Centro commerciale Simonetti
«La maggioranza si sta decomponendo
su un progetto inutile e fuori contesto»

MACERATA - Le forze di opposizione Strada Comune, M5S, Alleanza Verdi-Sinistra, Pd e Macerata Bene Comune prendono una posizione unitaria: criticano l'atteggiamento dell'amministrazione e le divisioni nei partiti di centrodestra (specie la Lega) e spiegano perché sono contrari al progetto

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Un rendering del progetto

«Si tratta del classico caso di capitalizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite, per un comune che già fa fatica a gestire la manutenzione ordinaria dell’esistente. Ai cittadini di Piediripa e ai cittadini di Macerata servono nuove prospettive, servono servizi alla persona, spazi sociali e spazi liberi che non siano per forza sempre e solo luoghi di consumo e di spesa, servono trasporti pubblici e collegamenti migliori, per non essere costretti a vivere in zone anonime». Così le forze di opposizione a Macerata Strada Comune, M5S, Alleanza Verdi-Sinistra, Pd e Macerata Bene Comune che fanno squadra per ribadire le ragioni di contrarietà alla realizzazione del nuovo centro commerciale Simonetti a Piediripa. Un argomento che sta tenendo banco in città e che di sicuro ha mandato in fibrillazione la maggioranza e l’amministrazione Parcaroli, che ancora non ha preso una posizione ufficiale univoca. 

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Ed è proprio dai problemi interni alla maggioranza che parte l’analisi delle forze di opposizione e in particolare del partito del sindaco, la Lega.  «La decomposizione politica della maggioranza di centrodestra è ben rappresentata dalle posizioni sulla questione Simonetti del maggiore partito uscito dalle ultime elezioni comunali, la Lega – dicono – Sul campo ci sono: Buldorini, ex segretario provinciale della Lega, che non si sa a quale titolo, forse per accreditarsi con i promotori, sostiene convintamente la bontà dell’iniziativa, definita a sostegno dello sviluppo di tutto il territorio. Parcaroli, presidente della Provincia, nonché sindaco di Macerata, che con il decisionismo che lo distingue, dice e non dice, anche se si capisce che in fondo è favorevole. Il segretario comunale della Lega di Macerata, Aldo Alessandrini che nell’incertezza sembra prendere tempo per rifletterci su. Manca all’appello la consigliera regionale della Lega, Anna Menghi, della quale però vale la pena ricordare la determinazione, quando, nel non poi così lontano 10 Luglio 2018, dai banche dell’opposizione in consiglio comunale, non si risparmiava nel lanciare dure e nette critiche al centro commerciale Simonetti; allora si ergeva ad impavida paladina dei commercianti del centro storico arrivando, persino, ad insinuare che nella costruzione di centri commerciale ci fosse il rischio di riciclaggio di denaro, alludendo addirittura a possibili favoritismi personali. Ora però rimane in silenzio, ha forse cambiato idea? Cosa consiglierà al sindaco Parcaroli del suo stesso partito? Fratelli d’Italia che fa? Fratelli d’Italia preferisce non esprimersi con chiarezza, forse per dare un’opportunità al consigliere Blarasin di salvarsi dalle critiche dei suoi sostenitori. Noi crediamo che questo sia un modo incoerente di fare politica, basato su opportunismi».

simonetti-03-325x246Strada Comune, M5S, Alleanza Verdi-Sinistra, Pd e Macerata Bene Comune passano quindi ad elencare i motivi di contrarietà al progetto. «Occorre invece veramente difendere gli interessi dei cittadini. Per questo noi siamo contrari al centro commerciale Simonetti.  E lo siamo per questi motivi – spiegano –  E’ un progetto ormai fuori contesto, è inutile e superflua una nuova grande struttura commerciale nella zona di Piediripa, quando già c’è il centro Val Di Chienti e le altre zone commerciali a Corridonia, Montecassiano e Civitanova. E’ inammissibile altro consumo di suolo, Piediripa è già fortemente urbanizzata, con numerosissime aree commerciali e industriali inutilizzate in un territorio di pianura impermeabilizzato fin nei pressi dell’alveo del fiume Chienti, un ulteriore consumo di suolo aumenterebbe il rischio di ingenti danni per inondazioni, inoltre porterebbe alla emissione di enormi quantità di Co2 e polveri sottili. Contesto ambientale: seppure definito “terreno edificabile”, attualmente l’area interessata è un prato verde incolto e dal punto di vista ambientale assorbe gas serra, permette un assorbimento graduale delle acque, genera una fascia tampone tra viabilità e edificato assorbendo gli inquinanti del traffico. Nel nuovo progetto tutto questo si sostituisce con il costruito, e non ci rassicurano le alberature promesse con i rendering. Bastano gli esempi dei centri commerciali esistenti sulla qualità degli alberi piantati nei parcheggi, con alberi non autoctoni che da decenni crescono a stento o rimangono secchi».

E poi ancora «contesto economico: non si riconosce il vantaggio per la città di Macerata dal punto di vista economico e lavorativo – aggiungono – Siamo già un territorio pieno di grandi distribuzioni, eppure c’è un calo demografico e abitativo. Per rispondere al declino demografico, secondo noi, serve invece recuperare l’esistente e rigenerare per nuovi settori del lavoro. Contesto sociale: è vero Piediripa come frazione soffre la mancanza di un vero punto aggregativo, un luogo come una piazza e un parco che certo non ci si deve ridurre a realizzare solo come zuccherino per fare spazio ad iniziative speculative ma che si potevano creare utilizzando a esempio quei corposi fondi Pnrr che si è viceversa preferito utilizzare per fantasiose piste da skiroll a Fontescodella, quegli stessi fondi Pnrr che potevano utilizzarsi per ammodernare la viabilità di tutta la frazione. Aggiornare e potenziare, il servizio di trasporto pubblico non significa rimettersi a fantomatiche navette che colleghino Piediripa al centro città la cui reale attuazione potrebbe riportare alla memoria le promesse navette del Cityper. Certamente la costruzione di un altro centro commerciale non aiuta a migliorare la qualità della vita dei residenti di Piediripa ma a depauperare il capoluogo di ulteriori attività.  Rapporto pubblico privato: il privato promette e progetta di creare un’area verde attrezzata, di ampliare il tratto di strada ad esso prospiciente, di creare luoghi di cultura e socialità, e non da ultimo il citato servizio navetta per il centro storico. Una bella lista di cose che porteranno a un aumento dei costi a carico del pubblico, specialmente per manutenzione e gestione, a meno che una ditta di costruzioni non diventi anche un’azienda di trasporto locale o si impegni a curare la viabilità e le aree verdi nei prossimi anni».

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