Passa il bilancio preventivo 2026-2028,
opere pubbliche: impegnati 77 milioni

MACERATA - Oggi il passaggio in assise. L'assessora Oriana Piccioni: «Nella spesa corrente oltre il 26% delle risorse è dedicato al welfare e alle politiche sociali. In questi anni abbiamo razionalizzato le partecipate». Molto articolato il dibattito sul piano finanziario

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Un consiglio comunale di Macerata

di Luca Patrassi

Il Consiglio comunale di Macerata ha approvato (19 voti favorevoli e otto contrari) oggi il bilancio preventivo 2026-2028 e la revisione ordinaria periodica delle società partecipate. «Nella spesa corrente oltre il 26% è dedicato al welfare e alle politiche sociali e conferma la città attenta ai bisogni delle persone più fragili e in difficoltà e sono previsti, inoltre, ulteriori 77 milioni di euro di opere pubbliche che andranno ad aumentare il patrimonio del Comune – ha commentato l’assessora al Bilancio Oriana Piccioni -. In questo quinquennio sono stati affrontati e superati altri fatti aventi un impatto sul Preventivo basti pensare che dopo la pandemia abbia avuto il caro energia – manifestatosi nel 2021 e aggravatosi nel 2022 con la guerra russo-ucraina. Da evidenziare, poi, il ritorno della spending review imposta dall’Unione Europea».

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L’assessore Oriana Piccioni

L’assessora Piccioni ha segnalato anche «l’aumento delle certificazioni relative a studenti in difficoltà che sono supportati dal Comune con un aumento di spesa corrente che, dal 2021, è quasi triplicato. Inoltre, per effetto degli aumenti contrattuali, i costi del personale hanno raggiunto 1,3 milioni di euro.

Grazie alle politiche virtuose portate avanti in questi anni abbiamo potuto ripianare il disavanzo tecnico utilizzando gli avanti di bilancio per le emergenze, per le spese di carattere straordinario e per supportare, con gli avanzi in conto capitale, le manutenzioni straordinarie e i cofinanziamenti relativi alle numerose opere pubbliche in corso».

Sono state effettuate, in questi anni, operazioni di pulizia dei residui attivi e passivi che «hanno liberato interessanti cifre da utilizzare per la spesa corrente» ha aggiunto l’assessora Piccioni.

Nel 2025 il Comune ha estinto due mutui grazie all’avanzo di bilancio che ha consentito di risparmiare circa 250mila euro nella spesa corrente per il 2026 e per gli anni seguenti e, al contempo, l’ente ha dato maggiore efficienza alla riscossione di alcune entrate, in particolare le sanzioni stradali che hanno permesso di dare copertura a tutte le spese senza aumento per le imposte comunali. Il Consiglio comunale ha approvato anche la revisione ordinaria e periodica delle società partecipate.

«In questi anni abbiamo razionalizzato le partecipate: penso alla chiusura di Macerata Cultura e all’uscita dalla Meridiana oltre alla chiusura di due liquidazioni importanti come il Centro Agroalimentare e Smea – ha commentato Piccioni -. Abbiamo provveduto anche a uscire dalla Rete Lirica e aggiornato lo statuto dell’associazione Sferisterio. Nel 2025, per quanto riguarda il servizio idrico integrato, ci sono stati sostanziali progressi: avviata la costituzione del gestore unico con la stesura del crono programma e l’approvazione delle delibere di fusione nella maggioranza dei comuni dell’ambito territoriale».

Il dibattito sul bilancio ha visto una serie di interventi. Il consigliere comunale di Macerata Insieme David Miliozzi: «Il bilancio è sostanzialente identico a quello dello scorso anno, è una premessa imbarazzante. Non c’è una visione a guidare le scelte dell’amministrazione».

Claudio Carbonari del Gruppo civico: «Non mettere il progetto di Rampa Zara nell’anno corrente significa non volerlo fare. I grandi cambiamenti si fanno con i cambiamenti quotidiani». Alberto Cicarè di Strada Comune: «Ho messo a confronto i bilanci previsionali degli ultimi anni. Le entrate tributarie passano a 35 a 47 milioni, da 860 euro a 1168 euro procapite, più 36%». Pierfrancesco Castiglioni, Fdi: «Sul piatto della bilancia ci sono una serie di cose fatte da noi che pesano molto di più del non fatto. L’opposizione non può dire che abbiamo concluso cose progettate loro, è un’autoaccusa per loro che non hanno realizzato le opere».

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