L’ex casa del custode ai giardini Diaz
La rete museale di Macerata si appresta ad arricchirsi di un ulteriore contenitore culturale: si tratta del museo di Storia naturale che – come già annunciato – verrà riallestito con una nuova veste nella ex casa del custode dei Giardini Diaz, una costruzione risalente al 1888 eseguita all’epoca dall’ingegnere Giuseppe Tambroni. La giunta ha approvato il progetto esecutivo dei lavori di restauro dell’edificio, di interesse storico – culturale, affidati all’architetto Luca Schiavoni e all’ingegnere Diego Cesaretti.
«Rigeneriamo spazi, creiamo musei, pensiamo allo sviluppo a base culturale. Molto orgogliosi di dare vita ad un nuovo museo a Macerata. Con questo investimento importante Macerata continua il suo impegno nella costruzione di un sistema culturale di livello europeo capace di dare luoghi significativi alle scuole, ai giovani, ai turisti, ai ricercatori», sottolinea Stefania Monteverde, assessore alla Cultura.
Grande soddisfazione del sindaco Romano Carancini: «Con l’Iti – Innova Macerata stiamo lavorando tutti allo sviluppo della città investendo sulla vocazione turistica e culturale. Il Museo di storia Naturale a Macerata è un piccolo gioiello che abbiamo grazie al lavoro di Romano Dezi in attesa da tempo di un nuovo spazio più adeguato. Da anni lavoriamo a questo progetto per valorizzare la preziosa collezione maceratese. Adesso la risposta è arrivata». Il progetto riguarda tutti i lavori edili e impiantistici per la nuova sede e comprende tutte le opere necessarie al restauro dell’edificio, con l’eliminazioni delle partizioni e finiture interne incongrue, il restauro delle facciate, delle coperture e di tutti i serramenti, il consolidamento statico delle murature e dei solai in funzione del nuovo uso e il miglioramento antisismico, l’istallazione degli impianti elettrici e di sicurezza, di riscaldamento e raffrescamento, idrici, antincendio e antintrusione.
Per ottenere con il recupero dell’immobile un organismo funzionalmente idoneo alla nuova destinazione, rendendo accessibili al pubblico tutti gli ambienti dell’edificio, il progetto prevede anche il collegamento interno, oggi non presente, tra il piano terra e il piano seminterrato da realizzare, unitamente all’istallazione di un ascensore per il superamento delle barriere architettoniche all’interno della ex torretta Enel, con la realizzazione di un volume esterno contenente nella parte interrata anche i servizi igienici. Per l’abbattimento delle barriere architettoniche tra il piano terra e il piano primo dell’edificio principale è stata prevista una piattaforma elevatrice. Un investimento di 1.270.000 euro, finanziato dalla Regione con i fondi del Por-Fesr Marche 2014-2020. Nell’edificio troverà posto il Museo di Storia naturale con il suo ricchissimo patrimonio, costituito da reperti fossili, minerali, farfalle, coleotteri, reperti di zoologia, conchiglie, piante e acquari, che lo ha fatto entrare tra i musei scientifici di interesse regionale e che conta migliaia di visite l’anno.
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Non solo contenitori culturali ma soprattutto contenitori imprenditoriali
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Mi auguro che poi, una volta trasferito il museo, il Comune si faccia carico di segnalarne l’ubicazione dato che la struttura si trova al di fuori del percorso museale del centro storico.
Non vorrei che, una volta messo lì, sia un qualcosa di assolutamente sconosciuto e del quale nessuno, maceratese o turista, ne sia a conoscenza.
Essendo tutto finanziato da fondi europei non sarebbe stato preferibile un restyling da 2.540.000 euro, utilizzando oro, pietre preziose e perle che avrebbero attratto turisti in misura maggiore?
L’articolo è carente del progetto di come verrà sistemato il museo, sarebbe il caso di riportare il progetto per capire se questa sistemazione è adeguata. A me sembra un po ristretto lo spazio, se sarà provvisto di ascensore e come sarà sistemato la parte esterna del museo con le tartarughe ed altro. Inoltre ci sarebbe necessità di una sala di accoglienza per almeno 50 persone, perché viene visitato sopratutto da scolaresche che necessitano di spazi per gestirle. Attendo la pubblicazione del progetto per valutarne l’idonietà.