I componenti dell’Organismo paritetico per la sicurezza
di Mauro Giustozzi
Gli infortuni sui luoghi di lavoro restano una piaga che colpisce in particolare il Maceratese ed allora ecco che torna in campo l’Organismo paritetico per la sicurezza grazie alla sinergia tra Confindustria Macerata e Cgil, Cisl e Uil che hanno ricostituito questo strumento che si propone di operare per garantire tutela e salute nei luoghi di lavoro, effettuare formazione dei rappresentanti sulla sicurezza in azienda e lanciare un ponte informativo su questi temi anche verso gli studenti della scuola primaria che saranno i futuri imprenditori e lavoratori.
In un momento nel quale, purtroppo, continua a crescere in provincia il numero degli infortuni sul lavoro e delle denunce di malattie professionali, come sottolineato dal direttore provinciale Inail Giuseppe Mariotti.
Questa mattina Daniele Principi (Cgil), Rocco Gravina (Cisl), Sergio Crucianelli (Uil) e Confindustria nelle figure di Giuseppe Carelli e Danilo Fava hanno illustrato il nuovo percorso, oltre alla dirigente scolastica della scuola primaria del Convitto di Macerata Roberta Ciampechini, che parteciperà ad una delle attività messe in campo.
Da sinistra: Rocco Gravina e Daniele Principi
«Questo organismo è previsto dal testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro – ha esordito il segretario provinciale Cgil Daniele Principi – ed è rivolto ad imprese e lavoratori dell’industria maceratese. Si occupa di salute nei luoghi di lavoro, per cercare di invertire quei dati purtroppo pesanti che registriamo in merito ad incidenti ed infortunistica nel mondo produttivo. Sono due le iniziative che vogliamo mettere da subito in campo: da un lato fare una mappatura delle rappresentanze dei lavoratori che si occupano di sicurezza nelle aziende in modo da qualificarla e dall’altro un progetto rivolto a studenti della scuola primaria del Convitto».
Da sinistra: Sergio Crucianelli e Giuseppe Carelli
Da parte sua Giuseppe Carelli di Confindustria ha voluto ricordare come «questo organismo auspichiamo che venga consultato, sentito, ascoltato nelle occasioni in cui si parla di sicurezza a livello istituzionale. Possiamo dare consulenza alle aziende che ce lo chiederanno su questa materia ed effettuare iniziative formative su questo tema» e Rocco Gravina ha sottolineato come «l’aprire questo tema ai giovani è fondamentale perché saranno gli imprenditori e lavoratori del futuro e perché possono veicolare alle loro famiglie questa tematica per ridurre l’impatto degli infortuni sui luoghi di lavoro».
Da sinistra: Sergio Crucianelli, Giuseppe Mariotti e Roberta Ciampechini
Mentre Sergio Crucianelli della Uil ha sottolineato come sia fondamentale il benessere lavorativo di chi opera nelle imprese. E’ toccato alla dirigente scolastica del Convitto, Roberta Ciampechini, illustrare il progetto di formazione che coinvolgerà gli alunni e le alunne. «Saranno interessate le classi quarte e quinte della primaria, ma io allargherei anche alle terze questa iniziativa – ha affermato la dirigente scolastica -. Circa una ottantina di bambini e bambine che avranno così i primi concetti di sicurezza sul lavoro attraverso le animazioni di ‘Napo’, una sorta di filmato ludico creato da Inail per questa fascia della popolazione scolare per far comprendere ed educare ai temi della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro».
Giuseppe Mariotti
E’ toccato al rappresentante dell’Inail fare il quado della situazione: nel maceratese sono complessivamente 20.275 le aziende che operano attraverso 23.510 unità produttive. «Sono due grandi macro aree che seguiamo, quelle degli infortuni sul lavoro e quello delle malattie professionale – ha sottolineato il presidente provinciale Inail Giuseppe Mariotti -. Per quanto riguarda gli infortuni registriamo nel 2022 un aumento rispetto all’anno precedente, anche abbastanza consistente, quasi del 25%. Parliamo di 3.995 infortuni contro i 3.212 del 2021. Questo registra un primato negativo rispetto alle altre province marchigiane, in quanto l’incremento è maggiore. Un trend negativo di ritorno ad un consolidamento come volume di eventi nell’epoca post covid.
Gli accadimenti possono essere individuati tra infortuni in itinere, cioè nel tragitto che porta il lavoratore nell’azienda, e quelli verificatisi nella fase produttiva. Ebbene, anche in questo caso, la distinzione non è di poco conto: abbiamo l’infortunio in itinere che tocca il 14% a livello regionale e che riguarda i mezzi di trasporto e le strade e la tipologia personale di guida dell’autovettura. Nel Maceratese tale percentuale è elevata sino al 25% che segnala un’oggettiva difficoltà di trasporto e di sicurezza stradale rispetto ad altri territori».
Anche sul fronte degli infortuni mortali, pur avendo avuto nel 2022 una diminuzione del 38% passando ad 8 lavoratori deceduti contro i 13 del 2021, resta una piaga cui fare fronte per azzerare questo fenomeno che rimane pesantemente presente. A subire più infortuni sono gli uomini rispetto alle donne così come per classe di età sono i giovani sino a 19 anni che vedono crescere del 40% l’incidentalità nel 2022 rispetto all’anno prima seguiti dalla fascia 50-over 60 tra le più colpite. Il manufatturiero è in provincia di Macerata il settore più colpito dagli infortuni sul lavoro, visto anche che oltre il 50% delle aziende è di piccole o piccolissime dimensioni soprattutto artigianali.
«Purtroppo le malattie professionali per il maceratese sono una assoluta peculiarità visto che registriamo poco meno di 2mila malattie annue denunciate – prosegue Mariotti – il che ci pone ai primissimi posti a livello nazionale. Negli ultimi tre anni Macerata ha un triste primato che la vede ai primi posti per numero di denunce di malattie professionali. Basti pensare che altri territori, come la Lombardia, denuncia meno di 3mila malattie professionali all’anno rispetto alle 6mila delle Marche di cui 2mila sono della nostra provincia. Capite bene che noi ci troviamo in grandi difficoltà nel seguire tutte queste pratiche. Malattie professionali che hanno nel sistema osteo muscolare e nel sistema nervoso per il 90% di casi le prime cause da accertare».
I dati dell’Ires Cgil hanno monitorato anche il primo trimestre del 2023: sotto questo aspetto un piccolo segnale positivo, rispetto al 2022, è che si sono registrati 292 infortuni in meno in provincia (875) mentre sono cresciute di 120 unità le malattie professionali toccando quota 589.
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