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Lufthansa raddoppia i voli con Monaco
«Più facile raggiungere New York»
Continua la bagarre sul caso Aeroitalia

L'ANNUNCIO dell'ad dell'aeroporto di Ancona Alexander D’Orsogna: «La portata di questa novità è immensa». Il consigliere regionale Fabrizio Cesetti ha presentato un'interrogazione dopo l'addio della compagnia aerea: «Il presidente Acquaroli ha il dovere di venire in aula e dire con chiarezza se sia esistito davvero un accordo preventivo o contestuale con Atim, tradottosi in un contratto di marketing da 750mila euro per incentivare la partecipazione di quella compagnia alla gara pubblica prevista dal bando Enac per i voli di continuità»

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L’aeroporto di Ancona

Il gruppo Lufthansa ha deciso di investire sull’aeroporto di Ancona raddoppiando le frequenze giornaliere a partire dal prossimo 31 marzo per Monaco. I voli saranno operati con E195 della compagnia aerea Air Dolomiti con un upgrade della disponibilità posti: si passerà quindi da 90 posti a volo a 122. «Grande soddisfazione per questa decisione del gruppo Lufthansa che non solo raddoppia le frequenze e aumenta l’offerta posti, ma introdurrà il night stop dell’aereo su Ancona. La portata di questa novità è immensa in quanto ciò permetterà all’utenza dell’aeroporto di raggiungere qualsiasi destinazione al mondo grazie alle prosecuzioni da Monaco. A titolo esemplificativo si può partire da Ancona alle 6,05 ed essere a New York alle 12,45», dichiara l’ad di Ancona International Airport Alexander D’Orsogna. Da lunedì a domenica le partenze per Monaco saranno dunque alle 6,05 e alle 13,15; mentre le partenze da Monaco per Ancona alle 11,25 e 22,15.

Non si placano però le polemiche intorno alla vicenda Aeroitalia. «Il presidente Acquaroli ha il dovere di venire in aula e dire con chiarezza se sia esistito davvero un accordo preventivo o contestuale tra Atim e Aeroitalia, tradottosi in un contratto di marketing da 750mila euro, per incentivare la partecipazione di quella compagnia alla gara pubblica prevista dal bando Enac per i voli di continuità – dice il consigliere dem Fabrizio Cesetti – Il tempo dei giochi di parole è finito sia per lui che per l’assessore Brandoni, perché qualora risultassero vere le ultime dichiarazioni dell’amministratore delegato di Aeroitalia Intrieri (“abbiamo accettato perché c’era un accordo con Atim”), saremmo di fronte a gravi violazioni di legge e ai principi di legalità, imparzialità ed economicità da parte di Atim».

Cesetti ha presentato un’interrogazione a risposta immediata che sarà discussa dal consiglio regionale martedì prossimo.

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Fabrizio Cesetti

«Il corrispettivo di 750mila euro promesso da Atim a Aeroitalia con il contratto di Servizi di Marketing – spiega Cesetti – costituirebbe una palese alterazione del principio di libera concorrenza tra i singoli soggetti giuridici che partecipano o che avrebbero potuto partecipare in via autonoma alla gara. In altre parole, Atim avrebbe influenzato o alterato il risultato della gara che, senza l’intervento perturbatore costituito dalla promessa stessa, avrebbe avuto un diverso esito e verosimilmente sarebbe andata deserta, visto che Intrieri ha dichiarato che le condizioni attuali del bando, senza il contratto di marketing, non sarebbero per lui sostenibili. Forse Acquaroli e Brandoni non si rendono conto, ma la vicenda configura una violazione delle norme poste a tutela dell’interesse pubblico che, al di là delle singole resposnabilità, rappresenta un ulteriore danno alla reputazione dell’Aeroporto delle Marche, con il concreto rischio di un definitivo allontanamento di altre compagnie. Anche per questo motivo e con l’obiettivo di salvaguardare l’immagine della Regione Marche, va scongiurato qualsiasi accordo riguardante una exit strategy soft: credo che non sarebbe né legittimo né decoroso che chi ha operato in una diffusa violazione delle più elementari regole possa oggi pretendere e ottenere uno ‘sconto’ sui propri inadempimenti».

«Oltre a chiarire una quadro sempre più torbido – conclude Cesetti – è infine urgente che si proceda all’abrogazione della legge istitutiva di Atim affinché la Regione Marche, anche attraverso le sue strutture organizzative, si riappropri delle proprie prerogative e possa adempiere ai propri doveri con trasparenza e osservando correttamente i principi di legalità, imparzialità ed economicità che devono sempre sovrintendere l’agire pubblico. Esiste già una proposta di legge soppressiva presentata da me e dal gruppo del Pd. La maggioranza la porti in consiglio regionale per l’approvazione, senza perdere altro tempo».

 

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