Commercianti e imprenditori alle prese
col Green pass base nei negozi
e il vaccino al lavoro per gli over 50

NUOVO DECRETO, LE REAZIONI - Gianluca Tittarelli (centro commerciale Valdichienti): «Andremo incontro a modifiche e cambiamenti e forse a qualche difficoltà con l'organizzazione dei controlli, ma lo affronteremo». Germano Ercoli: «Sono favorevole alla vaccinazione. Ma questo provvedimento rischia di essere una sconfitta per tutti: per chi rinuncerà allo stipendio pur di tenere la posizione, per l'impresa con la mancanza di personale e lo Stato che potrebbe non raggiungere l'obiettivo». Debora Pennesi (Centriamo): «Non ci voleva, la certificazione una barriera in più per il cliente». Parrucchieri ed estetisti, Eleonora D'Angelantonio (Confartigianato): «Non credo possa danneggiare le attività. Quel che conta è poter andare avanti»

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di Laura Boccanera

Obbligo vaccinale e green pass base per accedere ai servizi pubblici e privati come banche, enti, uffici postali, parrucchieri, negozi e centri commerciali. Il Consiglio dei Ministri ieri sera ha approvato le nuove norme in vigore fino a giugno che prevedono obbligo vaccinale per over 50 e dal 15 febbraio anche per i lavoratori pubblici e privati l’uso del super green pass che si ottiene solo con certificato di guarigione o con la doppia dose di vaccino.

Un provvedimento che ha lo scopo di ampliare la popolazione vaccinata e scongiurare l’aumento dei contagi. E se a far discutere è l’obbligo del vaccino, cambieranno però anche le abitudini per l’accesso nei locali pubblici. Se infatti fino ad oggi il green pass era richiesto solo per bar e ristoranti, ora diventa obbligatorio anche per tutte le attività, dai negozi alle parrucchierie, dagli uffici postali a banche, studi notarili e uffici pubblici. Col nuovo decreto inoltre sono state introdotte nuove sanzioni: 100 euro per chi ha da 50 anni in su e viene trovato senza Green pass e da 600 a 1.500 euro per chi lavora senza avere la certificazione verde.

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Gianluca Tittarelli, direttore del centro commerciale Valdichienti

La sensazione fra gli operatori è di grande stanchezza e qualora il provvedimento possa essere efficace contro nuove chiusure si dicono ben disposti: «Penso sia ora di uscire da questa logica del tutti contro tutti – dice Gianluca Tittarelli, direttore del centro commerciale Valdichienti a Piediripa di Macerata – lo scopo è uscire da questa maledetta situazione e se introducono il green pass mi va bene. Ormai sono 3 anni che andiamo avanti così e siamo ancora lì a dire è giusto o è sbagliato, a dividerci fra guelfi e ghibellini. A questo gioco io non partecipo, i tuttologi li lascio al bar. Sicuramente andremo incontro a modifiche e cambiamenti e forse a qualche difficoltà con l’organizzazione per i controlli, ma lo affronteremo. L’alternativa qual è? Peggio della chiusura nei fine settimana non può essere». Qualche difficoltà in più sicuramente lo porterà l’obbligo vaccinale per over 50 e il green pass rafforzato per i lavoratori.

L’imprenditore Germano Ercoli titolare di Goldenplast ed Eurosuole da pro vax convinto non nasconde le difficoltà per le imprese di ritrovarsi all’improvviso senza forza lavoro: «Io sono a favore della vaccinazione e non trovo giusto che la libertà altrui vada a ledere quella degli altri. Ricordo che quando si faceva il militare veniva iniettato un vaccino che neanche sapevamo cosa fosse, quello per la poliomielite era obbligatorio e pure lo sono quelli per i neonati.

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L’imprenditore Germano Ercoli

Quindi di che si parla quando invocano la libertà? Detto questo però per le aziende questo provvedimento rischia di essere una sconfitta per tutti: i duri e puri che pur di tenere la posizione magari rinunciano pure allo stipendio, per l’impresa che si troverà  a fatica a sopperire alla mancanza di personale e anche per lo Stato che rischia di non raggiungere l’obiettivo – dichiara l’imprenditore – Qui da noi circa 25 dipendenti sono senza vaccino, a loro dico di vaccinarsi e di rivedere la propria posizione.

Fra loro ci sono anche dei responsabili e per noi diventa difficile poter sostituire una persona così, istruirne un’altra e poi magari quando l’obbligo scadrà riassumere il titolare del posto di lavoro e mandare via il sostituto. Serve buon senso anche perché il 2022 sarà un anno difficile e non so quando si vedrà questa ripresa fra aumento del costo dell’energia, difficoltà di reperimento di materie prime e aumento dei prezzi. Nonostante tutto abbiamo chiuso il 2021 sfiorando i 100 milioni di euro di fatturato».

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Debora Pennesi presidente Centriamo

Preoccupati i commercianti che vengono da un periodo di festività non brillante e un inizio saldi sottotono: «I commercianti già si lamentano per il periodo che non è dei migliori – dice Debora Pennesi dell’associazione Centriamo – la gente già esce poco e compra ancora meno, passeggia, ma sempre meno entra nei negozi. Ora anche l‘introduzione del green pass sinceramente non ci voleva, diventa una barriera in più e un onere di controllo. La gente è impaurita, non esce più e rinuncia sempre più spesso a caffè e ad una pizza. Basti pensare che ieri sera, una serata prefestiva, molti locali notturni sono rimasti chiusi».

Nuovi oneri anche per i parrucchieri e per il settore estetico che dall’entrata in vigore del decreto dovrà richiedere il green pass base ai propri clienti.

«L’orientamento dell’associazione è sempre stato quello di puntare sulla campagna vaccinale – sottolinea Eleonora D’Angelantonio responsabile settore benessere Confartigianato Macerata-Ascoli-Fermo – gli imprenditori mettono al primo posto ogni giorno la salvaguardia della salute pubblica e dallo scoppio dell’emergenza hanno applicato scrupolosamente tutti i protocolli di sicurezza.

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Eleonora D’Angelantonio

L’attenzione è quindi già alta. Direi massima. Comprendiamo di trovarci in un momento particolarmente delicato. Quindi, se si tratta di intervenire per innalzare ancora di più questo margine di sicurezza per contrastare l’impennata di contagi, noi faremo responsabilmente la nostra parte. Così, non credo che l’introduzione del Green pass base possa danneggiare le attività. Quel che conta è poter andare avanti. Gli imprenditori sono infatti preoccupati di possibili chiusure che li portino di nuovo a doversi confrontare solamente con costi fissi o tassazioni. Senza lavoro, è a rischio la sopravvivenza delle attività stesse. Fermo restando che già sono stati fatti grandi investimenti, che garantiscono degli standard davvero elevati di sicurezza in saloni e centri estetici, un ulteriore passo in avanti di tutela può essere giudicato positivamente sia per i clienti stessi che per gli imprenditori e i propri collaboratori. Insomma, le accortezze sono state significative fin dallo inizio della pandemia e continueremo a seguire scrupolosamente tutte le regole. L’essenziale è poter lavorare con serenità».

 

Nuovo decreto anti-Covid: vaccino obbligatorio per gli over 50

 



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