Il Cosmari
di Luca Patrassi
Se non fosse per i cambiamenti climatici, e la siccità lamentata, verrebbe da scrivere che “piove sul bagnato” in riferimento agli incrementi tariffari per i servizio di raccolta dei rifiuti. Ieri sera l’Ata, guidata dal presidente Sandro Parcaroli, ha ufficializzato i rincari per i prossimi due anni (9% all’anno), oggi arrivano i primi commenti.
Degli elementi utili al dibattito arrivano dal comitato “Corridonia green No discarica” che, a margine dell’assemblea Ata di ieri, osserva: «Sono state individuate delle aree potenzialmente idonee mentre altre sono state sostanzialmente escluse, usando i criteri della superficie continua e non inferiore ai 10 ettari, una dimensione di almeno 100 metri, l’assenza di vincoli a tutela integrale e potenzialmente escludenti.14 macroaree aree sono ancora senza osservazioni prodotte dai Comuni interessati. Sedici aree hanno documentazione insufficiente. Non è compresa in questa lista Corridonia che tuttavia non ha inviato un documento richiesto. Risultano per il momento 54 le macroaree studiate con i documenti prodotti dagli enti locali: 25 sono le aree sostanzialmente non idonee e tra queste figurano Gabbi, Ponte Tavole, Colle San Martino (Corridonia), Perella-Campiglia (Corridonia e Monte San Giusto), Fonte Ancona ed Ete Morto (Monte San Giusto) mentre 29 sono le aree potenzialmente idonee e tra queste ci sono Pacigliano, Bore Chienti, Cigliano-Montecavallo (Corridonia) e Campiglia (Monte San Giusto). Una volta raccolte le informazioni mancanti per le restanti 30 aree ancora non analizzate, verrà fatto uno studio sulle aree idonee prendendo in considerazione molti fattori (case sparse, rischio idrogeologico 1 e 2, certificazioni doc e docg). Successivamente verrà stilata una graduatoria e verranno fatti rilievi sul campo sulle prime 10-12 aree. Infine la decisione spetterà all’Ata. Parcaroli ha affermato che bisogna spingere sui Comuni che non hanno adempiuto ai compiti e non sapeva che Macerata fosse tra questi. Il sindaco di Cingoli ha chiesto quali sono le tempistiche e gli è stato risposto che ci vorranno diversi mesi per lo studio approfondito delle aree idonee ed altri mesi per i rilievi sul campo».
Narciso Ricotta, consigliere comunale e provinciale del Pd
Osserva il capogruppo provinciale del Pd Narciso Ricotta: «L’Ata con il presidente Parcaroli ha deciso l’aumento della tassa sui rifiuti del 9% per il 2024 e del 9% per il 2025: nel 2023 non sono state aumentate perché è stata fatta istanza di riequilibrio dei costi tardivamente e le tariffe non erano più modificabili, altrimenti i rincari sarebbero già iniziati quest’anno. Infatti, il reale fabbisogno del Cosmari per recuperare il pregresso è di circa 18 milioni di euro su una base annuale di costi attuale di circa 40 milioni: insomma manca quasi il 50%. L’Ata ha chiesto, sostanzialmente, l’aumento massimo consentito per legge: 9% su 9,6% consentito. Quindi i cittadini pagheranno il 9% in più per il 2024 cui andrà a sommarsi altro 9% per il 2025: quasi un 20% di aumento in due anni». Altra amara considerazione firmata Ricotta: «Non viene detto che, purtroppo, poi gli aumenti proseguiranno per recuperare il resto del disavanzo anche negli anni successivi fino a ripianare i 18 milioni di euro di fabbisogno oltre a dover coprire gli ulteriori costi imprevisti che molto probabilmente dovranno essere sopportati negli anni futuri. Insomma siamo solo all’inizio di una progressione di aumenti seriali che toglierà ingenti risorse alle famiglie». Le motivazioni dei rincari secondo l’esponente Dem: «Questo perché siamo costretti a portare i rifiuti fuori provincia perché il centrodestra ha coltivato in questi anni la politica del consenso – non decidere per non dispiacere a nessuno – invece di quella del fare. Parcaroli aveva detto che entro fine anno avrebbe ristretto le ipotesi dei siti per la nuova discarica a 5 per poi decidere quale scegliere ma ad oggi ancora siamo in alto mare; ugualmente è latitante la Regione che doveva formulare il nuovo piano regionale dei rifiuti con cui si sarebbero potute trovare delle soluzioni anche ai problemi del maceratese.Insomma un servizio così importante come quello della gestione dei rifiuti è nel caos più assoluto e le conseguenze vengono tutte scaricate sui cittadini con gli aumenti tariffari».
