Nel ricordo di Valentina Pazzaglia,
Aldo Chiavari premiato da Mattarella

RICONOSCIMENTO - La famiglia della tredicenne di Colmurano morta nel 2014 per una terribile malattia sarà il 5 marzo con il titolare della Dafran di Urbisaglia al Quirinale alla cerimonia di conferimento delle onorificenze Ordine al merito della Repubblica: «Ci ha sostenuto fortemente insieme a tutta l'azienda»

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Aldo-Chiavari

Aldo Chiavari

 

Il 5 marzo ci sarà la cerimonia di consegna delle onorificenze Ordine al merito della Repubblica italiana conferite “motu proprio” a cittadini distintisi per atti di eroismo e impegno civile da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tra i 33 prescelti dal Capo dello Stato c’è anche Aldo Chiavari titolare della Dafran di Urbisaglia. Azienda dove lavorano Amos e Giuseppina Pazzaglia, sono stati loro a fare la richiesta in segno di riconoscenza per l’aiuto ricevuto nel periodo della malattia che ha portato alla scomparsa il 14 maggio 2014 di Valentina, la loro figlia tredicenne che per tre anni ha lottato con la forza di un leone con il terribile male.

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Amos e Giuseppina Pazzaglia con la figlia Valentina

La famiglia Pazzaglia sarà presente alla consegna del riconoscimento. «Abbiamo ricevuto un grande sostegno – dice Giuseppina – da tutti in azienda e per primo dal signor Aldo che è di poche parole e molti fatti, ho saputo di questa cerimonia vedendola in tv e ho pensato di fare la richiesta, siamo contenti che sia stata accolta». Aldo Chiavari, 76 anni, nato a Tolentino e residente a Petriolo, riceve l’onorificenza «per la sensibilità e la generosità con cui ha sostenuto due dipendenti duramente provati dalla malattia e dalla successiva scomparsa della figlia». Chiavari è presidente della Dafram Spa, ditta che costruisce valvole a sfera flottante. I vertici della società si sono distinti per umanità e solidarietà nei confronti di due loro dipendenti, impiegati come operai, Amos e Giuseppina Pazzaglia che nel 2015 hanno perso la figlia Valentina a cui tre anni prima era stato diagnosticato un rabdomiosarcoma maxillo-facciale. Durante i tre anni di cure i datori di lavoro hanno sostenuto la famiglia sia moralmente che economicamente. In occasione dei numerosi spostamenti per il Policlinico Gemelli di Roma e l’ospedale di Padova hanno anche pagato le spese di viaggio, vitto e alloggio. Pur non sapendo quando sarebbero potuti rientrare in servizio, la società Dafram ha conservato il loro posto di lavoro.

Si tratta del primo fra gli Ordini nazionali ed è destinato a “ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari.

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