel caso l’avversario di turno, il Grottammare, venne sconfitto per due reti a zero, ma la partita si rivelò comunque ostica ed il Grottammare continuò a dare battaglia nonostante l’inferiorità numerica che la costrinse a chiudere il match in 9 contro 11.
Dopo dieci giornate di campionato è possibile stilare un primo bilancio, guardando alla classifica, che mostra un collettivo piazzato a metà graduatoria, che vivacchia con soli cinque punti di vantaggio sulle ultime formazioni in classifica, cioè Urbino, Atletico Piceno e Centobuchi.
E’ vero che i numeri bisogna prenderli con le molle e saperli interpretare, ed allora facciamo una considerazione puramente numerica. Nelle ultime quattro giornate la Maceratese ha raccolto un solo punticino, in casa, contro la Sangiustese. E’ stata battuta da Elpidiense Cascinare, Ancona e Real Montecchio, squadre che hanno rifilato ai biancorossi la bellezza di 7 goal, mentre fino a quel momento ne erano stati subiti appena 5 in 6 giornate di campionato. Ma se la difesa piange, il reparto avanzato non ride. I rifornimenti per le punte latitano, il centrocampo non ha ancora trovato un’identità ben definita. Trillini e Croceri, i due centrocampisti centrali titolari, non riescono spesso a reggere l’urto dei colleghi avversari. Belkaid ha iniziato sottotono, condizionato da problemi fisici che comunque non gli hanno impedito di essere in campo, ma la domanda principale è: qual è il suo ruolo? E’ stato impiegato per la stragrande maggioranza dei minuti sulle fasce, ed ha alternato prestazioni scadenti a cose migliori, come quelle fatte vedere contro l’Ancona, in cui ha dimostrato di essere volenteroso e di provarci fino alla fine, conquistandosi poi il rigore che ha propiziato il goal della bandiera. La sensazione, però, è che sia un pesce fuor d’acqua e francamente questo è un problema non da poco, vista la debolezza strutturale del centrocampo biancorosso. Un centrocampo ancora alla ricerca di identità, se è vero che in occasione del big match al Del Conero è stato preferito Ramadori, un attaccante, a Iuvalè, l’altro esterno titolare nei piani dell’allenatore.
Una gestione, quella di Pierantoni, al momento peggiore di quella Porro dello scorso anno, quando la squadra aveva ottenuto 13 punti in 9 giornate, ossia uno in più del collettivo ad oggi guidato dall’ex tecnico della Vigor Pollenza. Quest’anno, però, la squadra è stata costruita con molta più calma rispetto a quella della passata stagione, e nonostante questo arranca a metà classifica. Lo scorso anno si badò, giustamente, al concreto, ovvero a salvare la Maceratese sportivamente parlando. La travagliata nascita della Fulgor è ben nota, e sicuramente vicende societarie extracalcistiche hanno avuto una portata non indifferente sulle questioni tecniche.
Ci sono quindi altri interrogativi ai quali sarebbe corretto rispondere, perché è giusto parlare delle difficoltà legate alla politica, alla logistica, all’impossibilità di allenarsi sullo stesso campo ed addirittura di giocare in stadi diversi; ma è altrettanto vero che i tifosi hanno il diritto di avere delle risposte, soprattutto quando si dimostrano così attaccati alla squadra, come è il caso dei supporter biancorossi, ad oggi sempre presenti in casa ed in trasferta, in alcuni casi con quantità e qualità di tifo di altra categoria (vedi ad esempio il continuo incitamento ad Ancona, anche sul 3-0 in favore dei dorici, da parte di un pubblico che ha comunque riempito due pullman e si è presentato in oltre 200 unità a sostenere la Maceratese).
