Il messaggio scritto dal 22enne accoltellato appena uscito dal coma
«Sono vivo grazie al nigeriano». Sono le prime parole del 22enne accoltellato a Recanati nella notte tra venerdì e sabato appena risvegliato dal coma. «Ha chiesto una penna e ha scritto questo messaggio», raccontano alcuni amici del ragazzo ferito, accompagnati a Torrette dalla mamma di uno di loro, per conoscerne le condizioni. Non il barista quindi ma un giovane nigeriano di passaggio.
«Ha placcato l’uomo impedendogli di continuare a colpire. Poi è intervenuto anche il barista, che ha strappato il coltello dalle mani dell’uomo ormai immobilizzato. Gli abbiamo chiesto se non avesse avuto paura. Ha risposto “No perché ho vissuto a Londra e là gli accoltellamenti erano molto frequenti”.
Il vicolo dove è avvenuto l’accoltellamento a Recanati
I ragazzi erano nel centrale luogo di ritrovo e festeggiavano anche la fine del corso al campus della Dante Alighieri.
«E’ arrivato questo signore agitato dicendo che dovevamo andarcene perché gli davamo fastidio, si è diretto verso il nostro amico italiano di origine marocchina (unico di colore in quel primo gruppetto) e gli ha tolto gli occhiali. Il ragazzo ha reagito con uno schiaffo e l’uomo è uscito tornando poco dopo con un coltello a serramanico». A quel punto sono usciti dal bar e il 22enne si è avviato per primo: «L’uomo lo ha colpito di spalle, lui si è girato tentando una mossa marziale ma, indebolito dalla ferita alla spalla, ha ricevuto altre due coltellate al petto. E’ a questo punto che è intervenuto il giovane nigeriano». La convalida dell’arresto di Omar Pintucci è fissata per oggi.
Accoltellamento di un 22enne, il barista eroe racconta: «Ho tolto il coltello all’aggressore»
«Mi disturbate, non potete stare qui» Poi accoltella un 22enne
Terribile questa strumentalizzazione
Ma quale strumentalizzazione? Se non si fida vada a parlare con il barista di Recanati, si trova di fronte al Teatro Persiani.
Serenella Sarti si come no so tutti strumentalizzati
La cattiveria il non rispetto degli altri così come l'empatia ed il rispetto non hanno razza, non riduciamo dei gesti di persone nel bene o nel male ad un semplicistico problema razziale qui il problema di fondo è generale di una società senza più principi
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Anche il secondo gradino sul podio degli eroi non sarebbe comunque un cattivo risultato.
Se non intervieni sei un delinquente, se intervieni ti dicono che comunque il tuo intervento rispetto a quello del nigeriano è stato ininfluente.
sembra una bilancia tra bianchi e neri, non ne posso più.