Andamento dell’incidenza di nuovi casi in provincia di Ancona da novembre 2020 a marzo 2021 (fonte: elaborazioni del dott. Paolo Spada per la pagina Facebook di Pillole di Ottimismo)
di Claudio Maria Maffei*
Il bilancio dell’andamento della pandemia fatto guardando i crudi (crudissimi) numeri è sempre più difficile. Ormai non c’è quasi più persona nelle Marche che non conti tra i suoi familiari e tra i suoi affetti qualche caso di Covid-19 spesso grave e qualche volte dalla tragica conclusione.
Claudio Maria Maffei
Ormai i decessi hanno superato i 2.500 casi e forse vale la pena di ricordare a chi ci sta governando e fa affermazioni fuori misura che a inizio novembre i morti da Covid erano nelle Marche ancora “solo” mille. Tornando ai numeri, odiosi ma indispensabili per capire e per decidere (come ha ricordato lo stesso Draghi a Salvini), essi ci dicono due cose. Come sempre una buona e una cattiva. Quella buona è che continua a diminuire l’incidenza di nuovi casi. In Italia nella relativa classifica siamo passati da domenica scorsa ad oggi dal quarto posto al settimo con una diminuzione del 18% dei nuovi casi diagnosticati nell’ultima settimana. Ormai siamo vicini ai 250 casi ogni 1000.000 abitanti che è il limite fissato per le zone rosse (siamo a 266 con un massimo ad Ancona, 292, e un minimo ad Ascoli Piceno, 186).
Il Covid hospital di Civitanova
E adesso ci tocca la notizia cattiva: il sistema ospedaliero è in da giorni in crisi totale. In pratica c’è una enorme difficoltà a ricoverare (anche ieri 110 pazienti in Pronto soccorso) e le terapie intensive di fatto non riescono ad accogliere tutti i pazienti che avrebbero bisogno di un ricovero in area critica. La saturazione dei posti letto intensivi nelle Marche da parte dei pazienti Covid (60%) è passata dal primo al secondo posto in Italia grazie al fatto che la Regione dichiara 250 posti letto intensivi aggiungendone 17 a quelli dichiarati solo fino a qualche giorno fa. In realtà per frequenza di ricoveri settimanali in terapia intensiva siamo ancora al primo posto in Italia. In ogni caso quel 60% va interpretato bene: non vuol dire che rimane ancora un 40% di posti intensivi a disposizione. Di fatto non ce n’è nessuno visto che comunque non tutti i 250 posti letto dichiarati sono operativi visto dato che manca il personale e visto che non è che le altre patologie siano scomparse dalle rianimazioni. Quindi quel 60% è equivalente di fatto ad un 100%. Del resto è noto come le attività chirurgiche programmate siano ormai quasi ferme in molti ospedali pubblici delle Marche per indisponibilità di personale e per l’utilizzo in alcuni ospedali di ambienti chirurgici per attività di ricovero. Tra qualche giorno anche i ricoveri in terapia intensiva dovrebbero diminuire come effetto della diminuzione di nuovi casi delle ultime due settimane.
Il governatore Francesco Acquaroli e Filippo Saltamartini, assessore alla Sanità
Il grafico dell’andamento dei nuovi casi in Provincia di Ancona documenta in modo inesorabile il ritardo di adozione delle misure di contenimento da parte della Giunta. L’incidenza settimanale di nuovi casi era di 174 a fine gennaio, per poi salire rapidamente dopo una settimana a 236 (7 febbraio), 274 (14 febbraio), 315 (21 febbraio) e 403 (28 febbraio). Solo a inizio marzo è stata dichiarata la zona rossa. In questo modo dopo un ulteriore rialzo dei casi arrivati a 511 il 7 marzo è iniziata la rapida discesa.
E’ augurabile che su questi dati la Regione rifletta perché gli errori nella programmazione delle misure più drastiche di contenimento si traducono in questa fase in cui ancora la vaccinazione è agli inizi in sofferenze per i cittadini e in una paralisi del sistema sanitario ospedaliero. A poco servono, anzi rischiano di diventare francamente difficili da sopportare, i presunti primati che la Regione si autoattribuisce come l’uso sperimentale degli anticorpi monoclonali o le responsabilità scaricate sulla precedente Giunta che non avrebbe fatto ad esempio i posti letto intensivi che doveva. In realtà per amore di precisione gli anticorpi monoclonali sono in uso sperimentale in 9 Regioni e quanto ai posti letto intensivi la Giunta Ceriscioli ne aveva aggiunti già un congruo numero tra la Fiera di Civitanova Marche (42) e gli ospedali di Marche Nord e San Benedetto del Tronto tutti disponibili entro fine ottobre.
