Marchiori sulla Maceratese:
«Va ripensata a misura della sua storia»

SOMMA ALGEBRICA - Il candidato sindaco della Lega a tutto campo: «Biancorosso è il colore dell'anima, il club non deve perdere il suo ruolo di protagonista». Sul presidente: «Ha accettato con umiltà la grande responsabilità che gli è stata affidata, l'esperienza targata Carancini-Crocioni però non ha riacceso gli entusiasmi e non solo per i risultati sul campo ma per la difficoltà di prospettare scenari futuri»

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Enrico Maria Scattolini

 

di Enrico Maria Scattolini

«IL BIANCOROSSO E’ IL COLORE DELL’ANIMA per la gente di Macerata»

«LASCIARE QUINDI CHE LA MACERATESE perda il suo ruolo di protagonista sarebbe più che un fallimento».

«SAREBBE COME TAGLIARE UN CORDONE OMBELICALE tra generazioni. Tra Macerata e la sua gente».

TRE FRASI SIGNIFICATIVE scelte dal contesto di una mia recente conversazione (+) con l’avvocato Andrea Marchiori, candidato sindaco della Lega alle prossime elezioni amministrative cittadine.

HO COLLOQUIATO CON LUI, apprezzandone gentilezza e disponibilità (+) manifestate nei confronti di un cronista, quale me medesimo, spesso non in linea con le sue opinioni.

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Andrea Marchiori

PER LA VERITA’ HO FATICATO ANCHE A CONCENTRARMI SULLE MIE IDEE (-), perché, attraverso l’interlocutore, allora ragazzino, ho intravisto la figura del papà, che fu mio inseparabile cameraman per diversi lustri, in giro per l’Italia a riprendere e raccontare gli impegni domenicali della Benamata.

UMBERTO MARCHIORI, INDIMENTICABILE MIO AMICO (+++). Il cui ricordo riesce ancora a commuovermi ma pure a divertirmi, con il riaffiorare delle nostre frequenti scaramucce verbali ogni qualvolta la nostra auto – all’epoca priva di navigatore – raggiungeva la periferia di città per noi non abituali ed, al primo bivio magari con segnaletica difettosa, c’era da indovinare la direzione da prendere per raggiungere lo stadio.

IO PUNTUALMENTE CHIEDEVO CONSIGLIO al mio partner, il quale mai rispondeva, salvo poi polemicamente rimbeccarmi quando si scopriva che avevo sbagliato strada.

IL CHE CAPITAVA FREQUENTEMENTE (-), provocando lampi di amicale ironia sulle mie modeste capacità di orientamento.

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La gioia di Alberto Crocioni dopo la vittoria nel derby contro la Civitanovese

CHIUSA LA PARENTESI DELLE RIMEMBRANZE, ho naturalmente espresso a Marchiori la mia condivisione sulle sue affermazioni, ma anche le difficoltà oggettive (+) di rinverdire la tradizione del calcio biancorosso.

RAGIONE PER CUI, a mio parere, Alberto Crocioni deve essere ringraziato per tutto ciò che ha fatto e che sta facendo a beneficio della Rata(+).

«NON HO RIMPROVERI NEI SUOI CONFRONTI», ha risposto l’avvocato. «Ha accettato con umiltà la grande responsabilità che gli è stata affidata».

PERO’ SUBITO SOTTOLINEANDO COME: «L’esperienza della Maceratese targata Carancini-Crocioni non ha riacceso gli entusiasmi e non solo per i risultati sul campo, ma per la difficoltà di prospettare scenari futuri consoni ai colori biancorossi».

«D’ALTRA PARTE – ha aggiunto polemicamente – Carancini e la sua Amministrazione con lo sport non ne hanno azzeccata una; basta pensare alle piscine ormai fantasma ed alla Lube, migrata a Civitanova dopo essere stata per anni presa in giro sul palasport. Lasciare che la Maceratese perda definitivamente il ruolo di protagonista sarebbe più che un fallimento».

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Marchiori insieme a Maurizio Mosca

DI CONSEGUENZA:«…Sarebbe opportuno allora valutare l’interrogativo sull’opportunità di mantenere questa esperienza così com’è , o invece ripensarla a misura di Macerata. Ricordo che il presidente Crocioni ha detto da subito di essere disponibile a rivedere l’aspetto societario mettendo a disposizione le quote in favore di soggetti seri, con programmi ambiziosi ed economicamente sostenibili».

SPONTANEE LE MIE PERPLESSITA’(-) sulla reale esistenza e volontà d’intervento di questi “cavalieri bianchi”.

«LA MIGLIORE RICETTA per tornare alla normalità, in ogni ambito, è quella di programmare il
“nuovo”, il futuro, oltre l’emergenza sanitaria».

DI QUI’ LA CONCLUSIONE: «Parlare di calcio e di prospettive future della Maceratese ci richiama gli affetti, alleggerisce il cuore e ci fa guardare oltre come dovremo fare perché non finisce tutto con il Covid 19».

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