Dall’8 febbraio è cessata la produzione della Cotognini srl, storica azienda maceratese che produce cartotecnica pubblicitaria e ha la propria sede nel Rione Pace. L’annuncio choc è arrivato questo pomeriggio da Giorgio Cacchiarelli, segretario provinciale della SLC-CGIL. L’azienda, pur in presenza di commesse, si è trovata costretta a cessare l’attività per la messa in liquidazione con concordato preventivo. Improvvisamente senza lavoro si sono ritrovate ben diciannove persone, per diciassette delle quali venerdì scorso è stato siglato l’accordo per la Cassa Integrazione Straordinaria. Perchè, allora, pur in presenza di commesse, si è arrivati a questo punto? La storia si ripete. Una banca, un istituto di credito nazionale, ha chiesto alla Cotognini srl l’immediato rientro delle esposizioni causando di conseguenza una mancanza di liquidità per via della quale era impossibile acquistare i materiali per produrre.
Era difficile prevedere gli eventi degli ultimi giorni. L’anno scorso, infatti, c’erano stati solamente dei brevi periodi di cassa integrazione che non avevano provocato più di tanta preoccupazione. Anche sul fronte degli stipendi, l’azienda ha cercato di tenere duro fino alla fine: i dipendenti non ricevono le spettanze da gennaio. Ma la cosa forse più grave è che non sembrano esserci vie di uscita.
Per Giorgio Cacchiarelli (nella foto) “la situazione è difficilissima e l’unica via d’uscita è quella di un interessamento da parte di imprenditori interessati ad acquisire l’azienda. La nostra preoccupazione, in questo momento, è quella di garantire gli ammortizzatori sociali ai dipendenti. L’11 febbraio ci siamo incontrati con l’assessore provinciale Blarasin e gli abbiamo chiesto un impegno ad adoperarsi con le banche per avere l’anticipazione della cassa integrazione. In questo caso ci troviamo a dover difendere non solo i posti di lavoro, ma anche gli ammortizzatori sociali”. L’azienda ha anche proposto ai lavoratori di subentrare alla proprietà, ma è ancora troppo presto per parlarne. Prima sarà necessario quantificare le esposizioni bancarie e poi verrà presa una decisione. Intanto i lavoratori stanno valutando quali strade percorrere. Il proprietario, Paolo Cotognini, noto esponente dell’Udc maceratese, è tuttora in riunione.
La crisi, dunque, ancora c’è, esiste e lascia vittime sul campo. Anche in una realtà come quella di Macerata dove sembrava essersi avvicinata soltanto marginalmente, forse anche per il fatto che le aziende non sono moltissime. Invece, la cruda realtà, riporta tutti con i piedi per terra: gli effetti della congiuntura economica sono ben lontani dall’essere conclusi.
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Di seguito, tratta dal sito www.cotognini.it, una breve cronistoria dell’azienda.
La Cotognini s.r.l. nasce a Macerata nel novembre del 1959 come azienda produttrice di scatole in acetato trasparente. E’ tra le prime ditte, in Italia, a sperimentare questo tipo di lavorazione e unica nelle Marche. L’alta qualità dei suoi manufatti le valgono da subito contratti prestigiosi con alcune delle più grandi aziende del settore alimentare del Paese, AQUILA D’ORO, SAILA, FERRERO, GIAMPAOLI, oltre che l’acquisizione di una sempre maggiore consapevolezza delle proprie capacità professionali. Per la piccola impresa marchigiana, ubicata nel cuore dell’ antico centro medievale cittadino, l’incremento dei rapporti commerciali e il quotidiano accrescimento degli scambi, rivelano da subito un’insufficienza strutturale. Nel 1965, per favorire il traffico delle merci e la velocità delle consegne, l’azienda si trasferisce in una zona periferica della città, ove il traffico dei camion è reso più agevole. Sono gli anni del boom economico e alla produzione di scatole in acetato per il settore alimentare, si aggiunge la creazione di contenitori per l’abbigliamento, in particolar modo camicie da uomo, nonchè quella di speciali recipienti per articoli religiosi.
La nascita di nuovi settori merceologici favorisce l’esplorazione di ulteriori idee e l’elaborazione di nuove strategie aziendali: si delineano importanti prospettive e aumentano i fatturati. Nel 1980 l’azienda si trasferisce nell’attuale sede di via Della Pace, nella zona artigianale nord della città. L’esigenza di uno stabilimento più moderno e funzionale si lega perfettamente alle richieste del mercato locale. E’ in questi anni che sorgono nelle Marche i grandi distretti industriali. La nascita e lo sviluppo del polo calzaturiero prima e di quello argentifero poi si riflettono sull’economia del territorio delineando prosperosi orizzonti commerciali. Ai vecchi clienti se ne aggiungono altri e l’azienda cresce ancora. Cambiano i materiali come pure le tecniche di lavorazione. Cessa l’uso della plastica trasparente e perno della produzione divengono quasi esclusivamente la carta e il cartone.
