I campi da padel sul lungomare sud
E alla fine i campi da padel sul lungomare sud sono finiti al centro di una battaglia legale. L’associazione Civitasvolta, che da tempo ha avviato una battaglia sui cantieri aperti in spiaggia con tanto di petizione e raccolta fondi, ha presentato un ricorso al Tar contro la realizzazione di due campi da padel, cabine, spogliatoi, sede dell’associazione e spiaggia completamente recintata con ombrelloni destinati ai soci, sulla concessione 5bis, affidata al Surf club, di fronte a largo Melvin Jones.
Una vicenda già al centro di aspre polemiche durante la campagna elettorale e che ora finirà nella aule della giustizia amministrativa. Il Comune si è costituto in giudizio con l’avvocato Moira Alessiani per una spesa di circa 5mila euro. L’amministrazione ha rilasciato la concessione per realizzare le strutture in spiaggia l’8 giugno scorso. E sulla procedura si sono già espressi la Provincia, che ha chiesto una Vas (valutazione ambientale strategica), la Regione che espresso il proprio diniego “in quanto il Piano di spiaggia non è adeguato al Piano di gestione integrata delle zone costiere” ed è scaduto nel 2021 e la Sovrintendenza che espresso la necessità di effettuare approfondimenti sull’impatto ambientale. Da qui il ricorso di Civitasvolta, che ha chiesto l’annullamento di tutti gli atti dell’amministrazione e che ha sempre considerato il progetto «una cementificazione della spiaggia libera».
Padel mania a Civitanova (Foto) Altri due campi sul lungomare sud
Campi da padel sul lungomare sud «Mente chi parla della cementificazione di una spiaggia libera»
«Nessuna operazione illegittima, non si sta cementificando la spiaggia»
«Raccolte 600 firme contro la cementificazione della spiaggia sul lungomare sud»
«Una struttura sul lungomare sud per potenziare l’offerta sportiva»
«Lungomare sud, no alla cementificazione» Scatta la raccolta firme
Ci dovevate pensare prima da farli costruire!!!!
Il 25 aprile mentre l'amministrazione ed i potenziali amministratori andavano in pulmino dallo stadio verso la pescheria, 3 muratori(a vederli lavorare delle mezze cucchiare) erano intenti alla preparazione delle gettate, il tutto nonostante la Festa nazionale. Adesso esce che la concessione era di 50 giorni dopo.
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Come sempre, in questi casi, viste le posizioni della Regione e della Provincia, come sia stato possibile autorizzare una installazione così invadente. Come diceva il buon Andreotti ” a pensare male si fa peccato, ma di solito ci si azzecca”