Lega in piazza anche a Montecosaro:
«Un centrodestra unito per scardinare
le roccaforti della sinistra»

ELEZIONI - Dopo Monte San Giusto, proseguono i banchetti del Carroccio nei comuni interessati al voto. In prima linea c'è il vicepresidente provinciale del partito Giorgio Pollastrelli, che spinge il doppio ribaltone: «Nel primo caso abbiamo ritrovato l'unità, ora rifiniamo il programma poi arriverà il candidato. Nell'altro la realtà è più composita, ma pensiamo a una città che non sia solo il dormitorio di Civitanova»

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Giorgio Pollastrelli durante una visita di Matteo Salvini allo Shada di Civitanova

di Marco Pagliariccio

Realtà e scenari diversi, ma un medesimo obiettivo: ribaltare i governi cittadini di centrosinistra con una proposta unitaria di centrodestra. Sono le linee guida che sta seguendo la Lega per le tornate elettorali in due “roccaforti rosse” come Monte San Giusto e Montecosaro e non è un caso che nelle ultime settimane il vicepresidente provinciale del partito, il civitanovese Giorgio Pollastrelli, insieme ad alcuni militanti abbia dato vita a diversi banchetti in queste città per rilanciare l’attività politica locale in vista della tornata elettorale del prossimo giugno.

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Giorgio Pollastrelli (a sinistra) con i militanti della Lega nel banchetto realizzato la settimana scorsa a Monte San Giusto

A Monte San Giusto vige un insolito silenzio, con il sindaco uscente Andrea Gentili che sta dilatando i tempi sulla decisione di un’eventuale terza ricandidatura e il centrodestra che non ha ancora fatto la sua mossa. «A Monte San Giusto veniamo da uno storico con un centrodestra frammentato, ma stavolta partiamo dalla novità della ritrovata unità dei quattro consiglieri comunali di opposizione, tra i quali il nostro rappresentante Andrea Lattanzi – sottolinea Pollastrelli – abbiamo come coalizione e ho lavorato anche io in prima persona per arrivare a questo primo risultato, ora stiamo lavorando a un programma unitario, che per noi viene prima delle persone da candidare. Tutte le anime politiche e civiche che vogliono partecipare sono ben accette, non abbiamo fretta ma quel che è certo è che stavolta ci presenteremmo con un candidato sindaco unitario per sfidare un centrosinistra che per 10 anni ha lavorato in un modo, mentre noi ne proporremo uno completamente diverso».

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L’iniziativa della Lega a Montecosaro qualche giorno fa

Se però a Monte San Giusto lo scenario sembra piuttosto chiaro, visto che va delineandosi una sfida a due tra centrodestra e centrosinistra, più composita è la realtà di Montecosaro, dove per il post-Malaisi la situazione sembra più ingarbugliata. «Lì ci sono alchimie politiche più complesse e nell’alveo dell’amministrazione uscente sembrano esserci posizioni diverse – continua Pollastrelli – cinque anni fa il centrodestra sostanzialmente fece solo presenza, arrivando a compilare la lista solo l’ultimo giorno utile, mentre stavolta siamo partiti per tempo con riflessioni e incontri per cercare un’unità, aperta anche oltre i confini classici del centrodestra, e un programma con dei punti imprescindibili. Non vogliamo che Montecosaro sia solo il dormitorio di Civitanova, ma un protagonista del territorio provinciale. È uno dei pochi paesi in cui la popolazione cresce, soprattutto perché Civitanova vi ha “scaricato” un migliaio di residenti che non riesce ad accogliere, residenti che magari lavorano e usano servizi civitanovesi ma vivono effettivamente a Montecosaro: un maggior dialogo tra le due realtà è fondamentale e con due giunte di centrodestra sicuramente questo rapporto diventerebbe più diretto. Non dimentichiamo poi che Montecosaro è anche uno snodo viario importante, all’incrocio con la Mezzina e con il distretto calzaturiero del Fermano: potrebbe diventare un hub logistico fondamentale in questo ambito».

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