Hotel House, arriva Storace:
“Il sindaco non può pagare
i debiti dei delinquenti”

Il leader de La Destra: "Ne parlerò con Berlusconi, serve un commissario di governo"

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di Beatrice Cammertoni

A dare il suo contributo all’acceso dibattito sul futuro dell’Hotel House è arrivato nel tardo pomeriggio di ieri Francesco Storace, accolto dai dirigenti locali del partito “La Destra” e da un numeroso pubblico di militanti nella sala consiliare del Comune di Porto Recanati. Il destino dell’Hotel House, divenuto ormai un piccolo quartiere della località balneare con le sue 480 unità abitative, costituisce da diversi anni un nodo difficile da sciogliere per le amministrazioni portorecanatesi: l’attuale sindaco Ubaldi, si trova in questo periodo a dover gestire la questione dell’enorme debito accumulato dai residenti per il mancato pagamento dell’acqua. I toni degli esponenti locali de “La Destra” sono molto duri, lo si capisce fin dagli interventi introduttivi: “Qualcuno scriverà che sono razzista, non è così, non mi importa la nazionalità di chi delinque. Voglio poter uscire di casa senza dover temere di essere aggredita. L’Hotel House è inoltre ripetutamente una voce passiva del bilancio comunale. I 400.000 euro di debito per l’acqua lo dimostrano.”

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Così ha esordito Anna Rombini, portavoce Comunale. “Il nostro non è razzismo, è difesa della legalità”, ha aggiunto il consigliere regionale Nocelli. Si riferisce direttamente alla padrona di casa Ubaldi il coordinatore regionale Strafoggia: “Il sindaco vuole occuparsi del debito dell’Hotel House ma quanti anziani in difficoltà ci sono nel territorio? Questa gente in molti casi non si vuole integrare, lo dimostra il fatto che hanno scelto di non pagare i propri deboli. Ieri venti donne straniere hanno preso un diploma per aver superato un corso di italiano. Non sono queste le notizie che voglio vedere sul giornale. Vorrei impegni e soluzioni al problema.” Non smorza i toni l’intervento di Francesco Storace, che arriva a Porto Recanati dopo diversi giorni trascorsi in giro per l’Italia “ad incontrare i cittadini, che non hanno bisogno dei politici solo nei giorni della campagna elettorale.” L’immagine con cui il segretario decide di esordire è forte: “Nei giorni scorsi sono stato a Scampia. Non dobbiamo abbandonarci ad un lassismo che ci conduca a riprodurre qui la stessa situazione, con la gente che ha paura ed un clima di terrore”.

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Tenuto al corrente dai suoi sulle vicende dell’Hotel House, anche Storace entra in polemica con la Ubaldi: “La decisione di far pagare il debito alla cittadinanza mi sembra una sorta di privatizzazione creativa dell’acqua, tramite la quale il rischio di essere beffati è enorme. Non è di un amministratore generoso che c’è bisogno. Si agli immigrati dediti al lavoro, no a chi ci fa sentire ospiti in casa nostra.” L’impegno dell’ospite è quello di presentare formalmente un rapporto al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, per richiedere la presenza di un Commissario di Governo che copra tutto il periodo necessario a ristabilire l’ordine. “La Destra non è rappresentata nel Parlamento, i partiti che ci sono grazie alla semplificazione sembrano invece complicare la vita dei cittadini.” A livello nazionale, Storace ed il suo partito sono in aperta polemica con Gianfranco Fini, le cui scelte più recenti vengono giudicate incoerenti e incomprensibili. Dopo aver aperto una piccola parentesi su Balotelli: (“che modello può essere per i giovani? Uso un termine sdoganato dalla terza carica dello stato. Balotelli che spara in centro a Milano è uno stronzo”) aver rivolto l’accusa di essere discriminati dai mezzi di informazione (“noi siamo il partito di Facebook, ci ritagliamo il nostro spazio su quella piattaforma visto che la stampa non ci è amica.”) il saluto a Simone Livi è occasione per esprimersi sulla situazione della Provincia di Macerata commissariata di recente. “La nostra è una bella amicizia, sono fiero di lui e mi dispiace che per una listarella si sprechi così un patrimonio. Ho seguito con un interesse le iniziative dell’assessore, tutte bellissime. Fossimo stati nel Pdl saremo stati lasciati invece in panchina ad attendere che nostro figlio diventasse consigliere comunale a Macerata…”

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Il dibattito successivo si apre con l’intervento di Caroline, immigrata naturalizzata lo scorso anno legata per amicizia a molti dei responsabili locali del partito. Con il suo intervento “Contro la criminalità, contro il mondo mussulmano che ci invade e contro chi sta rendendo l’Italia un posto peggiore” conquista relatori e pubblico, incassando complimenti e pubbliche lodi anche della vice presidentessa nazionale della Onlus “Donna della Sicurezza” Daniela Cirillo. Il Sindaco Ubaldi, più volte chiamato in causa ma assente nel corso dell’incontro nella sala consigliere ha scelto di incontrare Storace e i suoi (salgono Livi, Nocelli, Stafoggia e la Rombini) nel suo ufficio a discussione terminata. Le strategie per raggiungere l’obiettivo della normalizzazione dell’Hotel House vengono illustrate in modo dettagliato e attento dalla Ubaldi che si è detta fiera di amministrare un paese in cui nonostante l’altissima percentuale di immigrati non si è mai verificato un episodio di intolleranza razziale.

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Abbattere l’Hotel House? “Non cambierebbe nulla, se non il fatto di trasporre un problema in orizzontale piuttosto affrontarlo in verticale.” Una distinzione fondamentale, secondo il sindaco, non va trascurata. “Dei quasi 2000 abitanti della struttura sono pochi i delinquenti, in molti casi esterni e anche italiani. La normalizzazione passa anche per la recinzione della zona. Molti dei residenti sono persone per bene. Anni fa lo spazio adiacente ospitava spesso i bambini, oggi a causa dei problemi di condominio emersi e della pericolosità della zona non ci sono più. Non dimentichiamo che li vive gente che come tutti noi teme per i propri figli e che vorrebbe più sicurezza.”

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