Giovanna Navetta
Un racconto visivo delle opere della pittrice Giovanna Navetta. Si chiamerà “Io sono vita” l’originale esposizione che trasformerà Galleria Scipione in un museo nel cuore di Macerata da domani, sabato 23 aprile alle 18 fino al 25 aprile. “Regista” dell’iniziativa per ricordare Giovanna Navetta sarà il figlio Marco Cecchetti, titolare del “Basquiat già Venanzetti” e del Samo. «Lo faccio per lei – confessa – le sarebbe tanto piaciuto esporre qui le sue opere». Come sarà strutturata la mostra? «Si parlerà di arte e ricorderemo un’artista ma in maniera gioiosa come avrebbe voluto lei. Centrali saranno le sue opere dagli inizi al 2021».
«La mostra – si legge nella presentazione – propone una selezione di opere per far conoscere e ri-conoscere il ricordo di una poetica fatta di emozioni e colori, di forme e sensazioni, di sensualità e parole non scritte».
Galleria Scipione
Giovanna Navetta, siciliana e marchigiana di adozione, si forma artisticamente e si diploma all’Accademia delle Belle Arti di Macerata sotto la guida del maestro Remo Brindisi. Ha partecipato a mostre personali e collettive in varie città d’Italia. Si sono interessati a lei vari critici, scrittori e poeti. «Tutta la creatività di Giovanna Navetta – spiega la not – tende a configurarsi come un sistema la cui essenza sono le idee. Una narrazione come espressione letteraria intenta a spiegare un complesso di comportamenti pratici, sociali, morali ed erotici che investono, come la sfiducia nella ragione umana, nella razionalità e pre razionalità dell’uomo sulla ragione. Navetta, grande illustratrice e pittrice, rivendica il compito, quale attenta osservatrice dell’inconscio, di andare oltre le apparenze formali e raggiungere così un diverso grado di realtà più profonda e più vera di surrealità».
(redazione Cm)
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addio al suo bel sorriso
Conoscevo ed ero davvero amico di Giovanna e da anni. Non ero presente poiché già impegnato a Fabriano per la presentazione di un romanzo. Ma qui voglio ricordare ciò che sempre mi ha colpito di Navetta, artista e persona.Direi, anzitutto, che intuivo una convergenza “forte” tra al sua “personalità” dinamica ed “elettrica”, non senza una linea “interna” quasi di timidezza e malinconia. Insieme preparammo anche un bel catalogo intitolato a Mario Luzi, poeta del quale a lungo le avevo parlato. Lei prese ispirazione dai suoi versi. Il catalogo era molto bello e davvero elegante. Il “colore” è la forza di Giovanna, le “forme”, come accade in Brindisi, suo Maestro, sono niente altro che un “satellite” del colore. E’ la sua “sicilianità” che parla, il caldo lavico, l’ipnosi cromatica. Ricordo come fosse ieri l’altro le nostre telefonate, gli aggiustamenti nella ricerca di un titolo frontale ed espressivo e “frontale” dare a qualche opera. Ci si rifletteva e poi mi diceva: ” dimmelo tu”.Io chiedevo a lei cosa significasse questo o quell’elemento lei me ne parlava a lungo, con la sua dizione contratta, ma erano glio occhi a parlare. Così come i suoi colori e le forme anche arcaiche che contengono.
Complimenti Marco da sempre operatore culturale importantissimo a Macerata….. grazie anche per aver ricordato la tua splendida Mamma