di Monia Orazi
Sfiducia al sindaco di Camerino Sandro Sborgia e dimissioni di sette consiglieri, a rispondere per l’ormai ex maggioranza è il consigliere comunale Luca Marassi, delegato alle attività di ricostruzione.
«Nel comunicato congiunto dei gruppi consiliari “Radici al futuro” e “Per Camerino”, i consiglieri dimissionari affermano che l’aver consegnato la città di Camerino ad un commissario prefettizio per un periodo di 5-8 mesi, dipende da quando il governo fisserà le elezioni amministrative ricordando che nel 2021 fu a settembre, sia stato un atto di “grande responsabilità” – scrive il consigliere comunale di Camerino RipartiAmo Luca Marassi -. Tutti i miei auguri al commissario prefettizio per il gran lavoro che dovrà fare e le responsabilità che (ahimè) gli sono state delegate, mi metto a sua disposizione se lo vorrà, come lo sono sempre stato per la mia città. Tantissimi auguri soprattutto a Camerino e ai miei concittadini, nella speranza che questa crisi duri il meno tempo possibile e che i sui effetti non siano devastanti come potrebbero. Infine mi sento di suggerire ai miei ex colleghi consiglieri che hanno fuso i loro gruppi, un nome per la loro prossima lista elettorale ”I Responsabili”».
Nella sua riflessione poi Marassi tocca una serie di aspetti messi a rischio dall’arrivo del commissario prefettizio: «Elencare entro il 28 febbraio quali edifici non hanno ostacoli nella presentazione dei progetti e quali sì; decidere chi in centro storico potrà partire con la ricostruzione a breve e chi tra 5 anni; l’interlocuzione con i vertici di Terna e Legnini per l’interramento dell’elettrodotto di Vallicelle che consentirebbe di sbloccare la ricostruzione dei palazzi sottostanti; rimandare di ulteriori almeno 6 mesi il processo di approvazione dei piani attuativi, la scelta dei progetti da presentare per il Pnrr sisma e nazionale, interloquire con Unicam per l’individuazione dell’area dove realizzare il centro di ricerca finanziato dal Pnrr e di avviare le relative pratiche per la variante urbanistica necessaria, il completamento del progetto di rilancio socio economico della città in fase di redazione con Unicam e l’aggiornamento del Psr, le continue interlocuzioni con Legnini per i progetti contenuti nell’ordinanza speciale. Potrei continuare con altri punti inerenti l’ospedale, il carcere, la scuola Betti che non parte a causa della scellerata scelta fatta dall’amministrazione Pasqui di aderire allora all’ordinanza 14 e di scegliere dove realizzarla, ma non voglio tediare ulteriormente». Conclude il consigliere comunale: «La decisione di far cadere il consiglio comunale in questo delicatissimo periodo storico dove si dovranno fare delle scelte importanti per Camerino mi sembra proprio un atto di “grande responsabilità” complimenti – ironizza Marassi – se non si era d’accordo con la giunta o con il sindaco, non sarebbe stato più responsabile dimettersi semplicemente dalla carica di assessori? Affrontare la situazione in maniera più matura e aperta? Pensare che nei prossimi mesi invece di lavorare sulle urgenze e sulle questioni importanti che riguardano la città, tutte le energie verranno sprecate in una evitabile campagna elettorale, mi rattrista immensamente. Ma la politica è questa. Chi come me credeva che nella situazione drammatica in cui verte Camerino si sarebbero messi da parte personalismi o interessi di partito per porsi al servizio della città, ha avuto oggi un triste risveglio».
Una variante urbanistica, l’ultima goccia che ha fatto cadere l’amministrazione del sindaco Sborgia
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