Mariano Calamita, consigliere provinciale e sindaco di Appignano
Trasparenza: la richiesta arriva dal consigliere provinciale e sindaco di Appignano Mariano Calamita che osserva: «Ho chiesto io, ieri in assemblea, di informare subito i cittadini di quanto deciso per gli aumenti della Tari del 2024 e del 2025. Peraltro siamo alla vigilia di un turno elettorale e i cittadini devono essere messi al corrente di cosa accade. Gli aumenti sono stati motivati con il rincaro delle materie prime, dell’energia e probabilmente anche alla luce dei costi per il trasporto dei rifiuti fuori provincia. Purtroppo ho visto che per l’individuazione della nuova discarica la procedura è ancora molto indietro, temo che ci vorranno diversi altri mesi». Insomma, dopo quasi un decennio di mancate decisioni da parte degli organismi provinciali (dall’ex presidente Antonio Pettinari all’attuale Sandro Parcaroli), il conto lo pagano i cittadini.
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non si sono regolati a pappare
Proviamo a privatizzarlo per un periodo di prova. Cinque anni e poi decidiamo se tornare a farlo amministrare dai comuni oppure continuare .
Un Ricotta lo avrei visto bene a Civitanova. Riesce così bene a sviscerare l’inattitudine del suo sindaco ad ogni forma di amministrare la “ res publica” che tutti ripetono e non sapendo cos’era, su Wiki ho letto che assume sfumature semantiche differenti a seconda dell’aggettivo con cui è costruito: in questo caso, significa letteralmente “cosa pubblica”, ma può talvolta significare “Stato” o “attività politica”. In pratica dovrebbe seriamente pensare di mollare visto che le sue bulimiche presidenze “vanno tutte in cavalleria”. Ricotta,lo avrebbe fatto anche con il cementificatore tutte le volte che si è dimostrato assolutamente inadatto a tutto ciò che lo tiene ancora lontano dalla sua azienda dove vendeva gazzose come quando voleva vendersi pure l’ospizio difronte al Veneziano per farci un albergo. La necessità, come diceva il grande Maestro Leonida Berstein non è solo quella indispensabile ma anche quella che riesce ad allargare punti di vista, sapere e spiritualità. Magari il Maestro un po’ ingenuo lo era…. Comunque il nuovo presidente del Cosmari credo abbia le conoscenze per costruire quel famoso ordigno al neutrone che colpisce ciò che è vivente lasciando quasi inalterato l’inerte. Credo che una bella buca però riesca a farla. Certo voluto fortemente dall’acquirente dell”albero stecco” se gli venisse voglia di costruire pensi ad un bruciatore o come si chiama, con cui ci fanno gli svelti in città più evolute delle nostre due, sempre più sofferenti. Una per spopolamento, l’altra per tracotanza edile spropositata. Non sapete che cosa significa, si tratta di costruire a proprio piacere per scopi che riguardano la sfera intima del pensatore che vede cose, pensa cose, vorrebbe cose e che poi magari riceve solamente sberleffi quando a decidere non dipende solo da lui ma da chi non fa parte degli amministratori anzi sono l’opposto e pure molto scontenti. Sono anni che si dibatte attorno al problema e non si è trovato tra sette/otto miliardi di persone uno in grado di trovare una soluzione? Ma è stato mai veramente cercato?
Visto che l’aumento sarà del 9%, io proporrei di smaltire il 9% in meno di rifiuti. Poi, però, sarebbe necessario che ogni volta vada a votare il 9% in meno degli elettori, fino a quando la cosa pubblica verrà amministrata con scienza e coscienza.
Io, come un fesso, mi illudo e spero ancora che ciò avvenga.
“colpa della precedente amministrazione !”… evvaiiii sono promosso fare il politico pure io!
Premesso che non me ne intendo di spazzatura… Ma sentendo anche qualcuno che lavora al Cosmari, chiedo: un termovalorizzatore, no? Li fanno nei centri storici di Parigi e di Vienna. Potremmo farlo in Piazza della Libertà, o ai giardini pubblici di Macerata. Se ne parla da anni e invece si continua a cercare terreni per le discariche. Cosa c’è sotto? Paura del nuovo, oppure convenienze inconfessabili… E intanto io pago… E mi sono rotto.
Ricotta sembra che venga da Marte, se non sbaglio era nella sala comandi del comune di Macerata prima di Parcaroli, cosa ha fatto per i rifiuti?
inventate un legante chimico (brevettato®) che mischiato all’immondizia la solidifica facendola diventare dura come il calcestruzzo, ci si potrebbe fare soldi anzichè spenderli . . .
Sono anni che si sapeva che la discarica di Cingoli era colma oltre la sua possibilità. I politici attuali e i precedenti, lautamente pagati da noi cittadini per fare le scelte necessarie, si sono duarfati bene dal farlo mossi da interessi forse inconfessabili. A causa di tutto ciò noi cittadini dovremmo pagare di più per la loro insipienza. Non vedo una logica in tutto questo. Propongo la disobbedienza civile: non pagare la Tari fino a quando non sarà avviata una nuova discarica o meglio un termovalorizzatore.