di Mauro Giustozzi
La serie A1 potrebbe tornare la prossima stagione al palazzetto di Fontescodella a 5 anni dall’addio della Lube? Non il campionato maschile ma quello femminile si. Con l’ipotesi di una collaborazione strettissima tra la Lardini Filottrano e la Roana Cbf Macerata che potrebbe portare ad una fusione delle due società, geograficamente molto vicine anche se di province diverse, per creare un grande polo pallavolistico femminile regionale, il primo delle Marche. Del resto a facilitare questa operazione potrebbe essere proprio la crisi che l’intero movimento dovrà affrontare nel dopo coronavirus: unire le forze vorrebbe dire per la società filottranese finire il peregrinare in giro per la regione in cerca di ospitalità in palazzetti come Osimo o Jesi trovando una sua casa definitiva alla Marpel Arena. Dal canto suo la Roana Cbf salirebbe un gradino passando dalla serie A2 alla A1 e, unendo le forze, poter le dirigenze allestire una formazione nella massima serie che eviti le sofferenze delle ultime stagioni del club di Filottrano. Siamo nel campo delle ipotesi, non ci sono certezze se non che i vertici dei due sodalizi si sono parlati, hanno abbozzato qualche scenario che però è lungi dall’essere definito nel dettaglio. Anche perché in questa fase le priorità di tutti sono concentrate sull’emergenza sanitaria e solo nelle prossime settimane, quando si capirà come poter uscire da questa crisi, la capacità di ripresa economica delle aziende che sostengono queste due realtà, lo stesso futuro del volley nazionale quale sarà, si potrà capire se quella che al momento è solo un’ipotesi potrà diventare invece una sorprendente realtà.
«Non nego che contatti ci siano stati con i dirigenti della Lardini fin da prima che scoppiasse questa pandemia – ci dice il presidente dell’Helvia Recina volley, Pietro Paolella -. Con Filottrano abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto di collaborazione, dato che siamo anche molto vicini geograficamente. La nostra società ha sinora scalato le categorie arrivando sino all’A2 con le proprie forze, d’altro canto loro sarebbero venuti a giocare a Macerata in un impianto adeguato. I colori delle due città sono gli stessi, il biancorosso, questo avrebbe aiutato ulteriormente il metterci assieme. Ci siamo risentiti più recentemente per valutare meglio questa ipotesi alla luce anche degli stravolgimenti economici e di assetto dei campionati che porterà con sé questa pandemia. Ovvio che in questa fase è tutto in stallo, perché non è possibile valutare ciò che accadrà. Ci siamo dati appuntamento con Filottrano per metà maggio quando auspichiamo tutti che ci sarà una schiarita complessiva su quello che succederà nel Paese e si potranno fare ragionamenti più approfonditi».
Insomma i contatti ci sono, le necessità economiche, logistiche e organizzative potrebbero portare a questa fusione dei due club in un’unica realtà che affronti la massima serie con maggiore solidità. Restano però diversi nodi da affrontare e superare, tra cui anche il nome da utilizzare, legato alla presenza degli sponsor. «Dire oggi se questa operazione si farà oppure no non è possibile –prosegue il presidente del club maceratese-: bisognerà valutare bene le condizioni. Sarebbe una grande occasione certo giocare la serie A1, però sulla denominazione della squadra legata agli sponsor ci sarebbe da individuare una soluzione che allo stesso tempo non faccia perdere l’identità storica delle due società. Lardini è un marchio importante e consolidato nella pallavolo, Roana Cbf lo è altrettanto per quello che ha saputo costruire in questi anni raggiungendo la serie A2. Per cui vediamo quello che si potrà fare. La volontà sarebbe quella di unire le forze, ma bisogna che tutti capiamo come poter ripartire e cosa poter fare nella eventualità che si unissero le forze. La Lardini è una società sana, ha un’ottima organizzazione ed esperienza consolidata in A1: noi stiamo crescendo e possiamo mettere il lavoro fatto anche a livello di settore giovanile oltre che di prima squadra. Il nodo è quello di poter metterci assieme rispettando gli sponsor». La trattativa ed i contatti ci sono per arrivare a questo matrimonio di interessi che potrebbe vedere Filottrano e Macerata unire le forze per costruire un club che diventi di riferimento a livello regionale per il volley femminile. «E’ chiaro che disputare la serie A1 sarebbe un traguardo prestigioso per la nostra società –conclude Paolella- però preferiamo non correre troppo veloci in avanti. Aspettiamo che arrivi la metà di maggio e poi ci rincontreremo con la dirigenza di Filottrano per fare delle valutazioni più approfondite. L’intento è positivo sia da parte loro che nostra: a mio modo di vedere sarebbe una grande opportunità per l’intero movimento pallavolistico marchigiano del femminile».
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