Perché la squadra è stata costruita rimpinzandosi di difensori, quali Nwanze e Del Moro, mentre il centrocampo non ha praticamente ricambi? Il pacchetto arretrato consta di un surplus notevole per la categoria. Per esempio Benfatto, colonna storica della squadra, ha giocato pochissimi minuti e solo in virtù dell’assenza dei suoi colleghi ha potuto scendere in campo, nonostante abbia mostrato il suo valore in categorie anche superiori. Lo stesso Nwanze, ultimamente ai box per infortunio, è stato schierato poco, ed in generale si è preferita la coppia di centrali composta da Del Moro e Grcic. Su quest’ultimo vanno fatte alcune considerazioni; arrivato a Macerata come ex promessa dell’under 21 croata in qualità di terzino, pare che il giocatore non gradisca la collocazione sulla fascia, ed infatti è sempre stato schierato come centrale, ad eccezione della gara di Ancona in cui quel ruolo era occupato da Benfatto, poi sostituito nell’intervallo. Questa situazione, se fosse più di un semplice chiacchiericcio, sarebbe francamente inaccettabile e se Grcic è considerato un titolare inamovibile per i suoi meriti tecnici bisognerebbe dichiararlo senza timore. Non è un lusso un pacchetto arretrato così rifornito? E cosa sta succedendo alla retroguardia biancorossa, perforata come non mai nelle ultime gare?
Inoltre: qual è la situazione degli under, utilizzati col contagocce specialmente nel già citato centrocampo, che necessita assolutamente di ricambi? Eclizietta e Borioni hanno fatto poche apparizioni, nonostante sia necessario in un campionato da 38 giornate alternare e dare respiro ai giocatori, anche per ridurre il rischio di infortuni e per migliorarne le prestazioni; il primo non è neanche un centrocampista ma ha una collocazione più offensiva, e la mancanza di un uomo d’ordine in mediana si fa sentire sempre di più.
Ed ancora: qual è la reale situazione nello spogliatoio della Maceratese? Fuori del campo si ha la sensazione, a volte, di una mancanza di coesione interna e di rapporti tesi tra gli stessi giocatori. Per esempio nella già citata trasferta di Ancona, Armellini ha più volte avuto da ridire con i suoi compagni di reparto, e non è stato questo l’unico caso di nervosismo. Cosa ha intenzione di fare la società per rimediare ad una situazione infelice, che ha visto la Maceratese raccogliere solamente una vittoria nelle ultime sette partite? E’ possibile un ritorno sul mercato o un cambio della guida tecnica? Lo scorso anno Nocera subentrò a Porro, e riuscì a salvare la formazione alla penultima giornata. Quest’anno i biancorossi erano partiti con obiettivi più ambiziosi, e non è certo possibile spiegare l’abdicazione alle volontà di vertice con la sola presenza dell’Ancona, temuta “ammazza campionato”. Per questo ci si aspettano delle risposte e delle azioni mosse per uscire dal tunnel della crisi, nella sua doppia veste di crisi di gioco e di risultati. Per evitare una nuova, ennesima, annata di passione.
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trovo solo parole di stima per quei ragazzi che hanno la forza e l’entusiasmo di seguire la squadra. siete impagabili e per questo il mister o chi per lui dovrebbe almeno spiegarvi cosa non va, credo ne abbiate il diritto.
che peccato, sono 10 anni che va sempre tutto a rotoli
Ieri ero a Montecchio e ribadisco che la sconfitta non è meritata. Restano i problemi in difesa (dove purtroppo contiamo svariati infortunati) e a centrocampo, reparto che necessita di un elemento che costruisca gioco con maggiore incisività e dia dinamismo alla manovra.
