Yuri Rosati
«Morire di solitudine, di povertà, di indifferenza a Civitanova. La morte del senzatetto smuova le coscienze di ognuno di noi, a partire da chi ha responsabilità amministrative, una morte frutto di dinamiche politiche che guardano con fastidio agli ultimi della società». Così Yuri Rosati, ex assessore ai Servizi sociali, consigliere comunale del Pd che pone una riflessione e un interrogativo all’indomani della notizia della morte di Amedeo Colurci, 44 anni, clochard trovato morto domenica alla stazione di Civitanova. «Nel silenzio e nell’indifferenza generale è morto un uomo che dormiva alla stazione, che da tempo gravitava su Civitanova – afferma Rosati – si è addormentato nella sala d’aspetto e non si è svegliato più. Succede a Civitanova, ed è un dramma che impone a tutti una profonda riflessione: chi era quest’uomo, chi lo aiutava. Aveva chiesto aiuto? La rete privata e pubblica della solidarietà lo aveva intercettato, oppure viveva nell’ombra, ai margini di una società sempre più votata al consumismo e in cui si è visti solo se si ha, se si produce. La notizia della morte del senzatetto sarebbe ancora più tragica se ai titoli dei media non si accompagnasse una riflessione collettiva e politica anche su come sia possibile morire così, soli, addormentarsi in un angolo di una sala d’attesa della nostra stazione e non svegliarsi più. La Civitanova che conosco, quella in cui sono cresciuto – continua Rosati – era una città solidale, stretta attorno a valori, laici e cattolici, che andavano nella direzione dell’umano, dell’attenzione verso i più deboli. Gli strati sociali di quella città anche su questa coesione sociale, hanno fondato e scritto il successo di cui oggi Civitanova beneficia attraverso la sua modernità e il suo dinamismo economico. Ma oggi sembra prevalere la filosofia dell’edonismo, del consumo, del denaro, che fa scomparire chi non ce la fa, lo lascia fuori dalla vita sociale, dallo sguardo dei più. Frutto, questo, di dinamiche sociologiche che stanno interessando tutte le città, compresa Civitanova dove, da un certo momento in poi, anche per responsabilità di chi ha voluto parlare alla pancia della gente, si è affermata una cultura del fastidio nei confronti degli ultimi e la solidarietà è diventata un terreno per accusare di buonismo e da usare a fini propagandistici, per confezionare foto e post Facebook, una questione più di immagine che di sostanza. Una cultura che ha sopraffatto e zittito anche quelle voci che invece non si rassegnavano a questa deriva individualista e chiedevano più attenzione per gli ultimi. Voci alla fine intimorite dalle reazioni del popolo dei social, ben pasturato da certa politica che ha fondato la sua fortuna anche nella caccia agli ultimi. Adesso – conclude l’esponente dem – c’è un uomo morto, in solitudine, alla stazione, dramma che deve scuotere le coscienze di ognuno di noi, a partire da chi ha responsabilità e possibilità di cambiare le cose».
Durante il lookdown a marzo 2020 la polizia chiamata dai residenti perché un uomo in zona Mc Donald's stava mettendo in atto azioni autolesionistiche (si era spaccato la fronte con una pietra), ha trovato un senzatetto solo in una città deserta, al freddo, affamato e con tutti i locali chiusi per il ristoro e per ripararsi dal freddo. Portato al pronto soccorso, negativo al tampone, è stato dimesso. Qualcuno si è preoccupato della sua sorte? Nello stesso periodo, la polizia chiamata dai proprietari ha trovato due senzatetto che avevano trovato rifugio per dormire, quando anche il dormitorio della Caritas aveva chiuso ai nuovi ingressi, per disposizioni anti-Covid. Qualcuno ha provato a far aprire gli alberghi chiusi causa Covid, o a trovare locali per accogliere per la notte questi senzatetto? Civitanova (ma anche Macerata, con i coniugi Canullo e il figlio disabile) trovati morti in avanzato stato di decomposizione dopo 2 mesi), alla luce di questo fatto di cronaca, può definirsi una città accogliente?
Hai ragione Yuri, noi Civitanovesi siamo stati un branco di ottusi, poco rispettosi della vita degli altri. Mentre Ciarapica faceva di tutto per farci odiare i diversi, gli emarginati, e mentre nel PD perennemente si scatenavano le lotte per il potere, noi abbiamo perso l'umanità. Non ci siamo indignati nemmeno quando la fila dei Cittadini meno abbienti arrivava fuori dal comune fino a via Vittorio Emanuele. Nessuno ha difeso la loro Dignità. Non era quello il modo di invitare i Cittadini a ricevere un misero contributo che ai piu' non è stato nemmeno elargito. Io mi sono vergognato per loro. So cos'è la povertà, con orgoglio dico che ero iscritto all'" Elenco dei Poveri", pero' quella era una altra Italia, la gente era piu' buona, ci si aiutava, gli Amministratori erano al Servizio della Città. Tra poco ci saranno le Elezioni, spero che la Sinistra riesca a fare un progetto per sconfiggere gente fanaticamente Fascista ed incapace di governare seriamente una Città. Unicuique suum.
