Antonello Venditti allo Sferisterio
di Federica Nardi
Antonello Venditti scatenato nei commenti in calce all’articolo di Cm sul suo concerto di venerdì sera a Macerata. Botta e risposta serrati in particolare con il giornalista Maurizio Lombardi, che lo accusa di aver raccontato una verità falsata di quanto successo 41 anni fa, sempre allo Sferisterio, durante un concerto flop in cui volarono anche monetine in testa ai musicisti.
Il cantautore romano è “reduce” da una serata di oltre tre ore allo Sferisterio che ha aperto un ampio dibattito tra i commentatori di Cronache Maceratesi per i temi “off music” che Venditti ha portato sul palco (tra i quali la cannabis definita «dono di Dio» e il dramma dell’eroina). Argomenti molto sentiti in città anche a causa dell’omicidio, l’anno scorso, della 18enne Pamela Mastropietro. Ma non solo, perché il concerto di due sere fa ha riacceso anche un altro – meno gravoso – dibattito: quello sugli eventi del concerto del 12 settembre di 41 anni fa, sempre nell’arena maceratese. «Saltò la corrente», ha detto Venditti sul palco dell’arena, ma alcuni dei presenti nel lontano ‘78 lo smentiscono nei commenti accusandolo di aver usato delle basi. Da qui, il botta e risposta inaspettato. Perché Antonello Venditti, dal suo profilo Facebook ufficiale, ha cominciato a rispondere per le rime a tutti i commentatori critici sulla pagina di Cronache Maceratesi. In particolare al giornalista Lombardi.
Una parte del botta e risposta tra Maurizio Lombardi e Antonello Venditti
«Quel concerto era con Stradaperta e con Massimo Bubola come ospite ed apriva il concerto – ha scritto inizialmente Venditti -, quanto alle basi non esistevano l’ho raccontato sul palco ma vedo che non eravate presenti! Grazie Macerata!!». Ma non pago, prosegue: «Penso che dovresti cambiare mestiere visto che io non sono un bugiardo…Grazie Macerata per lo splendido concerto!». Accompagnando ogni chiusura di commento con due emoticon di pesciolini, rimando al titolo del tour “Sotto il segno dei pesci” che celebra proprio i 41 anni dell’omonimo album. Sempre a Lombardi che lo ha accusato di essere un “mero” gestore della pagina Facebook di Venditti, non lascia margini interpretativi: «Caro Maurizio io gestisco il mio profilo quindi sono io che ti scrivo. Abbandona il tuo pseudo mestiere e torna alla verità e vieni ai concerti invece di recensire in maniera distorta e falsa quelli di 40 anni fa! Ti saluto caramente!». Una vera e propria bagarre social insomma che in molti non si aspettavano da un cantante del suo calibro e della sua fama. E che ricorda molto, anche se con i dovuti distinguo, la recente polemica scatenata sempre nei commenti di un articolo di Cm tra il sindaco Romano Carancini e uno dei soci del circolo tennis Massimo Raparo. In quel caso l’articolo parlava del Macerata opera festival ed era stato un commento completamente fuori tema del sindaco a scatenare un botta e risposta serrato sui contributi pubblici percepiti dal circolo Giuseppucci.
Un’altra delle risposte di Antonello Venditti, in questo caso ad Alessandro Raponi
Carancini attacca il circolo tennis Sfida social sui contributi
Grande artista
Venditti il migliore!!!
Bravo
Il suo concerto mi è piaciuto moltissimo. Sei un grandissimo artista Antonello! Lascia stare le critiche!☺
Stendiamo un velo pietoso sulla sua definizione della cannabis. Bel messaggio per i giovani!
I giovani hanno bisogno di essere stimolati da Venditti? Ma fammi il piacere
Per fortuna i giovani difficilmente lo ascoltano....magari non sanno neanche chi sia
È al di sopra....di un altro spessore se ne frega di tutto e tutti...senza peli sulla lingua e soprattutto non conosce l ipocrisia...unico
Tre ore e mezza di concerto dedicato a Macerata....è sempre un Grande e una Grande voce.....anche se ha settant'anni,e non sembra
Venditti numero uno
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Sei uguale allo spettacolo di Brignano dell’anno scorso sempre all’ARENA e sei anche al tramonto come cantante.
