La polizia alla villetta di Borgo Santa Croce (con la camicia azzurra il capo della Squadra mobile, Matteo Luconi)
di Gianluca Ginella
Appassionato di musica, chitarrista, studente di Lettere, un ragazzo intelligente e vivace: era così, secondo i racconti degli amici Alessandro Canullo, il 54enne trovato morto questa mattina nella casa in cui viveva con i genitori (anche loro rinvenuti senza vita) a Borgo Santa Croce 72. Era così prima che un incidente, avvenuto circa trent’anni fa, non sconvolgesse la sua vita. «Conoscevo Alessandro dagli anni Ottanta, era un appassionato di musica come me, andavamo a comprare dischi, andavamo alle feste. Ci eravamo conosciuti in montagna, la famiglia aveva una casa a Ussita e ci eravamo incontrati lì» racconta Giuseppe Petrucci.
Ricorda anche dell’incidente «credo avvenuto nel 1994 o 1995, lungo la strada Regina (era stato investito da un’auto, ndr). L’incidente è stato micidiale per la famiglia». Alessandro Canullo era rimasto in coma a lungo «andavo a trovarlo tutti i fine settimana. Nonostante l’incidente era rimasto un ragazzo molto intelligente e vivace. Era iscritto all’università ma a causa dell’incidente non aveva potuto continuare» ricorda Petrucci. In seguito «gli ultimi incontri erano avvenuti quando faceva i compleanni a casa sua e ci trovavamo noi amici per fare la festa e stare un po’ insieme a lui» continua Petrucci. Poi con il passare degli anni «ci siamo persi di vista. Però quando lo incontravo in giro per il centro con il papà ci fermavamo sempre a chiacchierare».
Tra gli amici di lungo corso anche Luca Tacconi: «in questi ultimi anni gli sono stato molto dietro, gli amici purtroppo lo avevano un po’ lasciato con l’incidente. L’ho visto l’ultima volta circa un paio di mesi fa, stava con il padre e ci eravamo fermati a parlare». Lo ricorda anche Angelo D’Amico: «Siamo cresciuti insieme negli scout. Prima dell’incidente studiava Lettere. Amava molto la musica e aveva dei gruppi musicali in cui suonava, era un chitarrista. In un gruppo suonavamo assieme. Le persone lo conoscevano per questa sua vena musicale. A casa aveva migliaia di dischi, era un cultore della musica».
Spesso Alessandro si faceva accompagnare dal papà in centro proprio per andare nei negozi di musica. Questa mattina il corpo senza vita di Alessandro, del papà Eros, 80 anni, pensionato e in passato titolare di una fornace, e della mamma, Maria Angela Moretti, 77, logopedista in pensione, sono stati trovati da 118 e vigili del fuoco dopo una telefonata di soccorso ricevuta dalla sorella di Angela Maria, che vive a Milano. Le cause della morte sono al vaglio degli inquirenti.
(foto di Fabio Falcioni)
Che tristezza infinita, tutti sapevano che non stavano bene,e nessuno gli andava a trovare...C'è un enorme egoismo in questa società così fredda ...poveri,che riposino in pace..
Sladjana Tesnjak concordo Sladjana non si può leggere...che vergogna...che riposano in pace povera famiglia
Patrizia Broccolo Mi ha toccato profondamente questa vicenda triste..Praticamente loro sono morti di solitudine oltre che stavano male,e nessuno ha fatto niente per poterli aiutare anche livello sanitario,passare ogni tanto per vedere se stanno bene......Io sono sensa parole...
quando passavo con il cane, quando viveva la buonanima del cane....si sentiva suonare la batteria...e si sentiva sino a colleverde....passando avanti si capiva distintamente da dove proveniva il suono....avevano un cane....enorme....lo vedevo dalla recinzione....facevo sempre passeggiate con il cane nella zone delle ville....la loro era l'unica da quel lato, le altre si trovano tutte dall'altro lato della strada
Ma anche dove andavano a fare la spesa, in farmacia, il medico di base, il postino, o il fornaio possibile che nessuno abbia notato lassenza quotidiana del signore ottantenne in giro? Una famiglia invisibile?
Aggiungerei: la banca o lufficio postale in cui andavano magari a ritirare la pensione; il commercialista o il patronato per pagare le tasse a nessuno è venuto in mente che potesse essere successo qualcosa? Boh io non me lo spiego con i termosifoni accesi? Starebbe a significare che potrebbero essere deceduti al massimo a fine maggio giugno, luglio, agosto e sei giorni di settembre ma che è un giorno? Che riposino in pace
Quanto è dura la vita!!! Anche io e Stefano Riccobelli ci fermavano sempre in centro a scambiare due parole con Alessandro, e quanta dedizione e amore di quel padre, ormai stanco verso il figlio. " Ste c hai una sigaretta?".....quanta sofferenza. Almeno in questo andarvene insieme spero serenamente.
Che storia triste per questa famiglia riposino in pace
Povera gente che dolore
Potrebbe essere che il pover'uomo sia morto all'improvviso in bagno e gli altri di fame e sete? sarebbe orribile ma...In che mondo viviamo
Che storia triste!! Non bisogna lasciare sole queste famiglie!!
Stefania Framarini storia triste si.ma almeno se ne sono andati via insieme.
Non si può sentire .... povera gente che riposino in pace....
Un giorno una persona molto intelligente mi disse: non vado al cimitero perché alle persone bisogna volergli bene quando sono vive non quando sono morte.
Maurizio Ameri bravo
Maurizio Ameri giusto
Che tragediache riposino in pace
R.I.P. . Condoglianze
Che tristezza!
Che tristezza
il signore ha fatto in modo che salissero in cielo insieme così come sono vissuti....
R.I.P.
Ciao Ale.....riposate in pace..
Che tragedia
R.I.P
Che tristezza...
R.i.p.
Tristezza
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