Querele intimidatorie:
le nostre battaglie vinte
Cronache va avanti

L'ULTIMA è quella relativa ai rapporti tra l'imprenditore Alfio Caccamo con Giulia Lucarelli, Maurizio Zeppa e la Edilasfalti: nessuna diffamazione e niente maxi risarcimento. Tra le denunce archiviate ci sono anche quelle sulle inchieste sul Biogas, sul Corridomnia, sul radiofarmaco dell'Area vasta 3

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di redazione Cronache Maceratesi 

Chiedevano un maxi risarcimento, ben 400mila euro, per un articolo: nessuna diffamazione e condanna a pagare le spese di giudizio. È finito così con un’assoluzione un processo civile al tribunale di Macerata. L’articolo in questione era stato pubblicato da Cronache Maceratesi l’1 agosto 2017, dal titolo “Riciclaggio, indagine dell’antimafia sugli affari di Alfio Caccamo”. Venivano ricostruiti, dall’avvocato Giuseppe Bommarito, i rapporti di Caccamo nel Maceratese, tra questi quelli con Giulia Lucarelli, Maurizio Zeppa e la Edilasfalti. E sono stati proprio loro ad avanzare una maxi richiesta di risarcimento (200mila euro a Bommarito e 200mila a Cronache Maceratesi) ritenendo che l’articolo fosse diffamatorio. Ma come scritto dallo stesso giudice nella sentenza, di diffamatorio non c’era niente, anzi, l’articolo «Descrive in maniera circostanziata e rigorosa gli elementi di contatto tra Caccamo e gli stessi».

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Alfio Caccamo

Questo un primo punto della sentenza. Il giudice aggiunge che nell’articolo si parla di fatti oggettivi, che non sono nemmeno oggetto di contestazione. Si dice che Caccamo era socio della srl Voghera Est e che come lui ne era socio anche Zeppa. Parla del rapporto di coniugio e quello di affinità di Zeppa con la Lucarelli e fratello di lei (Roberto, all’epoca assessore a Camerino), parla di Zeppa e del fatto che era procuratore speciale della società Edilasfalti, amministrata dalla moglie, parla di Roberto Lucarelli, fratello di Giulia, all’epoca assessore comunale all’Urbanistica e ai Lavori pubblici e vicesindaco di Camerino, parla dell’autorizzazione della srl Voghera est alla edificazione di immobili commerciali a Camerino, ottenuta con provvedimento della giunta di Camerino cui ha partecipato Roberto Lucarelli. In realtà ciò che veniva ritenuto diffamatorio era l’aver scritto della vicinanza di Zeppa e Giulia Lucarelli con Caccamo. Anche su questo punto però il giudice spiega che nell’articolo vengono riferiti dati di fatto oggettivi e indiscutibili a riprova del legame. Un articolo «non connotato da stile subdolo» dice il giudice che ha quindi deciso di non accogliere le richieste di Zeppa e Lucarelli e della Edilasfalti e di condannarli al pagamento delle spese legali.

E’ questo l’ultimo episodio di una serie di archiviazioni e assoluzioni (venti in 12 anni) da parte di chi ha denunciato il giornale nella figura del direttore Matteo Zallocco per le inchieste, scritte nella maggior parte dei casi dall’avvocato Giuseppe Bommarito, spesso scomode e su temi scottanti, a riprova, ce ne fosse bisogno, della serietà con cui vengono realizzate, sempre sulla base dello studio delle carte e delle situazioni.

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L’avvocato Giuseppe Bommarito

Querele e richieste risarcitorie che altro non sono se non tentativi di intimidire la libera stampa e questo giornale che ha sempre avuto una posizione di critica verso i poteri forti, con inchieste che hanno spesso riguardato la politica sia provinciale che a livello regionale. Con l’occasione dell’ultima sentenza che ci ha dato ragione citiamo alcune delle più recenti archiviazioni. Tra le inchieste per cui ci sono state denunce (e conseguenti archiviazioni) c’è quella per la vicenda del biogas speculativo sulle concessioni per la realizzazione delle centrali e sugli interessi che c’erano dietro. Diverse le denunce per aver parlato di biogas, recentemente è stata archiviava quella presentata dall’ imprenditore Paolo Pesaresi, che era uno degli indagati (poi assolto nel corso dell’udienza preliminare). Altra denuncia per le inchieste sull’imprenditore Alfio Caccamo e sul Corridomnia: in quel caso a denunciare era stato lo stesso Caccamo e con lui anche l’ex sindaco di Corridonia, Nelia Calvigioni. Risultato: archiviazione nel corso delle indagini.

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Sopralluoghi nelle centrali a biogas

C’è poi la querela del direttore dell’Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, per l’inchiesta sul radiofarmaco. Ancora una volta nel corso delle indagini non sono emersi reati: nessuna diffamazione. Più recente un approfondimento che ha fatto discutere molto e che ha portato il sindaco Romano Carancini a fare denuncia per diffamazione nei confronti di Bommarito (in quel caso le indagini sono in corso). Pietra dello scandalo la vicenda delle piscine promesse per dieci anni e mai realizzate a Macerata. Va detto che anche in quel caso tutto ciò che è stato riferito e ricostruito nasce da una analisi delle carte. Per allargare il discorso citiamo l’inchiesta su Banca Marche. Una vicenda sollevata da questo giornale che l’ha trattata giorno per giorno per diversi mesi e che solo in seguito, quando la “bomba” esplose e si arrivò al default, venne seguita da tutti. Dalla malavita allo scandalo biogas, dalla gestione post sisma a quelle urbanistiche dei Comuni, queste inchieste nel corso degli anni hanno fatto storcere il naso a qualcuno ma (e ne sono prova le archiviazioni arrivate) hanno consentito di raccontarvi retroscena e vicende che, temiamo, nella maggior parte dei casi probabilmente non si sarebbero mai sapute. Inchieste, ribadiamo, fatte con coraggio (non certamente con incoscienza né per volontà di diffamare) e sempre riferendosi alla verità che emerge dall’analisi delle carte. Il tutto perché crediamo che sia dovere di un giornale andare a fondo, criticare anche i poteri forti, dalla politica alle imprese, chiedere trasparenza, e cercare di fare luce su temi di interesse generale. Ma non è facile.

Riciclaggio, indagine dell’Antimafia sugli affari di Alfio Caccamo



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