il sindaco di Camerino Sandro Sborgia
«Un sempre maggiore accentramento dell’azione amministrativa e dei processi decisionali strategici per il futuro di Camerino sulla persona del sindaco il cui risultato si è tradotto in una situazione di stallo e di completo isolamento della Città nei confronti del territorio e delle istituzioni locali e regionali». Per questo tre consiglieri di maggioranza del gruppo “Per Camerino” Giovanna Sartori, Riccardo Pennesi, Marco Fanelli e quattro del gruppo d’opposizione “Radici al futuro” Gianluca Pasqui, Antonella Nalli, Roberto Lucarelli e Stefano Falcioni, comunicano di aver proceduto questa mattina a sfiduciare il sindaco Sandro Sborgia, rassegnando congiuntamente le loro dimissioni. Si va dunque verso il commissariamento e il voto anticipato e primavera.
«Questa sofferta e doverosa decisione – si legge in una nota dei consiglieri – è stata presa, insieme, dopo una lunga ed attenta riflessione nell’esclusivo interesse della Città e con grande responsabilità istituzionale. È stato scelto di farlo ora così da consentire di andare al volto tra qualche mese, già nella prossima primavera 2022».
I consiglieri proseguono con una lunga serie di accuse: «La completa mancanza di visione futura associata a tale comportamento personalistico ha di fatto impedito la possibilità di lavorare alla pianificazione della rinascita della nostra Camerino. Ad oggi, infatti la città non ha un “vero” piano di ricostruzione così come evidenziato nelle ultime riunioni che si sono tenute con i progettisti che chiedevano a gran voce un cronoprogramma degli interventi che consentisse loro di programmare la consegna e l’esecuzione dei progetti. Anche per le aree perimetrate la situazione è lontana dall’essere definita nonostante il tempo trascorso. A nulla sono valsi i nostri innumerevoli tentativi di intraprendere una fattiva collaborazione volta all’interesse della collettività. Tante sono le opportunità perse e le scelte sbagliate».
«A partire dalla mancata presentazione di progetti nell’ambito dei fondi relativi ai Contratti Istituzionali di Sviluppo – continuano i sette consiglieri – dove il sindaco in autonomia ha deciso di accodarsi ad un progetto predisposto dal Comune di Muccia, fino al modesto finanziamento ottenuto nell’ambito dei fondi complementari sisma Pnrr dove il Comune di Camerino ha ricevuto somme di gran lunga inferiori a tutti gli altri Comuni del cratere. Ciò per l’incapacità di fare rete con il territorio e coltivare fattivi rapporti con le istituzioni. Quanto sopra con l’aggravante di un comportamento che ha nel tempo causato sempre più divisioni, non solo all’interno del consiglio Comunale ma nell’intera città, contribuendo, così, a generare un clima di tensione e malcontento, invece di favorire unità, serenità e certezza del futuro. Ora è il momento di voltare pagina, insieme, iniziando un percorso condiviso che riporti fiducia tra i cittadini e restituisca a Camerino la giusta centralità nel territorio».
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