Ex palazzina Malattie infettive Covid free
Personale in festa dopo 7 mesi in trincea:
«Seconda ondata peggio della prima»

MACERATA - Il reparto è stato chiuso oggi dopo che l'ultimo paziente è stato trasferito. Il personale ha festeggiato la fine di una trincea lavorativa durata molti mesi nei quali ha dovuto fronteggiare due ondate: «C’erano giorni con file di ambulanze a portare ricoverati e carri funebri per portare via i morti»

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Uno scatto del personale che festeggia la chiusura della palazzina

 

di Gianluca Ginella

Alla palazzina ex malattie infettive di Macerata basta con le tute bianche, le mascherine, gli occhiali protettivi: da oggi basta con il Covid. Gli ultimi 5 pazienti sono stati trasferiti in altri reparti (al momento il punto di riferito è il Covid center di Civitanova per concentrare i contagiati) e la palazzina è stata chiusa.

palazzina-malattie-infettive-chiusa-3-650x488Sette mesi intensissimi nel reparto, che è il terzo a chiudere dopo l’ospedale di Camerino, il pronto soccorso di Macerata (covid free dal 18 maggio). La seconda ondata aveva portato alla riapertura del reparto che era stato chiuso lo scorso agosto quando la prima ondata della pandemia si era placata. Reparto, con a capo il direttore di Malattie infettive di Macerata, Alessandro Chiodera, che ha visto impegnati tanti medici, infermieri e operatori socio sanitari. Persone che hanno dato tutto per fronteggiare il virus. Alcuni erano già stati impegnati nel corso della prima ondata, altri hanno vestito per la prima volta la tuta bianca, la visiera e gli occhiali e aperto per la prima volta la porta del reparto “sporco”, quello dove sono ricoverati i pazienti Covid.

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Il medico Alessandro Chiodera

A indossare le tute bianche anche tanti ragazzi che con coraggio ogni giorno hanno preso servizio nella palazzina ex Malattie infettive. Un lavoro che hanno svolto con impegno, e alcuni di loro senza nemmeno la certezza di avere un posto una volta finita la pandemia perché hanno contratti a termine. Mesi e mesi di attenzioni, di paure, di preoccupazioni di poter contagiare i propri cari. Ma anche mesi in cui alcuni di loro il maledetto Covid l’hanno contratto, per fortuna riuscendo a superarlo. «La seconda è stata peggio della prima ondata. C’erano giorni con file di ambulanze che portavano altri pazienti, e contemporaneamente carri funebri a portare via chi era morto. Abbiamo visto ricoverarsi famiglie intere» raccontano. La speranza è di non dovere mai più riaprire il reparto, «speriamo, ma se dovesse succedere saremo pronti» assicurano. Nel corso dei mesi si è formato un team affiatato tra tutti gli operatori del reparto e oggi si sono concessi un brindisi e qualche scatto con le dita delle mani a formare la “V” di vittoria. E’ stato anche realizzato un quadro fotografico con alcune immagini degli infermieri nel corso del loro lavoro.

Un altro passo, la chiusura del reparto, verso la normalità che si spera potrà arrivare attraverso il proseguire delle vaccinazioni. La seconda e poi terza ondata nelle Marche hanno portato a oltre 2mila morti nel giro di sette mesi. Al momento nelle Marche sono 34 le persone ricoverate in terapia intensiva, 52 in semi intensiva e 80 in reparti non intensivi.

 

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Il quadro con le immagini dei mesi vissuti nel reparto

 

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