Si racconta che Steve Jobs non faceva usare il cellulare ai figli per il rischio delle onde EM. Del pari, è probabile che Venditti ai nipoti non parli della droga come ha fatto al concerto: due pesi e due misure. Come cantante nulla quaestio.
Signora Bordi, per apprezzare un concerto occorre, giocoforza, lasciarsi imbonire su questioni importanti come la droga?
Venditti ! Io non ero al suo concerto, ma Dio non fa doni come la cannabis, lei ha una visione distorta di Dio, per Dio io intendo Gesù Cristo, non so quale sia il suo Dio.
Si faccia uno spinello e poi imbocchi l’autostrada, guidando lei certo, non sempre le andrà bene a lei ed ad altri.
Sig. Venditti provi a fumare marijuana e poi a mettersi in autostrada, guidando lei intendo, poi veda quali potrebbero essere gli effetti per lei e per gli altri oppure a mettersi al lavoro su una catena di montaggio.
Non ho partecipato al suo concerto, ma se è vero che ha affermato che la marijuana è un dono di Dio, onestamente non credo Dio voglia distruggere, e la marijuana è la prima tappa delle droghe, la vita dei giovani.
Per Dio io intendo Gesù Cristo che è il mio Dio, non so quale Dio Lei adori.
VENDITTI, QUANDO ASFALTO’ SALVINI A BALLAR0′
Antonello Venditti, grande cantautore e grande comunicatore. I miei ricordi – l’ho ascoltato numerose volte in concerto – risalgono alla metà degli anni Settanta, quando ero studente alle medie superiori. Venditti, che si stava affermando nella canzone d’autore, si esibì al Teatro Rossini di Civitanova. Lo accompagnava un giovane cantautore, di cui avremmo sentito parlare: Rino Gaetano. L’autore calabrese, prematuramente scomparso, propose il suo primo brano: “Ma il cielo è sempre più blu”. Venditti ha sempre tenuto in parallelo con la produzione musicale il discorso politico, ne è prova l’album di cui celebra i 40 anni: “Sotto il segno dei pesci”, forse il più politico di tutti. Numerosi sono stati gli interventi televisivi di Venditti sui temi politici e sociali. Come dimenticare lo scontro che ebbe nel 2015, in una delle ultime puntate di Ballarò (conduttore: Massimo Giannini), con Matteo Salvini. Quelle frasi scandite con la maestria del comunicatore, che lasciano Salvini “imbambolato”. Il video, presente in rete, mi pare abbia avuto 1 milione e 300 mila visualizzazioni! Venditti: “Ruspa in azione su cosa? Con me non attacca, io non vivo di politica”. Salvini sembra un pugile suonato all’angolo, Venditti affonda i colpi: “Non ti allargare, siamo noi cittadini che ti paghiamo. Io vado a lavorare, tu che fai?”. Magari rivedere il video potrebbe consolare i supporter di Salvini, i più “indefessi” (ci siamo intesi), dalle “stupidate” che il loro capo sta compiendo nella crisi di Governo. Voleva far cadere l’esecutivo, portare all’incasso i voti delle Europee, ed evitare la manovra di Bilancio. Invece si è “incartato”, ha tentato di fare marcia indietro, avanzando offerte ai 5S (incarichi di qua e di là), ma troppo tardi. Si ritroverà all’opposizione, anche l’alleato Berlusconi sembra “snobbarlo”, fino al termine della legislatura. Se un premier tecnico (Draghi?) migliorerà lo stato del Paese tra 4 anni Salvini non lo cercherà più nessuno. Lo ricorderemo, forse anche Venditti, per le “ruspe” e i “sequestri di persona” in mare, non per la stoffa di grande politico
Per Bordi. Non paventi (non abbia timore), la critica riguarda quello che Venditti ha detto sulla droga, non riguarda certo il suo eccezionale modo di cantare!
Venditti può piacere oppure no. Il problema è che a Macerata è venuto diverse volte, allora sorge spontanea una domanda? Allo Sferisterio sempre i soliti e di un solo indirizzo politico? A dimenticavo Macerata è la città del PD e di Maria.
inneggiare alla droga è un sistema alquanto subdolo per accattivarsi la simpatia ed il plauso di una certa fetta di mercato.
