(Fonte: Ansa)
Forze talebane hanno lanciato prima dell’alba di oggi una decina di razzi su Kabul in un attacco mirato prevalentemente contro le installazioni dell’aeroporto della città, causando danni e il ferimento di un bambino. I media locali sostengono che si è trattato della più importante azione di questa dimensione contro la capitale afghana da molti anni a questa parte. Non appena cessato l’attacco, è scattata un’operazione di soccorso da parte delle autorità afghane, con l’intervento di mezzi militari e della protezione civile e di ambulanze.
I razzi, a quanto si è appreso, hanno colpito anche l’area residenziale diplomatica di Wazir Akhbar Khan e una zona non lontana dal quartier generale dell’Isaf, la forza militari internazionali di assistenza alla sicurezza della Nato. Una fonte della stessa Isaf ha detto oggi all’ANSA che “molti razzi sono caduti nella zona dell’aeroporto”, senza però colpire punti strategici. Un elemento confermato oggi anche da un dirigente dei talebani, Zabiheulla Mujahid, secondo cui “sono stati lanciati nove razzi”, ed “il nostro obiettivo era l’aeroporto”.
“Non sappiamo bene ancora cosa i talebani abbiano tirato – ha aggiunto la fonte Isaf – ma non è escluso che oltre ai razzi vi siano stati anche proiettili di mortaio”. “I talebani hanno operato da non tanto lontano – ha infine ammesso l’alto ufficiale – perché i razzi non hanno grande gittata e comunque loro non dispongono di basi tecnologicamente avanzate per lanciarli”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Ci hanno sbattuto la faccia gli inglesi, che non conquistarono mai il paese ma si limitarono a tenere aperte le poche vie di comunicazione e presidiare Kabul.
Ci hanno sbattuto la faccia i sovietici che, cento anni dopo gli inglesi e con tutta la tecnologia a loro disposizione, non hanno piegato quel popolo e sono ignominosamente fuggiti.
Cercare di controlare quel territorio, dove ogni singola famiglia e un clan dove tra quartiere e quartiere non si possono vedere (figuriamoci tra città e città), dove in ogni casa ci sono più fucili che braccia che possono reggerli significa solo che si vuole svuotare l’oceano con un cucchiaino bucato.
L’Afgnanistan non ha grosse ricchezze del sottosuolo, non ha industrie importanti, non produce petrolio… Ma strategicamente è importante visto che è una via di comunicazione (oleodotti).
Se non ci fossero così tanti interessi economici in gioco, se fosse un paesello dimenticato da Dio eera da un pezzo che sarebbe stato abbandonato al proprio destino: ma se l’Afganistan non si pacifica si rischia che si incasini anche il Pakistan (atomiche) che poi faccia casino con l’India (atomiche)…
Le exit strategy sono balle, non si può abbandonare a se stesso un paese che rischia di diventare terra di nessuno poichè il governo centrale controlla (male) solo le grandi città.
L’alternativa sarebbe (come fecero gli inglesi, che tanto stupidi non erano visto che nell’ottocento il 25% delle terre emerse era sotto l’Union Jack) controllare (oggi che è possibile con più mezzi e più aerei e elicotteri) le principali vie di comunicazione, presidiare (blindando) le città e dichiarare che il resto del territorio è zona di nessuno…