Bravo Dottore
La nostra città è dotata di una delle Caritas più attrezzate e competenti di tutta la riviera, i servizi sociali sono attivi come non mai soprattutto negli ultimi due anni per le note pressioni dovute alla "pandemia". Della precedente amminitrazione ricordo il quinquennio con suicidi, omicidi per questioni sociali oltre che i problemi pesanti non affrontati per il grande afflusso di zingari e accattoni. Forse qualcuno preferisce avere quel tipo di problema chiamandolo accoglienza, o sono già pronti progetti per fare di Civitanova ricettacolo indiscriminato di persone in difficoltà o, peggio di clendestini e chissà cos'altro.
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Il Dr. Rosati compie un’analisi aderentissima e veritiera. Non bisogna essere di sinistra per dargli ragione poiche’ sono sempre gli ultimi a pagare con l’avallo di una gran messe di imbecilli che considerano l’emarginazione un’autentica immondizia da gettare via , al pari dei rifiuti che producono.Perche’ l’emarginazione è prodotta ANCHE da loro , dai loro comportamenti e dalla loro ipocrisia. Imbecilli che purtroppo votano. Spero che nasca un’amministrazione sensibile anche a questi temi e non solo alle megaopere.
Sono d’accordo con Yuri Rosati, gli ultimi non devono essere sempre ultimi e discriminati fino alla morte.
Yuri ti vorrei chiedere gentilmente, tu da ex assessore ai servizi sociali quali strategie e quali piani avevi attuato per aiutare gli ultimi?
Ricordo a quei tempi il comune ha svenduto un appartamento di proprietà comunale che poteva essere usato per i clochard, con i proventi di questa vendita avete costruito un’ altra struttura per accogliere gli ultimi?
È dal lontano 39-45(e questa è storia), che un emarginato o disabile, veniva addirittura ammazzato e fatto scomparire come un cane(Mussolini, Hitler, Stalin docet). Per i potenti di un tempo, erano di impiccio e non utili per i loro scopi, come probabilmente anche ora.
È dal lontano 39-45(e questa è storia), che un emarginato o disabile, veniva ammazzato e fatto scomparire come un cane(Mussolini, Hitler, Stalin docet). Per i potenti di un tempo, erano di impiccio e non utili per i loro scopi, come probabilmente anche ora.(sigh)
No c’è Caritas che tenga a Civitanova….una gestione allucinante, il mio gruppo ha aiutato in molti modi i diseredati totali cercando appoggio presso la Caritas ..impensabile….ci siamo dovute attivare per i pasti, per farsi una doccia a settimana,per dormire….impensabile….non.parliamo dei pacchi, dignità zero, quante litigate per mancanza di rispetto a chi ne aveva bisogno…..organi assenti non contrallano chi mettono….
Sarebbe interessante sapere se servizi sociali comunali, Caritas e Croce Rossa ‘parlano’ tra loro, considerato che hanno una missione in comune. Sarebbe un fatto altamente positivo, quindi altamente auspicabile.
Morire in povertà e solitudine può capitare anche a chi una volta abbandonato da amici a cui non ha più niente da offrire e che solo per quello lo frequentavano visto che non avendo doti speciali ha mostrato subito i suoi limiti e fatto capire che quindi poteva essere facilmente usato seppur convinto di essere lui a dettare l’agenda. E così si ritrova prima o poi a fare i conti con la sua pochezza ed è qui che per chi crede alla fortuna che potrebbe succedere anche volutamente che ti vengano evitate tutte le disgrazie super meritate che si sono messe in fila per distruggerti in maniera consapevole. Sennò, vai fino in fondo dove potrai capire che cosa significa toccarlo. In genere, depressione, alcool per calmare l’ira causata dal non aver capito di essere stato solo uno zimbello, miseria, perdita della casa, moglie e figli che oramai si vergognano di te perché hai insegnato loro che è meglio apparire che essere qualcosa di migliore. . Dicono che il modo più brutto di morire è quello che non ci sia nessuno a stringerti la mano anche se non sei cosciente.
Pur non volendo entrare in polemica , se ci fossero state strutture ” attrezzate ” il morto non ci sarebbe scappato…e questo è un dato di fatto. Indiscutibile. L’accoglienza e la disponibilita’ verso gli ultimi è un valore che non puo’ assoggettarsi a ” distinguo”. A meno che in questa nostra Patria non alberghi ancora chi ha paura degli altri….” accattone “…che brutta parola. ” zingaro” evoca hitleriane strategie….basterebbe ativarsi e non voltare la faccia dall’altra parte. Di notte , la Polizia Municipale , opera ? Qualcuno controlla ripetutamente la mezzanotte e le sei stazione , sottopassi , parcheggi , stabili abbandonati ? C’è un progetto ed un programma ? Risorse comunali vengono destinate ad una soluzione costante ? Di questo occorre parlare e non di CHI ha fatto o ha omesso in ragione di voto o appartenenza politica…
Sinceramente non comprendo che cosa c’entrino Stalin o Hitler con questo fatto drammatico; le considerazioni del consigliere sono pur condivisibili, per certi versi, ma non vorrei, ahimè, sentir puzza di campagna elettorale!!! gv
i nodi stanno venendo al pettine per tutti. Quella del prof. Yori Rosati è una accusa che si sarebbe dovuta risolvere da tempo. Però, caro Yuri, non è mai troppo tardi per ricominciare. Siamo in tempo di dittatura strisciante e la Resistenza dovrebbe ritornare senza limitazioni di pensiero. Tutti insieme, se crediamo nella democrazia e nell’umanità.
Tra le varie organizzazioni che si occupano di persone fragili c’è lANFFAS, che ha una sede anche a Civitanova.