@ Aldo Caporaletti: ma che c’entra “VENDITTI, QUANDO ASFALTO’ SALVINI A BALLARO'”??? La critica ha riguardato il tema droga ed il concerto del 1978, neanche la sua bravura canora…! Dato che nel suo lungo commento non ne ha parlato divagando su altri argomenti, le faccio una domanda precisa: ma è giusto che abbia assolto, quasi incentivato l’uso della marijuana che per molti sempre più giovani è solo l’inizio per un successivo passaggio ad altre droghe più pesanti, con tutti i problemi per gli stessi assuntori, ma anche per le loro famiglie e per la società intera ???
si dibatte su Venditti e sulla droga e anche qui si inserisce la politica, a me pare centri come i fichi a merenda!!
Anche mio zio una volta asfaltò Berlinguer, dicendogli che il suo canarino lavorava tutto il giorno mentre il segretario del PCI non faceva una clava…
Antonello Venditti non è nessuno e il suo parere è rilevante nella società quanto un orifizio anale su un gomito.
…proporrei, al “grande” cantautore, ma anche a qualcun’altro, il titolo di una nuova canzone, che saprà sicuramente comporre, dal titolo “Sotto il segno dei fessi”, sicuramente aumenterà ancor di più i suoi fan, si si, di sicuro!! gv
Volgarità e offese personali…
chi invita Venditti sa come sono le sue performance, così chi invita Travaglio o Berlusconi
…..come cantante Venditti è un mito vivente, politicamente ogni uno lo pensa e lo giudica come vuole…..fatto bene….fatto male…passiamo un po di tempo dopo la pennichella pomeridiana sotto l’ ombrellone a scriverela ns opinione…….tra qualche giorno si riprende a pieno ritmo sui problemi mai risolti e di nuovi…Venditti andrà nel dimenticatoio…
rimane sempre un gran cantautore, aldilà come la pensi
politicamente
VENDITTI, CANZONE POPOLARE O CANZONE D’AUTORE?
“Calabrissela mia, calabrisella mia/Calabrisella mia, facciamo l’amore/Tirollalleru, lalleru, lalla/Questa calabrisella morire mi fa”. Il cortese commentatore, e altri accodati, vogliono portarmi “fuori strada”. Quelli citati sono versi di una “canzone popolare”, mentre nel caso di Venditti si deve parlare di “canzone d’autore”, di impegno politico. Molti commenti, basta scorrere i due pezzi dedicati al concerto, si sono soffermati sul ruolo del cantautore e suoi interventi socio-politici. Perciò, alle posizioni espresse sul palco, ho aggiunto un intervento televisivo molto seguito (1.300.000 visualizzazioni sul web) dagli italiani. Se a qualcuno disturba che l’interlocutore fosse “Dudù” Salvini è un altro discorso. Di recente, non servono i miei post, basta da solo a distruggere in un attimo ciò che ha costruito con il tempo. Chiede la crisi di Governo, da cui non si dimette nè lui nè i ministri della Lega. Presenta una mozione di sfiducia contro il Premier e a 24 ore dalla discuissione non sa se votare contro. Un’aquila! Tornando a Venditti, è probabile che l’interlocutore voglia sapere cosa pensi dei cantautori e delle loro posizioni politico-sociali. Se vuole “mettermi alle strette”, ho pronta la risposta di un altro cantautore: “Non c’è paura/Ma che politica, che cultura/Sono solo canzonette/Sono solo canzonette”. Ah dimenticavo, per chi malgrado tutto segue Salvini, egli non è (nonostante blandisca il Rosario) una “grazia di Dio”, ma una “disgrazia terrena”, da cui gli italiani per non correre rischi dovrebbero liberarsi. Sono certo che Venditti condivide questa opinione!
Sembra un concetto abbastanza banale quello detto da Venditti facendo un distinguo tra eroina che viene realizzata tramite un processo chimico e la mariuana che viene semplicemente raccolta ed essiccata quindi senza manipolazioni intermediarie dell’uomo eppure anche spiegare tale concetto ad un citofono risulta particolarmente difficile.
“I cattolici e i comunisti sono simili nel considerare che quelli che non hanno le loro convinzioni non possono essere sia onesti sia intelligenti” (George Orwell)
Signor Caporaletti, se Salvini le crea grossi grattacapi, non vedo il problema, da domani non sarà più ministro. Per quanto riguarda il concerto di Venditti, ognuno è libero di ascoltarlo, paga il biglietto a va a vederlo. La droga è un problema molto serio, vedi Macerata, ma qui mi sembra che Salvini non ha governato o governa ora, glielo dice uno che di Lega e Salvini gliene po fregare di meno, ho solo a cuore il bene dei nostri figli.