Ormai a mio avviso è palese che la squadra ha bisogno di essere “corretta” pertanto spero che la società torni sul mercato il prima possibile. Nell’attesa di eventuali novità rimaniamo vicini alla squadra…
Domenica scorsa a dire dei cronisti è stata una partita(cito) ” coraggiosa” ma “stregata” ed i tifosi che hanno raggiunto Montecchio hanno sempre sostenuto la squadra.. Un cambio necessario di un difensore sull’1 a 1 e dopo 10 minuti in contropiede gol partita,nonostante un palo sfortunato all’ultimo minuto.Molto giornalisticamente (forse troppo) alcuni articoli citano una c.d. crisi. Ma che dire dell’Ancona che ha pareggiato in casa con l’ultima in classifica cosi ‘ come analogamente l’Elpidiense. E poi domenica ci sara’ lo scontro diretto ed inevitabilmente una delle due squadra copolista conseguira’ il secondo risultato negativo in media inglese ….sara’ crisi anche per loro????E poi che dire del(la vis) Pesaro ,anche’essa citta’ capoluogo,con il doppio degli abitanti e medesimo “pedigree” calcistico , che ha lo stesso punteggio della maceratese. Insomma e non per consolarci con analisi comparative, non puo ‘ sfuggire a nessuno , dati alla mano che al momento appare un campionato equilibrato, per cui bisogna comunque sostenere la squadra , perche il campionato è lungo ad alla fine fortuna e sfortuna si compenseranno. E’ troppo facile, anche se piacevole, correre in ……soccorso dei vincitori.Domenica prossima , a prescindere per me sara’ la partite del “cuore biancorosso” e chi gufera’ …..molto simpaticamente “peste lo colga”
peccato che Elpidiense e Ancona hanno il doppio dei nostri punti e non hanno mai perso. Ma quale campionato equilibrato? le prime quattro sono fuggite da un pezzo e il 5° posto è già a 5 punti. Ma la sa leggere la classifica?
Ve lo dicevo che era meglio giocare al campo dei pini… Almeno lì, le evidenti lacune tecnico-tattiche dell’undici biancorosso venivano decisamente nascoste dall’atmosfera piuttosto calda che si era creata intorno alla squadra! Lo poteva riconoscere anche un profano del calcio che quelle vittorie erano maturate soprattutto grazie alle condizioni ambientali: sia il Grottammare che l’Urbania avevano giocato bene e forse anche meglio di noi, senza meritare le sconfitte. A determinarle invece furono per lo più la soggezione/suggestione ambientale da parte della terna arbitrale che provocò decisioni avventate ed espulsioni ‘generose’. Oltre che il nervosismo palesato dai giocatori avversari per le intrferenze del pubblico biancorosso.
Comunque al momento spererei più in un miracolo.. o magari in qualche correzione in corsa (sia di alcuni giocatori che del tecnico), altrimenti come pensiamo di arrivare ai play-out? Continuando così è facile qualificarsi ai play-off..
Decidere subito, non si può continuare a perdere punti, attribuendo le sconfitte alla sfortuna o ad alcuni episodi (entrambe queste componenenti fanno parte del calcio) e giustificando le difficoltà con la scusa di un torneo equilibrato e di grande valore tecnico.
Oppure se si vuol per il momento confermare il tutto, almeno bisogna pretendere interventi da parte della dirigenza che invochi cambiamenti radicali nelle gerarchie della formazione e nel modo di interpretare le gare. Attualmente non si ha la sensazione che il tecnico possa preservare, visti i risultati, l’autonomia totale che altrimenti gli spetterebbe se occupassimo ben’altra posizione di classifica. Quindi la conferma ci dovrebbe essere a patto che la guida tecnica si dimostrasse capace di giuidicare gli errori ed apportare in tempo utile qualche variazione decisiva che determini un miglior rendimento,visto che quello delle ultime gare è nettamente da retrocessione!
Forza vecchio cuore biancorosso!
Condivido in parte la severa analisi del mio ex allievo(sin dalla partita di Lucrezia dell’indimenticata “Eccellenza” di Nocera)ed attuale(quando può)opinionista Filippo Ciccarelli.
Però un appunto debbo farglielo:come mai non ha ricordato che nel bilancio di questo campionato la Maceratese ha dovuto inserire 110.000 di euro ereditati dal fallimento della Maceratese Srl di Ulissi?E che sta pagando.
Non ritiene Ciccarelli che questo gravame,pari esattamente alla metà del budget messo a disposizione dei tecnici per la campagna acquisti,abbia pesantemente influito sulla entità dello stesso e,conseguentemente,sulla qualità delle operazioni di mercato?
Tutto ciò per riconoscere almeno a Paci e soci la generosità-direi il coraggio-dell’impegno,al di là degli indiscutibili errori dei tecnici.