Negli anni novanta, l’emergere di nuovi orizzonti commerciali e la concorrenza dei mercati emergenti rende indispensabile il potenziamento del sistema aziendale. La ricerca di nuovi materiali e la cura del design porta così alla creazione di nuovi prodotti. Alla realizzazione di scatole e contenitori si affianca la produzione di speciali espositori e l’uso di nuovi materiali quali il legno, il plexiglas e il metallo.
Oggi l’azienda utilizza macchinari all’avanguardia e si avvale della collaborazione di personale altamente qualificato per soddisfare al meglio le più esigenti richieste. Dotata di un sistema di controllo della produzione che permette di certificare la qualità del prodotto finito, la Cotognini s.r.l. è in grado di realizzare qualunque idea, avvalendosi solo di personale interno all’azienda stessa.
L’apertura di nuovi scenari economici ha infine determinato la nascita dell’ultima novità nel campo della comunicazione turistica, aziendale e pubblica. Si tratta dell’originalissima cartolina Postale Multimediale. Un nuovo ed interessante prodotto che ha già ottenuto i favori del mercato nazionale.
Sono vicino all’amico Paolo Cotognini. E’ una beffa leggere ogni giorno ( e questo è solo uno dei tanti casi) in che modo la Banca sia diventata una “divinità” intangibile. Da destra, da sinistra, dal centro. Occorrerebbe un “cordone sanitario” , come quando imperversa la peste,è fare pressione politica ( a 360 gradi ) contro un scempio di questo tipo.Alla Parmalat si concede tutto, persino una galleria di quadri in casa, agli onesti lavoratori, nulla.
Sono dispiaciuto e sono vicino alla famiglia Cotognini che da anni ho avuto l’onore e l’occasione di conoscere e che stimo e rispetto,ancora ci dicono che la crisi è passata ma……..!!!!!!! dopo questi fatti nn sembra propio.Spero con sincero affetto che riuscirete a riscattarvi.Con affetto Emanuele
“Una banca, un istituto di credito nazionale, ha chiesto alla Cotognini srl l’immediato rientro delle esposizioni causando di conseguenza una mancanza di liquidità…”
Ennesimo caso di banca che non fa il suo mestiere e bastona le aziende. Prima ti strozzano piano piano, poi ti danno il colpo di grazia; e danno la colpa alla crisi che hanno provocato proprio loro.
Intanto in quasi tutto il mondo i governi sostengono le banche in ogni modo. Che schifo!
Nessuna novità sulla vicenda che sta interessando la Cotognini srl di Macerata. La situazione rimane estremamente difficile per i diciannove lavoratori dell’azienda che dalla fine della scorsa settimana si trovano in cassa integrazione straordinaria. Fra i dipendenti c’è anche Paolo Cotognini, segretario comunale dell’Udc. Si tratta di un’azienda di famiglia, infatti, ma l’amministratore è uno zio del politico maceratese.
Sono vicino all’amico Paolo Cotognini. E’ una beffa leggere ogni giorno ( e questo è solo uno dei tanti casi) in che modo la Banca sia diventata una “divinità” intangibile. Da destra, da sinistra, dal centro. Occorrerebbe un “cordone sanitario” , come quando imperversa la peste,è fare pressione politica ( a 360 gradi ) contro un scempio di questo tipo.Alla Parmalat si concede tutto, persino una galleria di quadri in casa, agli onesti lavoratori, nulla.
Sono dispiaciuto e sono vicino alla famiglia Cotognini che da anni ho avuto l’onore e l’occasione di conoscere e che stimo e rispetto,ancora ci dicono che la crisi è passata ma……..!!!!!!! dopo questi fatti nn sembra propio.Spero con sincero affetto che riuscirete a riscattarvi.Con affetto Emanuele
A me dispiace più per i lavoratori.
“Una banca, un istituto di credito nazionale, ha chiesto alla Cotognini srl l’immediato rientro delle esposizioni causando di conseguenza una mancanza di liquidità…”
Ennesimo caso di banca che non fa il suo mestiere e bastona le aziende. Prima ti strozzano piano piano, poi ti danno il colpo di grazia; e danno la colpa alla crisi che hanno provocato proprio loro.
Intanto in quasi tutto il mondo i governi sostengono le banche in ogni modo. Che schifo!
Nessuna novità sulla vicenda che sta interessando la Cotognini srl di Macerata. La situazione rimane estremamente difficile per i diciannove lavoratori dell’azienda che dalla fine della scorsa settimana si trovano in cassa integrazione straordinaria. Fra i dipendenti c’è anche Paolo Cotognini, segretario comunale dell’Udc. Si tratta di un’azienda di famiglia, infatti, ma l’amministratore è uno zio del politico maceratese.