“Eroi dell’impegno sociale”
Mattarella premia due maceratesi

LE ONORIFICENZE per la treiese Annalisa Ubertoni e Aldo Chiavari, residente a Petriolo. Si sono distinti nel sociale, nell'integrazione e nella cultura. Sono 33 i premiati in tutta Italia
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Sergio Mattarella

 

Sono la treiese Annalisa Ubertoni e Aldo Chiavari, di Petriolo, i due “eroi” del sociale premiati oggi dal presidente della Repubblica. Ben due maceratesi quindi nella rosa dei 33 selezionati da Mattarella per il loro impegno nel sociale, nell’integrazione e nella cultura.

Annalisa Ubertoni, 56 anni, è stata nominata Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana «Per l’esemplare contributo a favore di una politica di pacifica convivenza e piena integrazione». Ubertoni è infatti coordinatrice del centro di studi e servizi per la famiglia dell’associazione La Goccia onlus.

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Annalisa Ubertoni

Responsabile del gruppo marchigiano di Refugees Welcome Italia, organizzazione impegnata nella promozione di una politica dell’inclusione sociale che passa attraverso una accoglienza domestica dei migranti. Assieme alla sua famiglia ha accolto in casa Mohammad Toure, di 32 anni, rifugiato dalla Costa d’Avorio. Commenta Annalisa: «L’ospitalità domestica, la convivenza permettono un accompagnamento e una crescita reciproca, aiutano ad essere partecipi di una comunità attiva, costruiscono nuove relazioni umane, sociali e lavorative. Siamo famiglie consapevoli che chi si prende cura dell’altro si prende cura di sé. Sta a noi realizzare la capacità di condividere le diversità nella eguaglianza creando una sinergia sociale rigeneratrice per una Italia migliore e possibile».

Aldo Chiavari, 76 anni, nato a Tolentino e residente a Petriolo, diventa invece Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana «per la sensibilità e la generosità con cui ha sostenuto due dipendenti duramente provati dalla malattia e dalla successiva scomparsa della figlia». Chiavari è presidente della Dafram Spa, ditta che costruisce valvole a sfera flottante. I vertici della società si sono distinti per umanità e solidarietà nei confronti di due loro dipendenti, impiegati come operai, Amos e Giuseppina Pazzaglia che nel 2015 hanno perso la figlia Valentina a cui tre anni prima era stato diagnosticato un rabdomiosarcoma maxillo-facciale. Durante i tre anni di cure i datori di lavoro hanno sostenuto la famiglia sia moralmente che economicamente. In occasione dei numerosi spostamenti per il Policlinico Gemelli di Roma e l’ospedale di Padova hanno pagato le spese di viaggio, vitto e alloggio. Pur non sapendo quando sarebbero potuti rientrare in servizio, la società Dafram ha conservato il loro posto di lavoro.



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