Riapre Cure intermedie a Treia,
«riattivazione in largo anticipo
Decongestioniamo gli ospedali»

SANITA' - Il 25 gennaio cerimonia per il ritorno all'attività della struttura dopo i lavori e l'assunzione di personale. Il sindaco Franco Capponi: «Ora ci concentreremo anche sul versante dell'assistenza famigliare»

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Il sindaco Franco Capponi

 

Riapre il reparto di cure intermedie di Treia (ex lungodegenza). Da lunedì 25 gennaio la struttura sarà riaperta alla presenza del sindaco Franco Capponi e dell’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini. Riapertura che arriva a sole due settimane dall’incontro tra il sindaco e il nuovo direttore dell’Area Vasta 3, Daniela Corsi, «e quindi con largo anticipo rispetto ai tempi ipotizzati causa Covid di fine marzo» annuncia il comune di Treia. Il reparto era stato chiuso nella primavera dello scorso anno per lavori di messa a norma, riattivazione di spazi in disuso, potenziamento della struttura. Terminati i lavori (a novembre), la riapertura era stata posticipata per carenza di personale infermieristico, causa il loro impiego emergenziale nella struttura Covid di Civitanova. «Le cure intermedie – dice il sindaco Capponi – costituiscono l’area delle cure che si trovano a metà strada fra l’intensività assistenziale delle cure ospedaliere in fase acuta di malattia e l’estensività assistenziale garantita a domicilio o nelle strutture residenziali specialmente per il paziente cronico-fragile.

ospedale-treia-cure-intermedie-casa-della-salute-1-e1611427940805Tutto ciò era stato studiato ed attivato con l’ambizione di costruire finalmente nel sistema sanità – territorio e un ulteriore tassello nell’offerta complessiva di servizi con la creazione di un continuum assistenziale tra ospedale e domicilio e viceversa, sino ad allora mancante nella realtà maceratese». Un modello organizzativo, scelto dall’allora amministrazione comunale (sindaco era anche allora Capponi) che  in accordo con l’Asl e la Regione Marche, nella fase di riconversione degli ex ospedali (Treia ha aderito alla riconversione per prima nelle Marche) si rivolge principalmente agli anziani con una grande flessibilità, e si integra e si coordina con i reparti dei vari ospedali dell’Area Vasta 3, «costituendo un anello di congiunzione tra i professionisti delle cure primarie e gli altri professionisti del sistema Socio-Sanitario regionale, promuovendo una nuova visione della presa in carico dei bisogni assistenziali della persona. Si presentano come posti letto extra-ospedalieri a vocazione internistico-geriatrica e stanno assumendo, in maniera sempre più evidente, una connotazione assimilabile alla Degenza Post-acuzie, di cui sono purtroppo sprovviste molte strutture per acuti».

ospedale-treia-cure-intermedie-casa-della-salute-2-650x488Il reparto di “Cure intermedie” di Treia dispone di 24 posti letto. Nella struttura potranno essere differenziati i tipi di ricoveri: indirizzando ai medici specialisti i casi a maggiore complessità, che necessitino di competenze multidisciplinari. Inoltre nella struttura potranno essere svolte indagini strumentali, manovre invasive, consulenze evitando ai degenti di doversi spostare e consentendo un risparmio economico. «Le Cure intermedie svolgono un ruolo che appare molto simile, per impegno sul paziente e per competenze, ai reparti di Lungodegenza post-acuzie. Ciò consente di decongestionare gli ospedali per acuti, bisognosi di posti letto per i nuovi ricoveri, mantenendo un’elevata qualità nella prosecuzione delle cure anche per i pazienti più compromessi e per i quali i requisiti di ammissione in Cure Intermedie potrebbero non essere del tutto rispettati – continua Capponi -. Penso che le Cure Intermedie rappresentino un valore aggiunto per la nostra Regione e la nostra sanità, per la qualità dell’assistenza e delle prestazioni erogate in prosecuzione delle cure ospedaliere, nonché per il notevole afflusso di pazienti provenienti dai reparti di acuzie/post-acuzie o dal domicilio con effetto decongestionante sulle strutture ospedaliere (possibilità di aumentare il turnover delle dimissioni e ridurre il numero dei ricoveri dal domicilio). In tal modo, le Cure Intermedie, oltre a rappresentare un sistema di qualità assistenziale, costituiscono, di fatto, una risorsa economica per la sanità marchigiana».

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Giorgio Caraffa

A Treia la struttura sanitaria ospedaliera della Casa della Salute oltre a contenere il reparto di Cure intermedie dispone di un altro reparto che oggi rappresenta un’eccellenza per la sanità Marchigiana, rappresentata dalla Riabilitazione diretto da Giorgio Caraffa.

Alla riattivazione del reparto, il 25 gennaio, alle 16, saranno presenti, anche Daniela Corsi, il direttore del Distretto di Macerata Giovanna Faccenda, lo stesso Caraffa (che ha avuto un ruolo importantissimo nel continuo rafforzamento e qualificazione della Casa della Salute di Treia), Marina Lombardello dirigente Medico di Cure Intermedie e Maria Donata Mancinelli anch’essa dirigente medico di Cure Intermedie, oltre il personale medico, infermieristico e socio assistenziale della struttura.

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Casa della salute di Treia

«Ringrazio Daniela Corsi per aver accelerato la riapertura di Cure Intermedie e ora – conclude il sindaco – bisognerà concentrarsi sul versante dell’assistenza domiciliare, cogliendo di nuovo la grande opportunità che questo livello può rappresentare nella presa in carico della cronicità attraverso lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi. Treia si candida ad avviare anche su questo versante una rete territoriale innovativa. Potremmo ulteriormente rafforzare il modello treiese nell’ottica prospettata nelle linee generali del Recovery Plan Italia che si è posta anche la missione di un cambio di paradigma nell’assistenza socio-sanitaria basato sullo sviluppo di nuove reti territoriali che consentano una vera vicinanza alle persone secondo un percorso integrato che partirà dalla casa come luogo di cura per arrivare alle case di comunità alle reti ospedaliere. L’assistenza di prossimità e la telemedicina riorienteranno il sistema sanitario verso un modello incentrato sui territori e sulle reti di assistenza socio sanitaria, garantendo maggiore omogeneità dei livelli essenziali di assistenza potenziando nel contempo la prevenzione e l’assistenza territoriale. Per questo Regione, Area vasta e Comuni dovranno migliorare la capacità di integrare i servizi ospedalieri, i servizi sanitari di comunità e la rete dei servizi sociali».



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