La Giunta Provinciale, su proposte dell’Assessore alla Tutela degli Alvei Fluviali Simone Livi de “La Destra”, ha approvato alcuni progetti riguardanti degli interventi sulle aste fluviali della provincia.
Sono sette i progetti approvati di recente per un investimento complessivo di quasi 900.000 euro.
Il primo riguarda i lavori di manutenzione idraulica del fiume Potenza in un tratto che attraversa i Comuni di Recanati, Montelupone e Macerata per un importo di euro 231.000,00.
Altri riguardano la manutenzione idraulica sempre del Potenza nel tratto tra i Comuni di Macerata e Montecassiano per un importo di euro 169.000, lavori di difesa spondale del fiume Chienti in località Belforte del Chienti per 100.000 euro, lavori di compensazione ambientale sempre del fiume Chienti tra Corridonia e Macerata per euro 55.000, un intervento di manutenzione presso il torrente La Valle nel Comune di Fiordimonte per euro 35.840, lavori sul Chienti in località Ributino di Tolentino per euro 55.000 ed infine alcuni interventi sul torrente Cremone nel Comune di Loro Piceno per 200.000 euro.
La tipologia dei lavori consiste prevalentemente nel rafforzamento e ricostruzioni parziali delle arginature erose con taglio delle piante presenti in alveo e taglio selettivo delle piante ammalorate lungo gli argini.
Altri lavori riguardano anche la sistemazione di alcune gabbionate di protezione e, nel caso dell’intervento inerente il “Cremone”, anche la demolizione di un vecchio ponte danneggiato da una calamità naturale del 2008 nel territorio del Comune di Loro Piceno.
“Continuano – dichiara l’Assessore Livi – gli impegni di questa Amministrazione Provinciale nei confronti della difesa del suolo e degli alvei fluviali del nostro territorio nell’ottica fondamentale della prevenzione”.
“Ancora una volta la Giunta guidata dal Presidente Capponi vuole fare parlare i fatti rispetto alle tante parole e dimostrare quindi che le linee di madato vengono rispettate in pieno”.
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Purtroppo gli interventi in questione spesso sortiscono effetti opposti a quelli voluti. Eliminare la vegetazione e rendere pressochè rettilinei certi tratti di fiume, possono essere pratiche molto dannose e controproducenti.
L’acqua, infatti, in un tratto rettilineo acquisisce molta più velocità e può fare più danni. Se invece scorre in un alveo naturale, ossia meandriforme, curvilineo, rallenta la velocità ed è meno pericolosa. A ciò andrebbe sommata la creazione delle cosiddette ‘casse di espansione’, ossia aree inondabili in cui possa defluire l’acqua in eccesso, in caso di forti piogge. La vegetazione andrebbe mantenuta quasi in toto, poichè rafforza gli argini ed andrebbero effettuati interventi periodici di pulizia da potenziali ostacoli al naturale deflusso delle acque.
Una riqualificazione fluviale così concepita, garantirebbe, nel tempo un notevole risparmio in termini economici.
Allego un link di un’associazione di cui faccio parte, che tratta proprio dell’argomento e che porta avanti in Europa e nel mondo il tema della rinaturalizzazione dei fiumi, a scopi ecologici, economici e sociali.
http://www.cirf.org/italian/menu2/coseRF/