di Mauro Giustozzi
La Maceratese è pronta a ripartire. Non appena l’incertezza che regna a livello nazionale e regionale nei vertici della Figc verrà superata e sarà indicato il percorso da seguire. Ma, rispetto a tante altre società sia del calcio professionistico che soprattutto di quello dilettanti che saranno spazzate via dalla crisi economica che seguirà la pandemia, il club biancorosso non solo resisterà a questa tempesta ma assicura che la ripartenza sarà nel segno di una continuità di obiettivo, cioè scalare i campionati il più rapidamente possibile. Se ciò non sarà possibile tramite il campo avverrà attraverso tutte le altre strade praticabili.
«La ripresa è complicata in serie A figuriamoci nelle nostre categorie – esordisce il presidente della Rata, Alberto Crocioni-. Al momento nessun segnale arriva dai vertici della federazione, per cui noi non abbiamo ancora dato il rompete le righe alla squadra. Ci serve sapere cosa accadrà anche per poterci muovere e programmare il futuro che sia nella prossima stagione o, ma la vedo molto dura, nel completare quella in corso. Certo a noi resta l’amaro in bocca di non aver potuto concludere il campionato perché eravamo saldamente nei playoff e sono sicuro che avremmo avuto ottime chance di salire di categoria attraverso gli spareggi. Se devo dare un mio giudizio temo molto che se il protocollo di sicurezza per la ripresa dei tornei dilettantistici sarà simile a quello della serie A, sarà impossibile attuarlo nelle categorie inferiori, se non in presenza di una cura per il Covid-19 o un vaccino». In attesa di sapere cosa accadrà di questo e del prossimo campionato, la Rata non se ne sta però a guardare: l’obiettivo resta quello di abbandonare quanto prima la Promozione. Sul campo ma anche attraverso un ripescaggio in Eccellenza se questa possibilità ci sarà all’orizzonte sin da questa stagione.
«Rassicuro intanto i tifosi e la città intera -afferma il presidente della Maceratese- che la società è solida a livello dirigenziale, poi abbiamo degli amici sponsor vicini che ci sostengono. E’ chiaro che a livello economico le aziende in genere soffriranno e quindi ci potrà essere un calo nella raccolta di più sponsor, ma lo zoccolo duro del club assicura la continuità societaria, sia in Promozione che in Eccellenza. Vogliamo e dobbiamo ripartire non solo per la prima squadra ma anche per il settore giovanile che rappresenta un punto fermo della Maceratese. Come ricominciare non lo sa nessuno: noi ci siamo fermati a 7 gare dalla fine con una posizione playoff consolidata. Non dico che avremmo potuto vincere il campionato, però dico che negli spareggi di fine torneo avremmo fatto valere la nostra forza. E questo io dico che deve pesare in chi dovrà prendere nei prossimi mesi delle decisioni. Noi siamo pronti per l’Eccellenza per cui se c’è una strada per fare questo torneo la percorreremo sino in fondo. Del resto questo stop ha danneggiato il nostro club come altri e di ciò non si potrà non tenerne conto. Macerata è una piazza che ha tutte le carte in regola per ambire come minimo all’Eccellenza. L’importante intanto è che ci sia dato un segnale sulle scelte fatte dalla Figc, in modo da adeguarci e programmare il futuro». Nel 2022 la Maceratese compirà i cento anni dalla sua nascita e la società aveva programmato di poter arrivare per quella occasione ad avere la squadra biancorossa collocata in un torneo nazionale come la serie D. «Quello del 2022 era un traguardo che ci eravamo posti in società –ammette Alberto Crocioni-. Se questa stagione si fosse conclusa regolarmente, con la possibilità di salire sul campo in Eccellenza, è chiaro che nel prossimo campionato avremmo fatto di tutto per arrivare nel 2022 a festeggiare il centenario in serie D. Purtroppo quanto accaduto negli ultimi mesi non poteva prevederlo nessuno a livello mondiale, non parlo di calcio solamente. Per cui ora siamo sospesi e nell’incertezza se, come e quando si potrà ripartire. Certo riportare la Maceratese in D per il centenario sarebbe un bel regalo per tutti i tifosi e la città».
I dirigenti, nonostante il fermo, comunque hanno proseguito a tessere contatti e cercare di programmare il futuro anche di fronte all’incertezza che regna. Ad iniziare dalla riconferma di mister Nocera per la prossima stagione. «Dispiace che abbia avuto poco più di un mese di lavoro sulla panchina della Maceratese -ammette il patron biancorosso- perché io credo che il suo impatto sulla squadra si sarebbe potuto vedere col passare delle partite fino ai playoff. Io posso dire solo bene del rapporto con l’allenatore, però dobbiamo prima chiudere questa stagione, in un modo o nell’altro che verrà deciso dalla Figc, poi ci metteremo seduti con Nocera e vedremo se ci sono i presupposti per proseguire. Anche in relazione alla conoscenza di come si ripartirà, in quale categoria. Stiamo comunque rafforzando e strutturando un gruppo dirigenziale compatto e coeso che vuole ottenere risultati. Anche la figura di Maurizio Gagliardini che ci affianca e collabora con noi è un sinonimo della volontà di fare bene e programmare nel tempo. Ai tifosi, come sempre, dico che ce la mettiamo tutta per fare il massimo». Infine capitolo Matelica: il club, se il campionato di serie D dovesse concludersi con questa classifica, sarebbe promosso in serie C. Con la necessità di trovare un impianto di gioco idoneo per la categoria. Che potrebbe essere quello di Macerata a norma per la terza serie nazionale. Ma sarebbe possibile la coesistenza di due squadre, pur in tornei diversi, nello stesso impianto? «Io penso di si, non credo ci siano problemi di convivenza giocando una partita a settimana all’Helvia Recina -conclude Crocioni- anche se questa domanda dovrebbe essere posta al Comune che è proprietario dello stadio, noi ci giochiamo solamente. Il manto sarebbe salvaguardato visto che non ci si allena su quel fondo ma si disputano solo le partite la domenica. Poi bisognerà vedere anche che serie C ci sarà, se quella attuale o una categoria non più professionistica e quindi con meno esigenze per il Matelica di dover traslocare in un impianto idoneo a disputare quella categoria».
Se all helvia recina giocano due squadre il prato diventa un campo di patate. L hr è lo stadio della maceratese
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Come disse Guardiola al mr. Mazzone quando giocava a Brescia…
“mister, e se provassimo a giocare meglio”…
invece di fare tanti voli pindarici, con affermazioni del tipo ” siamo saldamente in zona play off” ..aggiungerei giocando da cani in una categoria con squadre impresentabili.
Ricordo che Valdichienti ,squadra che giocava e gioca a pallone, salita di categoria, quest’anno in Eccellenza stava facendo fatica..
c’è da pedalare per la serie D,ma tanto.
Speriamo che sia vero.
Premesso che il ripescaggio in Eccellenza lo do abbastanza probabile (stante le mancate iscrizioni), quello di cui non sono sicuro è il possibile centenario in serie D. La società attuale non ne ha le possibilità, e nessuno gliene può fare una colpa. Per ora.
Ma xche’ non si fa’ la fusione con il MATELICA?