Sciopero alla Poltrona Frau:
«Deterioramento dei rapporti,
un segnale dato all’azienda»

TOLENTINO - I sindacati spiegano i motivi dell'iniziativa, c'è anche il licenziamento di uno storico dipendente della ditta

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La protesta dei dipendenti di Poltrona Frau

di Francesca Marsili

I dipendenti di Poltrona Frau hanno incrociato le braccia ieri per un’ora nel piazzale dell’azienda. Alla base dello sciopero al quale hanno partecipato quasi tutti i dipendenti, scaglionati in tre turni, dalle 11 alle 14,30, due motivazioni. La prima riguarda il deterioramento dei rapporti tra le maestranze e i rappresentanti sindacali e la società nel gestire le questioni comuni che si attengono a produzione e personale. Il secondo: le modalità con le quali è stato licenziato, con una lettera del 1 giugno, un dipendente del comparto Frau Car “per giustificato motivo oggettivo”.

protesta-frau-2-650x366Lo sciopero, secondo i sindacati: «è un segnale forte che i lavoratori e le lavoratrici hanno voluto dare all’azienda. Negli anni Poltrona Frau ha dimostrato di essere una grande azienda capace di coniugare qualità del prodotto e una grandissima attenzione al benessere dei dipendenti – dice Jacopo Lasca, segretario regionale Filca Cisl Marche – Questo è stato possibile grazie ad uno stile delle relazioni industriali incentrato sulla partecipazione diretta dei lavoratori e sul profondo rispetto della componente umana nei processi produttivi. Uno stile che – secondo il sindacalista – oggi sta scricchiolando e che per noi invece è il vero segreto del successo aziendale».

Le organizzazioni sindacali Fillea Cgil e Filca Cisl e la Rsu, evidenziano di aver «segnalato ripetutamente un malessere delle maestranze che nasce da stili di relazione che non sono nel solco e nello spirito che storicamente ha contraddistinto il rapporto tra dipendenti ed azienda. Una modalità che si è rilevata in ultimo nel licenziamento di un collega. Ovviamente non spetta alle competenze della Rsu entrare nella legittimità o meno dell’atto ma non si può non sottolineare le modalità anomale ed inusuali con il quali è stato effettuato». Matteo Ferretti, segretario Fillea Cgil aggiunge: «L’iniziativa serve a rimettere al centro, a difendere e rafforzare questo stile partecipativo che non è un privilegio ma una punta di avanguardia nel panorama nazionale delle relazioni industriali».

La famiglia del dipendente licenziato, con un messaggio commenta: «Dopo 34 anni di onorato servizio in Poltrona Frau, che ormai considerava la sua seconda casa, spera che quanto è successo non capiti più a nessun altro lavoratore». Allo sciopero di ieri mattina erano presenti anche due dipendenti della ex Nazareno Gabrielli, che hanno voluto contraccambiare il gesto avuto da un gruppo dipendenti di Frau in uno sciopero del 2021. Previsto per il 14 giugno un incontro tra le sigle sindacali, l’Rsu e la dirigenza del gruppo Frau. Del licenziamento, in base a cosa deciderà l’ormai ex dipendente, se ne parlerà sedi opportune.



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