di Mauro Giustozzi
Lo skyline della nuova sede direzionale e di rappresentanza di Banca Macerata inizia a prendere forma nella sua collocazione in contrada Acquevive lungo la strada Carrareccia.
Oltre all’imponente gru utilizzata dalla ditta edile, che costruisce la sede dell’istituto di credito, anche lo scheletro di quella che sarà la nuova struttura è ben visibile per chi transita lungo la strada che collega Piediripa a Sforzacosta. Dunque si sta rispettando la tempistica per la costruzione di quello che sarà il punto di riferimento di Banca Macerata, nuova sede per la quale la conclusione dei lavori è prevista nel giugno 2022. La ‘Casa della Banca’, questa la definizione più volte adottata dai vertici dell’istituto, va anche a recuperare un luogo degradato, un’area da oltre un trentennio in stato di abbandono dopo il fallimento di una fabbrica che produceva solai in quel sito. L’edificazione del centro direzionale di Banca Macerata contribuirà anche a migliorare la circolazione stradale grazie alle infrastrutture ed ai parcheggi collegati. L’area disponibile è di 15mila mq, di cui circa 2,7mila mq che saranno occupati dalla nuova costruzione ed altri 5/6 mila metri quadrati destinati ad un parcheggio di uso privato e pubblico. Lo scorso mese di marzo l’amministrazione comunale di Macerata ha dato il via libera alla concessione per i lavori della nuova sede direzionale anche se il progetto risale a 5 anni fa ed a giugno è stato avviato il cantiere. Questo progetto è nato dall’esigenza di Banca Macerata di realizzare una nuova sede direzionale rappresentativa ed efficiente, che allo stesso tempo diventi un punto di riferimento architettonico e funzionale del territorio circostante.
La proposta dell’istituto di credito risulterà integrata nel contesto paesaggistico, rispettandone immagine e conformazione, ma allo stesso tempo possiede naturalmente un carattere particolare e distintivo che rende l’opera un elemento unico, architettonicamente e strutturalmente rappresentativo. Il nuovo edificio sarà modernissimo, tutto acciaio (come si vede nelle strutture già montate), vetro e cemento armato. Il complesso edilizio perciò non utilizzerà forme inconsuete o materiali sfarzosi ma si configura, pur nella sua contemporaneità, con forme legate alla tradizione, all’architettura dei luoghi, con materiali semplici ma di qualità ed ecosostenibili che si integrerà nel paesaggio agrario della Val di Chienti caratterizzato sia dalla natura che dall’opera dell’uomo. Per le cromie del complesso edilizio si è privilegiato il bianco che mette in evidenza le forme archetipiche dell’edificato, senza mimetismi e senza protagonismi. Ci saranno grandi pareti con vetrate strutturali che, oltre ad inondare di luce gli ambienti, permetteranno a chi si trova all’interno di percepire e godere del paesaggio circostante mentre a coloro che guardano dall’esterno permettono di cogliere l’attività che vi si svolgono trasmettendo così quel senso di apertura e trasparenza che è uno dei valori dell’istituto bancario. La nuova sede della Banca Macerata avrà dunque un’architettura che sposa contemporaneità e tradizione, qualità ed economicità, efficienza e semplicità.
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…ma è ragionevole impiegare tante risorse per una sede così ?
È eticamente accettabile consumare ulteriore terra agricola per un immobile e parcheggi quando ci sono zone già urbanizzate o immobili in disuso?
non bastava riutilizzare la ex sede dell ubi sempre a piediripa,oppure utilizzare un capannone lungo il deserto di valleverde?
Stabilimento ITALORTO a Pollenza scalo: utilizzato una stagione e poi chiuso. Riconvertendo una struttura de genere si sarebbero risparmiti molti soldi e soprattutto del territorio.
Quindi basta che si cementifica ma basta il verde delle città italiane e’ veramente poco molto poco così non va bene.
Peccato per quell’edicola Mariana che era lì e che hanno soppresso per fare questa “roba”