di Laura Boccanera
e Alessandra Pierini
“…Mi sono informato c’è un treno che parte alle 7 e 40…” cantava Battisti. Bei tempi, quando un pendolare di lunga percorrenza poteva tranquillamente salire alla stazione di Civitanova e arrivare tranquillo e senza cambi ulteriori a Milano giusto per il brunch. Una tratta frequentatissima da chi andava ad Ancona, Bologna, Modena, Milano. Il modo più rapido per raggiungere il nord Italia e che in qualche modo ti faceva sentire meno provinciale e orgoglioso di vivere nelle Marche: “in mezza giornata raggiungo ogni luogo – diceva il civitanovese tipo – però non vivo il caos della città e riesco a tornare a casa con il tramonto e magari ci scappa una corsetta in spiaggia. Non c’è più niente di tutto ciò. Un giorno qualunque alla stazione, tre mesi dopo la soppressione del famoso treno che cantava Battisti delle 7 e 40, il panorama ferroviario è completamente cambiato. L’intercity non passa più, tutti ad Ancona o niente, rafforzando quella linea invisibile di demarcazione fra il nord ed il sud delle Marche. L’unica cosa che non cambia mai è l’arrabbiatura degli utenti, unici clienti nel mondo del commercio a “non avere sempre ragione”. Una rivoluzione lungo i binari si è compiuta con i nuovi orari, una sforbiciata che ha soppresso parecchi treni a vantaggio del capoluogo regionale nel silenzio più totale delle istituzioni che sembrano non sapere cosa avviene al di là della scritta Stazione. Un brutto colpo anche per il turismo, a ridosso della stagione estiva che rischia di lasciare i villeggianti al di là del Conero. E non va meglio per la qualità del servizio: proprio nella giornata di ieri Cronache Maceratesi era in stazione a Civitanova Marche. In due ore abbiamo registrato un treno soppresso, uno con ritardo di 40 minuti e un altro di 20. Facce rassegnate aspettano sedute, come di chi dice: vabbè tanto non ci ascolta nessuno, sono arrabbiato ma lo tengo per me.
C’è chi si lamenta di 4 ore di ritardo e il treno che doveva arrivare alle 9,10 a Tolentino ieri è arrivato alle 11,30.
“Siamo venuti a prendere il treno a Civitanova – ci dicono Roberta Orso e Federico Vitali – ma veniamo da Porto Sant’Elpidio dove non c’è una biglietteria e i box automatici non funzionano. Frequentiamo l’università di Ancona e con questo treno impieghiamo 40 minuti per arrivare.” A Rosa di Tolentino capita spesso di dover andare a Milano. “Le partenze per Milano sono assurde, non parte nessun diretto, bisogna fare minimo un cambio e a Bologna si rischia di aspettare un’ora per la Freccia Rossa. In caso di ritardo danno il rimborso dopo un’ora. Gli orari sono proibitivi, i bagni spesso sono rotti e l’aria condizionata non funziona, anche le tariffe sono alte e se continuano così presto nlle Marche la gente non saprà più come muoversi.”
Elena è una pendolare e tutti i giorni va in Ancona: “L’andata è abbastanza confortevole ma il ritorno è un vero problema. Tutti i giorni immancabilmente il treno fa 15 minuti di ritardo creando non pochi disagi tra i passeggeri.”
Elettra Lattanzi è una studentessa e fa con una certa regolarità il viaggio da Civitanova a Milano: “Hanno soppresso l’intercity delle 7,40 quindi devo andare in Ancona dove aspetto mezz’ora la coincidenza per poi ripartire.” Il primo treno che parte da Civitanova per il Nord è quello delle 9,28 per Venezia, ma i problemi non riguardano solo i collegamenti con il resto d’Italia. I disagi non mancano neanche nei collegamenti locali. “Il treno per Fabriano delle 8,27 è cancellato” annuncia alle 8,20 la voce metallica dall’altoparlante. “Sto chiedendo il rimborso – ci dice una signora davanti alla biglietteria. Avevo un appuntamento di lavoro e ora dovrò farmi venire a prendere sperando di riuscire a recuperare il ritardo.” L’addetto alla biglietteria non può che restituire i soldi del biglietto. E’ lui in prima linea, è lui a fare da schermo alle proteste della gente: “A volte sbagliano nei modi – ci dice – ma non hanno torto.”
A breve entrerà in vigore l’orario estivo e si teme che possano esserci ulteriori tagli. Dalle indiscrezioni che circolano tra chi attorno alla stazione ha attività e conosce il mondo dei pendolari sembra che a breve per lavori chiuderanno la linea Civitanova Macerata sostituendola con dei bus. Ma a colpire ancora maggiormente è la totale assenza di cognizione del problema da parte delle autorità politiche: dal Comune nessun segnale di vita, dalla Provincia ci ringraziano per aver fatto presente questa situazione, Erminio Marinelli, consigliere regionale del Pdl ha preparato una interrogazione sull’ aereoporto e dice: <<parlerò con il gruppo per proporre una mozione sulla viabilità ferroviaria>>. Speriamo presto, la signora Maria e lo studente di ingegneria sono ancora là che aspettano pazienti il treno in ritardo.
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Anche a me capitava di prendere l’IC delle 7 e 40; adesso c’è il regionale fino ad Ancona poi un altro regionale fino a Bologna. I tempi si nono allungati, il costo del biglietto è cresciuto, come i disservizi. Aria condizionata questa sconosciuta, toilette spesso inagibili, pulizia da terzo mondo (senza offesa per il terzo mondo). Alle autorità tutto questo non interessa; sono tutti (destra e sinistra) presi da beghe interne di partito, che il cittadino si arrangi. Poi però sentenziano sull’inquinamento, si scandalizzano perchè in giro ci sono troppe auto. “Usate i mezzi pubblici” sollecitano, ma loro li hanno mai utilizzati? Per Macerata la situazione della ferrovia è scandalosa: al Comune non gliene importa nulla, alla Provincia ancora meno, alla Regione … lì hanno altro a cui pensare ed a noi cittadini non resta che prendercela … in quel posto!
A proposito di ferrovie, la stazione di Macerata – Fontescodella è abbandonata al più completo degrado, non si chiedono fiori, ma almeno di tagliare, ogni tanto, le erbacce che invadono anche la scaletta che porta ai binari.
Io ed il mio collega che lavoriamo a San Benedetto e la sera rientriamo a casa, a Macerata e a Matelica rispettivamente, abbiamo notato che il venerdì sera ci sono sempre clamorosi ritardiiiii…ma non si può sempre venir via prima o spostarci in macchina solo perché il treno che dovrebbe partire da Civitanova per Fabriano alle 18.10 accumula ritardo su ritardo!!!
Per non parlare poi della linea Macerata- Fabriano Fabriano-Roma anch’essa pietosa per orari, coincidenze “mancate”, ritardi assurdi e condizioni pietosi dei treni….
I biglietti aumentano e i servizi calano…. stupendo esempio di sviluppo indirettamente proporzionale!