@Piergiovanni Castellucci, mi ha anticipato efficacemente. Come al solito qualcuno continua a guardare il dito e non la luna. Si criticava il cantante per l’intermezzo sulla droga, e si approfitta di questo social per fare un comizio.
SALVINI, GRANDE POLITICO O PRESUNTUOSO?
Qui non si tratta di “cattolici o comunisti” ma di avere le qualità minime di un politico. Tra le doti essenziali, il saper prevedere le conseguenze delle proprie mosse. Come puoi pensare di sciogliere le Camere, in una Repubblica parlamentare, disponendo di nemmeno 1/5 dei componenti? Solo un presuntuoso (o un pallone gonfiato) può immaginare che tutti gli vadano dietro in silenzio. Proprio con Salvini si era scontrato Venditti in una puntata di Ballarò. Avranno fatto “stringere le natiche” al capo della Lega, le prospettive di una manovra “lacrime e sangue” con aumento Iva al 25% e l’inchiesta sui finanziamenti di Putin, per cui ha pensato di chiudere tutto. Alla richiesta di “crisi di Governo” non sono seguite (per coerenza) le sue dimissioni. Ha continuato a fare il Ministro, bloccare i porti, come se nulla fosse. Quando s’è accorto della “fesseria” compiuta, ha tentato di mettere una toppa. Allora, offerta ai 5S di votare l’improbabile riduzione dei parlamentari, l’incarico di Premier a Di Maio e di commissario europeo a Conte. Troppo tardi, i 5S, impreparati ma non cretini, hanno bollato Salvini “inaffidabile”. Tra poche ore sapremo le decisioni che Salvini prenderà in Parlamento, ancora indeciso se votare la “sfiducia” (che egli stesso ha presentato) a colui che chiama di nuovo: “il mio Premier”. L’avvio anticipato di campagna elettorale (di votazioni improbabili) ha fruttato a “Capitan Fracassa” contestazioni in tutta Italia. Se questo è il livello di Salvini, figuriamoci quello dei suoi seguaci in periferia. Qualcuno decreta la “summa” della propria cultura un “libro delle citazioni”. Dove, è chiaro, si trova di tutto e l’esatto contrario, utile per ogni occasione e offesa. Deve essere corposo il tomo, dato il commentatore ha dispensato ai lettori di CM centinaia di “sentenze”. Per correttezza dovrebbe citare titolo e curatore e informare in quale edicola di Castelraimondo è possibile acquistare l’opera. Il “rispetto delle idee” reclamato da un “fascista” (così si definisce chi dichiara: “odio gli antifascisti”) è davvero un ossimoro, come la memoria storica insegna.
Signor Iddas, l’amanita falloide è un fungo che si trova in natura, quindi non “viene realizzato tramite un processo chimico”. Lei lo mangerebbe?
Caporaletti, lei ha ragione, ma non si pone la domanda del perché il ministro goda di così tanta popolarità.
Iacobini. Esatto, giriamo la domanda: l’ amanita falloide è un dono di dio ?
Caporaletti, lei ha torto, non è per niente ragionevole e neanche di sinistra e neanche spiritosa ma soltanto penosa l’idea che qualora un’edicola di Castelraimondo, paesino evidentemente degli untermenschen del maceratese, venda libri di Proust o di Rilke questi diventino automaticamente operine insulse nettamente inferiori al suo immenso Fortini, il cui ingegno nessuna serie di dotti convegni riuscirà mai a illustrare esaurientemente. Se lei ci offrisse più citazioni e ci risparmiasse i parti esclusivi del suo irritante intelletto
saremmo tutti più sollevati.
Egregio signor Pavoni, cosa vuole…”Chi non ha più ormai argomenti, da trattar con altri ovini, tra gli insulti e gli sgomenti, si rifugia nei…fortini”!! Pazienza, ci sono cose ben peggiori. Ossequi. gv
Ha espresso delle sue opinioni, condivisibili o meno..
Come chi ancora inneggia al fascismo o al comunismo sovietico.
Come chi è pro o contro i vaccini.
Come chi è favorevole o contrario al “fine vita”
Come chi, qui o altrove, tira fuori mille argomenti condivisibili o meno.
Stop.
Questo dividersi, tra guelfi e ghibellini, con barricate e cannonate metaforiche è veramente poca cosa
Prima risponda alla mia domanda, poi io rispondo alla sua.
