«Ingresso nell’Unione Montana,
la nostra richiesta
resta inascoltata»

CAMERINO - I sindaci di Castelsantangelo, Valfornace e Monte Cavallo insorgono: «Sono trascorsi oltre 18 mesi e non abbiamo ricevuto alcun riscontro né di mancato accoglimento, né di qualsiasi altra motivazione. E' un comportamento censurabile, illegittimo e incomprensibile da parte di un Ente pubblico sovracomunale»

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Mauro Falcucci

 

«Siamo certi che il presidente Ceriscioli, l’assessore Sciapichetti e il Prefetto di Macerata, stiano valutando come intervenire a questo censurabile, illegittimo e incomprensibile comportamento di un Ente Pubblico sovracomunale che avrebbe dovuto chiedere ai Comuni che non aderirono alla trasformazione da Comunità Montana a Unione Montana di entrare, se non altro per le ragioni post sisma e per dimostrare una compattezza politica di un’area che di tutto ha bisogno, meno di essere oggetto di divisioni perché danneggiano un intero territorio». Sono le parole con cui i sindaci di Castelsantangelo, Valfornace e Monte Cavallo annunciano «di non aver ricevuto alcun riscontro né di mancato accoglimento, né di qualsiasi altra motivazione», alla loro reiterata richiesta di aderire all’Unione Montana di Camerino, domanda inoltrata tre volte. «Sono trascorsi oltre 18 mesi e ancora nulla – sottolineano in una nota – e a nulla sono valsi i reiterati solleciti ed una nota all’Assessore regionale del 9 settembre 2019 nonchè, da ultimo, una diffida del 27 marzo 2020 per le illegittimità della nomina del Presidente dell’Ats 18 e dello Statuto dell’Unione Montana seguita da un ulteriore sollecito alla diffida del 29 aprile 2020. Entrambe le diffide sono state inviate al Presidente Ceriscioli, all’Assessore Sciapichetti e per conoscenza al Prefetto di Macerata dove, nel dettaglio e con documentazione allegata, vengono descritte le ragioni e i fatti che si sono susseguiti nel tempo e le illegittimità verificatesi e ad oggi non ancora rimosse. Ebbene, strano ma vero, ad oggi ancora nessuna risposta. Si nascondono meschinamente le vere ragioni di questo insolito “non fare” non prendendo atto che ormai tutti conoscono le vere ragioni: quelle della democrazia rappresentativa che se non conviene si osteggia in tutti i modi – evidenziano Mauro Falcucci, Massimo Citracca e Pietro Cecoli -. E’ altresì incontrovertibile e sotto gli occhi di tutti la totale assenza di qualsiasi iniziativa dell’Unione Montana Marca di Camerino per il territorio. Le altre due Unioni Montane di San Severino e San Ginesio, hanno attivato e concretizzato importanti progetti e servizi dimostrando ampiamente un ruolo di Ente sovracomunale che supporta e integra i Comuni aderenti con significativi risultati. Si approfitta – concludono – per ringraziare il sindaco del Comune di Camerino che ha comunque coordinato egregiamente importanti incontri sulla ricostruzione post sisma, sulla sanità e sui servizi coinvolgendo tutti i Comuni del nostro comprensorio cercando di sopperire al disagio che arreca la mancata partecipazione di tutti. Qualcuno dimentica che si deve essere sempre al servizio delle Istituzioni e mai al contrario».



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