Da sinistra, Paolo De Biagi e Carlo Ferraccioni
di Monia Orazi
«Vedere il centro storico di Camerino in questa situazione raggela il cuore, genera sentimenti pesanti. Chiunque resta turbato a vedere una città di grande tradizione culturale e storica come Camerino in queste condizioni, ma ho trovato anche elementi di rinascita, con lavori iniziati che confortano». A lanciare un messaggio di speranza è il commissario prefettizio Paolo De Biagi, alla sua prima uscita pubblica dopo l’insediamento nella città ducale, avvenuto ieri mattina, con una prima giornata densa di contatti soprattutto con i responsabili della macchina amministrativa comunale, che dovrà guidare per i prossimi mesi sino a nuove elezioni.
De Biagi continuerà i contatti istituzionali: domani mattina vedrà il rettore Unicam Claudio Pettinari e nei prossimi giorni l’arcivescovo monsignor Francesco Massara, gli altri esponenti istituzionali locali e prenderà contatto con la complessa realtà amministrativa di Camerino. Ha proseguito De Biagi: «Ho iniziato questa mattina con un giro nel centro storico, ci sono vari lavori in corso, sono state fatte alcune realizzazioni concrete. Stanno lavorando nella nuova struttura comunale, che a breve dovrebbe essere aperta. Vedere queste cose nuove riempie il cuore di speranza, è segno della vita che riprende. Immagino quei momenti di disperazione, il buio davanti, dopo il terremoto non si poteva immaginare di ripartire, invece questo è un territorio bello ricco di tradizioni. Camerino è una realtà importante che merita attenzione, una città che richiede un’azione forte e convinta per far rinascere il bello che c’era e c’è ancora, speriamo di vederci tutti al più presto nella nuova sede comunale, che segnerà un piccolo passetto in avanti e di poter fare qualche ulteriore passo avanti per dare segnali incoraggianti».
De Biagi, affiancato dal sub commissario prefettizio Carlo Ferraccioni si è presentato oggi pomeriggio per un breve incontro informale con la stampa locale. Il commissario prefettizio, 68 anni, residente a Pesaro ha raccontato la sua esperienza professionale: «Sono in quiescenza, ho iniziato come insegnante elementare poi sono entrato come funzionario delle finanze, fino a raggiungere anche se in tarda età, il grado di funzionario al ministero dell’Interno. Ho lavorato sia nelle Marche a Pesaro ed Ancona, ma l’entroterra marchigiano più bello è quello di Macerata, non me ne voglia nessuno. Avevo visto Camerino una volta da turista come poi una volta come prefetto di Terni nel 2017 durante un incontro con l’allora commissario alla ricostruzione Vasco Errani e successivamente con Piero Farabollini. Mi ero reso conto di questa situazione davvero difficile e triste quando ho fatto questo viaggio, dal 2017 è passato molto tempo la situazione è pesante e drammatica».
Il commissario prefettizio poi annunciato gli obiettivi immediati della sua azione: «La gestione commissariale sarà fino alle prossime elezioni, c’è un tempo relativamente breve di circa quattro mesi. Insieme al sub commissario cercheremo di dare il nostro contributo e vi assicuro il nostro massimo impegno, dato anche dall’esperienza dei miei anni di servizio e dalle competenze del sub commissario. Sono stato nominato dal prefetto Flavio Ferdani, sono onorato di ricevere questo incarico. Ho già ricoperto il ruolo di commissario prefettizio in diversi comuni sia piccoli che grandi, come Padova, ciascuno con le proprie peculiarità e problematiche, ma non mi era mai capitato di lavorare in ambienti colpiti dal sisma. Farlo a questa età non più giovane sarà una sfida ulteriore che mi stimola ad agire con grande impegno. Ci sono anche problemi logistici, speriamo di aprire presto la nuova sede comunale, lavorare in queste condizioni travagliate stimola a fare di più per le persone che vivono qua. Il nostro sarà un intermezzo breve ma vogliamo garantire la continuità nei servizi, questo è il nostro obiettivo che tutto vada avanti senza tensioni, senza sbalzi e senza interruzioni».
Il commissario ha poi ricordato che il commissariamento è previsto dalla legge, per dare risposta all’impossibilità dell’amministrazione di comunale di proseguire il proprio lavoro e ha sottolineato i criteri per cui la scelta sia caduta su di lui: «C’è stata grande attenzione per Camerino, il prefetto Ferdani ha voluto nominare un funzionario di vasta esperienza, Camerino è una realtà piccola per i numeri ma grande per il suo ruolo, c’è stata una grande attenzione e consapevolezza da parte del Ministero dell’interno e dello stesso prefetto, nello scegliere è stata scelta una persona con esperienza nella gestione amministrativa, che anche se è limitata nel tempo deve essere efficace. Sono stato affiancato dal sub commissario per avere una gestione più incisiva, ma anche per il fatto che io sono residente a Pesaro e faccio fatica a garantire continuità assoluta di presenza. Non ho la presunzione di parlare dei problemi di Camerino sono arrivati ieri mattina ho preso i primi contatti e rapporti utili ho conosciuto i responsabili dei servizi, ma non ho avuto tempo di sviscerare tutte le problematiche. Il ruolo del commissario non è solo quello di affrontare l’ordinario, ma anche di agire ad ampio raggio e dare risposte ai problemi. Al contrario le decisioni che si riflettono per decenni sulla vita dei cittadini vanno assunte dai loro rappresentanti liberamente eletti».
Successivamente si è presentato poi il sub commissario Carlo Ferraccioni, 37enne, viceprefetto aggiunto a Macerata in servizio dal gennaio 2020 e in forza al ministero dell’Interno dal settembre 2019, dopo aver svolto per sette anni il ruolo di funzionario presso il ministero dell’economia e finanze e la professione di avvocato. Si occupa dei settori degli illeciti amministrativi e del codice della strada e dell’area della cittadinanza. Ha affermato: «Fornirò la massima collaborazione al prefetto ed al commissario. Le mie mansioni vanno nella direzione di fare gli interessi della collettività dei cittadini e del territorio di Camerino. Questa è un’occasione di crescita professionale rilevante per me, ringrazio il prefetto Ferdani per la nomina».
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E’ arrivato Sherlock Holmes che non si occupa solo di ordinario. Si ricordi che comunque, tolto l’impossibile quello che rimane deve essere la verità. Che poi mi sa che questo vogliono sapere i camerti.