POST PIACENTINI E “STRATEGIA DELLA FISARMONICA”
Curioso l’interlocutore piacentino (acquisito) che, non riuscendo a staccarsi dalla sua origine “pistacoppa”, commenta da lontano su CM. Una pagina da libro “Cuore” che mi piace riferire ai lettori. Allarga il discorso – come un mantice di una fisarmonica – quando si riferisce ad un altro commentatore e lo contrae quando si rivolge a me. Nel precedente post, facevo riferimento ad un “libro di citazioni”, solitamente usato dal “vigile” lettore di Castelraimondo nei commenti su questa testata. Tali libri si possono reperire facilmente nelle edicole di provincia, poichè hanno facile commercio. Si farebbe troppo onore a tale soggetto attribuendogli la lettura di autori quali Proust e Rilke, che egli chiaramente non ha mai frequentato. Si comprende bene da come scrive (basti citare la perla “qualcun’altro”) e soprattutto dalla “profondità” di ciò che scrive. Il commentatore piacentino penalizza invece me, limitando l’oggetto del mio trentennale impegno quale promotore e consulente culturale a Franco Fortini. Il poeta fiorentino è soltanto 1/100 degli autori e dei temi affrontati in altrettanti eventi realizzati presso enti locali ed istituti scolastici. Sarebbe bene informarsi, esiste il web (anche da Piacenza è possibile collegarsi) prima di “balterare”! Siccome il convegno su Fortini risale all’inizio del decennio in corso (si trova il video in rete), riporto gli autori approfonditi subito dopo: Theodore Mommsen (Nobel per la Letteratura 1902), Mario Soldati, Pier Paolo Pasolini. Quanto ai parti esclusivi del mio “irritante intelletto” (non si allarghi a rapprentare i lettori che ne sarebbero “sollevati”), farebbe meglio a guardare in casa propria. Magari una attenta riflessione l’aiuterebbe ad abbandonare l’abituale “saccenteria” (condita di “spocchia”) dei suoi commenti. Mi invita il piacentino a diffondermi in “citazioni” (per me il contrario della Cultura, quella che odora tanto di “raccogliticcio”). Farò uno sforzo, citando una celebre locuzione latina che gli si addice a meraviglia: “in nomen omen” (“il destino nel nome”, traduzione riservata al “caprone” di Castelraimondo).
Caporaletti, il brocardo corretto è ‘nomen omen’. Possiamo inventarne uno diverso con lo stesso significato, cioè ‘in nomine omen’, ‘nel nome il destino’ (ricorda la preghiera ‘IN NOMINE Patri ef Fili et Spiritus Sancti, Amen’?). Infatti nel caso di complemento di stato in luogo ‘in’ è seguito dall’ablativo, che appunto, in questo caso, è ‘nomine’.
Insomma ‘in nomen omen’ è errato.
Le citazioni potrebbero essere già un modo di vedere come si possono avere opinioni diverse e cui nessuno ci proibirebbe di aggiungere la nostra. Possono suscitate anche curiosità tanto da voler approfondire la conoscenza di chi l’ha scritta. Quello che non ho capito leggendo alcune citazione nei giorni passati è che cosa c’entravano? Se usate a sproposito o quando proprio si allontanano dall’argomento, non sono solo incomprensibili ma anche sceme. Tornando alle citazioni, eccone qui tre sulla vecchiaia a supporto di quanto suddetto e di cui la prima è veramente tremenda.
La morte non è male: perché libera l’uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desiderii. La vecchiezza è male sommo: perché priva l’uomo di tutti i piaceri, lasciandogliene gli appetiti; e porta seco tutti i dolori. Nondimeno gli uomini temono la morte, e desiderano la vecchiezza (Giacomo Leopardi)
La vecchiaia ha suoi momenti belli. (Albert Einstein)
Saper invecchiare è il capolavoro della sapienza, e uno dei più difficili capitoli della grande arte di vivere.
(Henri Amiel)
Caporaletti il ” brocardo ” scorretto non poteva sfuggire al maestro. E’ uno dei compiti che svolge con serietà, grande simpatia e notevole rottura di…lo posso dire..no….va beh.
