Intervento su Berlusconi e mafia (Video)
Lorella Benedetti sulla graticola
«La mia era una semplice analisi»

MACERATA - La consigliera di Fratelli d'Italia viene contestata per le parole pronunciate durante il Consiglio di una settimana fa quando è stata approvata l'intitolazione di una via all'imprenditore ed ex presidente del Consiglio. La deputata del Pd Irene Manzi: «Mi domando se i rappresentanti locali e regionali del partito, a cominciare dal presidente Acquaroli, condividano la sua analisi»

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L'intervento di Lorella Benedetti in Consiglio

di Alessandra Pierini

Un fraintendimento. Lorella Benedetti, consigliera comunale di Fratelli d’Italia a Macerata, liquida così le contestazioni emerse da più parti in seguito alle parole in difesa di Silvio Berlusconi, pronunciate durante il Consiglio in cui si discuteva in merito all’intitolazione di una via all’imprenditore ed ex presidente del Consiglio, recentemente scomparso.

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Lorella Benedetti

«Berlusconi? Può aver avuto contatti con la mafia – ha detto la consigliera – all’epoca in cui in Sicilia si facevano saltare i ripetitori Mediaset. La mafia voleva essere pagata per non farli saltare e forse avrà utilizzato Dell’Utri il quale, da buon siciliano, sapeva a chi rivolgersi per trattare. Se questo si considera reato allora sarebbero dovuti essere rinviati a giudizio un bel po’ di imprenditori italiani, perché tutti sanno che, per quieto vivere, si deve arrivare a compromessi per poter operare in Sicilia».
Queste parole, in risposta ad un intervento del consigliere M5s Roberto Cherubini (che aveva letto in aula la sentenza Dell’Utri), avevano subito scatenato la reazione della minoranza che le aveva duramente criticate. Poi il video dell’intervento ha fatto un suo percorso trovando anche la ribalta nazionale. Critica nei suoi confronti, nei giorni scorsi, anche la sezione provinciale di Sinistra Italiana: «Così la destra maceratese normalizza i rapporti di chiunque con la malavita organizzata, un insulto a tutti i Libero Grassi di questo Paese, alle Lea Garofalo, ai Falcone, ai Borsellino, alle loro scorte e a tutte e tutti noi che crediamo fermamente nella lotta al cancro più letale d’Italia. Vogliamo pensare che le affermazioni di Lorella Benedetti siano gentismo superficiale da bancone del bar, la differenza è che quando la gente parla al bar argomenta guardando distrattamente il sottotitolo sullo schermo del televisore, sgranocchiando una nocciolina, opinando in astratto e tanto per dire, quando invece si parla nelle istituzioni leggendo il proprio discorso scritto, la dichiarazione diventa politica».

Da qui la risposta di Benedetti: «Mi dispiace essere stata fraintesa rispetto al significato attribuito ad alcune frasi estrapolate, in modo strumentale, dal mio discorso. La mia voleva essere semplicemente l’analisi di una situazione, in Sicilia, complessa che, personalmente, e da rappresentante di Fratelli d’Italia, ho sempre condannato con fermezza e che ha costituito uno dei motivi che mi hanno portato ad aderire al partito Fratelli d’Italia, un partito che della lotta alla mafia ne ha fatto uno dei punti cardine. Tant’è vero che, nella mia stessa città, Macerata, il 30 giugno scorso, fortemente voluto dal circolo territoriale della città, è stato organizzato il convegno “Onda tricolore contro le mafie”. Pertanto, nel chiedere scusa per aver ferito la sensibilità di alcuni, ribadisco con fermezza che le mie parole non vanno lette nel senso di una accettazione di un sistema malavitoso ma, viceversa, di una ferma condanna di tale sistema».

«Non basta tirare in ballo fraintendimenti, frasi estrapolate in modo strumentale o, peggio, pronunciare mezze scuse tardive. Le parole di Lorella Benedetti, consigliera comunale di FdI a Macerata, sono superficiali, gravi e offensive nei confronti di chi ogni giorno combatte contro la Mafia e per la legalità». Ad affermarlo in una nota la deputata maceratese del Pd Irene Manzi. «Normalizzare i rapporti tra l’imprenditoria e la criminalità organizzata è inaccettabile e non sono sufficienti i ravvedimenti del giorno dopo. La consigliera ha fatto un intervento pubblico e una dichiarazione politica della quale deve assumersi la piena responsabilità. Trovo le sue parole inaccettabili e incompatibili con il ruolo che ricopre. Mi domando se i rappresentanti locali e regionali di Fdi – a cominciare dal presidente Acquaroli – condividano l’analisi della consigliera Benedetti».

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