di Gianluca Ginella
È stata fissata per domani l’autopsia di Eros Canullo, del figlio Alessandro e della moglie Angela Maria Moretti. La procura ha affidato l’incarico al medico legale Roberto Scendoni e al tossicologo Rino Froldi. Sono questi accertamenti che potranno dire come siano morti e magari stabilire con una maggiore precisione quando. Eros, 80 anni, Alessandro, 54, e Angela Maria, 77, sono stati trovati morti ieri mattina nella loro villetta di Borgo Santa Croce 72.
I soccorsi sono stati chiamati da una sorella di Maria Angela, che vive a Milano. La donna ieri, preoccupata, ha chiamato il 118 e i soccorritori sono andati a controllare l’abitazione dove viveva la famiglia Canullo. Per entrare i vigili del fuoco hanno dovuto forzare il cancello e l’abitazione (era tutto chiuso). Dentro hanno sentito un odore terribile e hanno trovato i riscaldamenti accesi. Poi hanno rinvenuto i corpi senza vita della donna, che era distesa a letto (da tempo era allettata a causa di un ictus), del figlio, che era ai piedi del letto, e di Eros (il corpo è stato trovato nel bagno della villetta).
Una famiglia che nei primi anni Novanta aveva dovuto affrontare un dramma: Alessandro era stato investito da un’auto e aveva riportato ferite gravissime: era stato in coma e in seguito a quell’incidente era rimasto disabile (ultimamente riusciva a camminare ma con molta difficoltà).
Una famiglia, dice chi li conosceva «molto riservata». Alberto Forconi, ex parroco di Santa Croce (dove è stato sacerdote per 25 anni), ora all’abbadia di Fiastra, ricorda della famiglia Canullo: «Li conoscevo limitatamente, non frequentavano molto la parrocchia. Quando sono arrivato a Santa Croce, l’incidente c’era già stato. Ogni tanto sono andato a casa loro per la benedizione. Avevamo proposto una disponibilità ad andarli a trovare più spesso vista la situazione del figlio, ma non avevano aderito con molto entusiasmo. Vivevano chiusi nel loro ambiente». Tra riservatezza e drammi alla fine i Canullo sono diventati degli invisibili, tanto da essere dimenticati per mesi. Un dramma della solitudine che a Macerata ricorda quello di Roberto Poccioni, pittore, ex professore, che il primo settembre del 2012 venne trovato senza vita nella sua casa di viale Leopardi.
Anche in quel caso Poccioni restò dimenticato per dei mesi, prima che qualcuno, avvertendo un forte odore avevano dato l’allarme. Nel caso della famiglia Canullo però è un dramma moltiplicato perché coinvolge una intera famiglia. Un mese fa erano andati a cercarli i carabinieri, avevano suonato a casa, ma non avevano trovato nessuno. Un conoscente aveva riferito ai militari che pensava si trovassero a Porto Recanati, perché ogni anno andavano a trascorrere un paio di mesi nella cittadina della riviera. Cosa sia successo nella villetta cintata da una vegetazione impenetrabile che rende l’abitazione quasi invisibile dalla strada, resta un giallo. La Squadra mobile di Macerata, diretta dal commissario capo Matteo Luconi, che sta svolgendo le indagini con il coordinamento del sostituto Stefania Ciccioli, ha escluso che la famiglia sia stata uccisa da qualcuno. Anche altre ipotesi, come l’omicidio-suicidio, al momento non troverebbero elementi a supporto. Per gli inquirenti al momento la tesi più probabile è che si sia trattato di una morte naturale. Una ipotesi ritenuta plausibile è che Eros si sia sentito male in bagno e che la moglie e il figlio siano morti di stenti, non avendo assistenza. Si tratta comunque di una ipotesi, mentre è stata scartata, dagli accertamenti dei vigili del fuoco, la possibilità che la tragedia sia legata a esalazioni di monossido di carbonio. Comunque sia proprio gli accertamenti del tossicologo Froldi potrebbero dire di più ad esempio su una eventuale intossicazione o su assunzione di farmaci. La casa è stata sequestrata e sono stati sequestrati anche dei certificati medici, in particolare relativi ad Alessandro Canullo. Alessandro era uno scout, da qui la conoscenza con l’avvocato Francesca Massarini che racconta di averlo incontrato «ai primi di maggio o metà maggio. Era da solo, in corso Cairoli. Gli ho chiesto come mai fosse solo e mi ha detto che il papà lo aspettava in auto e che lui stava provando a fare la spesa da solo».
(foto di Fabio Falcioni)
Padre, madre e figlio morti in una villetta: corpi in avanzato stato di decomposizione
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Se queste sono morti naturali, lasciamolo decidere a chiunque poteva evitarne qualcuna. Dico bene Vice Sindaco?