ERRATA CORRIGE
Il mio solerte “correttore mediatico” ha ragione nel contestare l’esattezza della locuzione latina. La ricordavo nella seconda versione che, mescolata con la prima, diventa nel post un “fritto misto”. “Nomen omen” fa riferimento al nome di volatili che amano “fare la ruota”. Segnalo al commentatore – non se ne fosse accorto – che ci sono nel testo altri errori. Il nome dello storico tedesco Mommsen è “Theodor” e non “Theodore”. Il termine “blaterare” (“parlare a vanvera”, come fa il lettore piacentino) è scritto: “balterare”. Ci sono termini digitati in modo incompleto: “rapprentare”, anzichè “rappresentare” e altro ancora. Succede quando si scrivono commenti a “notte fonda”, confidando sull’attenzione che a quell’ora può mancare. Nella fretta di inviare il commento, senza avere l’accortezza di rileggerlo. Di tutto chiedo scusa ai lettori e all’interlocutore piacentino. A quest’ultimo restituisco l’orribile termine “untermenschen”, invitandolo a vergognarsi per averlo allegramente attribuito alle mie intenzioni.
Caporaletti, mi ripeto. La seconda versione, se esiste (potrebbe esistere), non è come l’ha scritta lei perché la particella ‘in’ in questo caso è seguita da un sostantivo declinato all’ablativo: ‘in nomine’. 8 anni di latino (3 alle medie, 5 al liceo) a qualcosa mi sono serviti. Cordiali saluti.
P.S. Ammettere di essersi sbagliati è segno di maturità e occasione di crescita personale.
Caro Micucci, quando non si capisce quello che si legge vi sono tre possibilità.
1 che sia str.onzo l’autore.
2 che sia str.onzo il lettore.
3 che siano str.onzi tutti e due.
Peraltro il buon Freud osservava giustamente che esistono due modi per essere felici in questa vita, uno è di diventare uno str.onzo e l’altro è di esserlo.
Chiedo perdono a Caporaletti per aver criticato crudelmente la sua pulsione alla felicità che del resto è uguale alla mia…
“Il fannullone somiglia ad una palla di sterco; se ad uno capita di toccarla, corre a lavarsi”. (Siracide, Antico Testamento)
Proprio per via della loro possibilità di rivolgersi alle masse e per via dell’attenzione che questi suscitano in queste, i cantanti devono fare il comizio ed esprimere il loro parere, guarda caso sempre pro gender e pro immigrazione, come vuole il main stream, altrimenti le case discografiche gli tagliano tutti i ponti, gli fanno terra bruciata intorno.
Sono costretti a seguire l’agenda illuminati se vogliono restare sulla cresta dell’onda.
Chi si ribella finisce nel dimenticatoio o muore (suicida?) in un albergo o in casa. Whitney Houston, Luigi Tenco, Kurt Cobain, Jimi Hendrix, Michael Jackson, Amy whinehouse… la lista è interminabile.
Venditti è una povera vittima e forse neanche pensa veramente tutto quello che dice.
Che meraviglia Manganelli… ci si consideri dunque indegni, clandestini fecalomi, smarriti per le intricate entragne della Geschichte, acquattati parassiti per la criniera dell’animale grande e progrediente, siano queste righe flebile eco, analfabeta panegirico, decima ultima alle aggiornate esazioni dello Zeitgeist, decrepito, metallico archimandrita. Che il discorso debba diversamente atteggiarsi tra le mani di un pastore cillenio o erimanzio astronauta, cela va sans dire.
Scusate la spocchia e la saccenteria…
Signor Valerio Banci, sono perfettamente d’accordo con Lei, anche per profonda conoscenza della materia, si, ma non materia grigia, bensì rossa!!. Ossequi. gv
Venditti sarà pure una vittima ma la maggior parte dei commentatori che vivono vite così squallide da far accapponare la pelle che cosa sono?
https://it.wikipedia.org/wiki/Brocardo
Temo, Iacobini, che nomen omen, che il tenero Caporaletti ha meticciato col ben più attraente in vino veritas, non possa essere considerato un brocardo…
Per Pavoni. E’ vero, non è un brocardo. Forse è un brocAldo? Grazie della correzione!
Io leggerei meglio il commento n.33.
https://it.wikipedia.org/wiki/Nomen_omen
La seconda versione caporalettiana è latino tardopesciaroleggiante…
Per Pavoni. Nel tuo caso la locuzione (il brocAldo) dovrebbe essere ‘Cognomen omen’.
Ad ogni modo – altro brocAldo – quot capita, tot sententiae.