Niente più passeggiate della Riserva naturale regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito. Il problema è stata una eccessiva presenza di persone e per evitare assembramenti l’Unione montana del Potenza, Esino, e Musone ha deciso di disporre la chiusura. Tra il 31 ottobre e l’1 novembre sono state fatte ben 20mila euro di multe da parte delle forze dell’ordine per parcheggio in ambiente naturale (zona di protezione speciale). L’Unione montana spiega: «Viste le vigenti disposizioni finalizzate al contenimento del contagio da covid, preso atto della notevole affluenza turistica che si è verificata nell’ultimo periodo con particolare riferimento all’area di Canfaito, si dispone la chiusura ai visitatori di tutto il territorio della Riserva». La faggeta di Canfaito in particolare, nel periodo autunnale, si veste di mille colori e attira, anche grazie al traino dei social, tantissimi visitatori. In occasione delle festività del fine settimana è stata presa d’assalto dagli avventori per foto ed escursioni. In considerazione delle restrizioni in atto su tutto il territorio nazionale la direzione della Riserva è corsa ai ripari con un “lockdown” di propria iniziativa. «Credo sia una cosa di buon senso – dice il presidente dell’Unione montana, Matteo Cicconi -, noi siamo contenti delle presenze nella riserva ma in questa fase crediamo che sia una questione di buon senso decidere di chiudere tutelare della salute di tutti. Visto anche il bel tempo previsto per i prossimi fine settimana e quindi il rischio che con tante presenze, si creino assembramenti»
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Secondo il mio modesto parere,
la chiusura del parco per i motivi su esposti, oltre che arbitraria, (ne vedremo delle belle con ricorsi al TAR) è del tutto risibile e puerile, fatta da persone incompetenti in materia, che si sono arroccati di poteri non suoi, senza minimamente sapere di cosa parlano e trattano.
Soprattutto alla luce dell’ultimo decreto di Conte con la suddivisione delle regioni in tre fasce per i molteplici parametri formulati, di cui le Marche è nella posizione tra le più basse.
Non è un teatro, una via o una piazza, ove possano esservi degli assembramenti, per la sua immensità e per di più in mezzo alla natura tra le più incontaminate.
Senza sapere poi se ridere o piangere, per la chiusura ai visitatori di “TUTTO IL TERRITORIO” della Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito”
vista la sua vastità ed estensione territoriale, con frazioni, case, aziende comprese, lavori in corso ecc…..
Il problema non sono i parcheggi, ma le strade per raggiungere questi luoghi stupendi, lasciate da anni senza manutenzione, pulitura, taglio erba, cunette ecc…
Non si gestisce così un parco, va valorizzato per attirare turismo, non cacciarlo …..
Questa è la realtà, nascondersi dietro un cerino dando colpe altrui, che pur essendoci qualche indisciplinato ed è giusto sanzionarlo con multe, ma non è la soluzione giusta chiudere totalmente, è come chiudere le autostrada per il gran traffico.
Inutile elogiare il Bel Elcito come il Tibet delle Marche, o il pianoro di Canfaito, se poi non lo si sa gestire ……
Infine, per non essere malizioso, ma la domanda sorge spontanea,
tutte queste azioni intraprese ultimamente mi puzzano molto, forse perchè dietro vi siano altri fini ?????
Analisi più che corretta! Inoltre nessuno risponde a delucidazioni sul provvedimento del quale non esiste nessuna delibera né sul sito ufficiale della Riserva né su quello dell’Ente Gestore…….senza entrare nel merito (!) la forma è decisamente ambigua e farraginosa!