Della precedente Giunta la attuale farebbe piuttosto bene a ricordare l’atteggiamento avuto in occasione dell’emergere della pandemia con la adozione della zona rossa in anticipo e in contrapposizione rispetto alle indicazioni del governo di allora. Sono l’ultimo a voler fare sconti alla precedente Giunta, ma dati ed avvenimenti vanno ricostruiti con fedeltà e non per propaganda. Questa Giunta rifletta piuttosto sul grafico dei nuovi casi in provincia di Ancona negli ultimi due mesi, quelli che era sua responsabilità interpretare per decidere.
*Medico e dirigente sanitario in pensione
Marche peggio della Lombardia: terapie intensive occupate al 62%, la zona rossa è inevitabile
La giunta si faccia un serio esame di coscienza.
Nulla da aggiungere, Claudio.
SARÀ MICA UN PROBLEMA POLITICO VISTO CHE IN TRENTA ANNI HANNO DISTRUTTO LA SANITÀ PUBBLICA????????
È rialzista!!! Vendiamo tutto
come mai la mancanza di tanto personale ....perche' non si sono vaccinati o in ferie ?
Dal maggio 2020 negli ospedali hanno adottato il metodo lombardo. Il peggiore. E perseverano.
Oltretutto il coordinatore delle terapie intensive della Regione ha appena adesso detto al tg3regionale che ieri si è raggiunto il 98% dei posti letto in terapia intensiva occupati e che o si continua con la zona rossa (che però qui è in alcuni orari più Gialla che rossa) o si inizia a dover ricoverare nelle terapie intensive fuori regione. Sempre che uno ci arriva vivo.
Bisognava riflettere PRIMA di distruggere la sanità regionale e soprattutto gli ospedali anconetani. Ci vorranno anni per recuperare
Certo che in un anno non aver intensificato il personale sanitario è proprio ridicolo, dato che poi continuate ad incolpare le persone che per responsabilità della politica si trova ancora a casa...se la politica fscesse davvero gli interessi della cosa pubblica saremmo in tutt'altra situazione.
Signor Maffei, dove stava lei quando le precedenti giunte chiudevano ospedali e tagliavano sul personale sanitario. Andava tutto bene...?
L intera Italia dovrebbe riflettere Hanno smontato la sanità negli anni ......
Se continuano a curare i sintomatici con la Tachipirina non basteranno gli ospedali di tutta Italia
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Un ringraziamento al Dr. Maffei che ci informa in maniera libera e indipendente. Dati, numeri e fatti spiegati pragmaticamente da uno scienziato e non “interpretati” ad uso e consumo di quella o di quell’altra parte politica.
Sembra di ascoltare il PD!!!
Ognuno la pensi come vuole, io ho rispettato e sempre rispetterò le regole, mi chiamo fuori da ogni polemica, se tutti i maceratesi e marchigiani fossero dotati di buonsenso, ora staremmo tutti bene e meglio. Per quanto riguarda la questione dei medici che fanno o hanno super lavoro, con ore di straordinario non retribuito, questo lavoro, se lo sono scelto loro, nessuno li ha obbligati, hanno un signor stipendio, non capisco che cosa pretendono. Il loro lavoro, sbaglio o è anche una missione?
Complimenti a Monachesi che si chiama fuori dalle polemiche “sparando” sui medici che ricevono lo stipendio e quindi, in sostanza, non rompano le scatole.
Sarei curioso di sapere che lavoro fa lui.
Il solito inutile commento sui dati della pandemia dall’ennesimo guru che pontica…
Essendo in pensione, di tempo ne ha..
Il problema è se CM gli paga pure un cachet per rilasciare queste dichiarazioni illuminanti..
Se di fronte ai numeri tirate fuori la politica o polemiche un tanto al chilo, il dott. Maffei può stare tranquillo.
D’altra parte in Italia da anni tocca sempre alla Realtà riportare alla ragione i vari Geni della Lampada.
Purtroppo l’aritmetica è una materia terribilmente difficile per la classe medica e, se è vero come è vero, che la scienza si fonda sulla matematica, la medicina è artigianato o negromanzia ma non è scienza. Come si fa a dire che non c’è persona nelle Marche che non conti tra i familiari o tra gli affetti un contagiato? i contagiati sono stati 87mila su un milione e mezzo di abitanti cioè poco più del 5 per cento, i morti 2500 cioè l’1,6 per mille… nella realtà il marchigiano medio non è poligamo.
Purtroppo l’aritmetica è una materia terribilmente difficile per la classe medica e, se è vero come è vero, che la scienza si fonda sulla matematica, la medicina è artigianato o necromanzia ma non è scienza. Come si fa a dire che non c’è persona nelle Marche che non conti tra i familiari o tra gli affetti un contagiato? i contagiati sono stati 87mila su un milione e mezzo di abitanti cioè poco più del 5 per cento, i morti 2500 cioè l’1,6 per mille… nella realtà il marchigiano medio non è poligamo.