«E’ indispensabile che la figura del futuro presidente del parco dei Sibillini, oltre che disporre di competenza e professionalità, sia espressione di un legame forte con il territorio, che garantisca la capacità di gestire l’ente caratterizzandolo come vera risorsa locale». Lo dichiara Mario Morgoni, deputato del Partito democratico, a proposito della nomina a presidente che dovrà essere decisa a fine mese. «Il parco – spiega – è integralmente inserito nell’area del cratere e non si può dunque prescindere dalla straordinarietà di tale situazione. Se in condizioni normali la nominata va ricondotta a criteri prevalenti di tutela e valorizzazione delle peculiarità ambientali, oggi non si può ignorare il tema del parco come soggetto attivo e opportunità per la rinascita di un territorio devastato. Già i sindaci hanno posto con forza tale tema – sottolinea Morgoni – Nell’incontro di luglio scorso ad oggi, dopo la scadenza della presidenza Olivieri, è subentrato in quelle funzioni il vice presidente Sindaco di Pievetorina Alessandro Gentilucci. L’attività molto intensa e i risultati importanti ottenuti in questo pur breve periodo testimoniano dell’importanza di disporre di una figura espressione del territorio. Auspico dunque che, sia le regioni Marche e Umbria, nella predisposizione della terna prevista, sia poi il Ministro che provvederà alla nomina, non vogliano ignorare tale esigenza – precisa il deputato Pd -. In coerenza con tale impostazione ho proposto in sede di Commissione Ambiente della Camera, che dovrà pronunciarsi nei prossimi giorni sul riparto dei contributi annuali da riconoscere ai Parchi nazionali, di incrementare la quota riservata ai Parchi dei Sibillini e del Gran Sasso/Laga (che rappresentano 1/4 dell’intero cratere sismico, cioè 2000 km quadrati su 8000) proprio per la straordinaria difficoltà di garantire la continuità delle attività in una condizione di perdurante emergenza del territorio», conclude Morgoni.
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È indispensabile che questo carrozzone pubblico sia posto in liquidazione e chiuso. Finiamola di bruciare soldi dei contribuenti.
Per pallotto sono d’accordo. la stessa cosa dovrebbe avvenire per le comunità montane e i consorzi di bonifica. Questi ultimi incostituzionali dalla A alla Z, sia come enti che non potevano essere istituiti con leggi o decreti monarchici messi al bando il 2 Giugno 1946, quando gli Italiani scelsero la REPUBBLICA mettendo fine alla MONARCHIA. Sia per il sistema incostituzionale di arrotondare il finanziamento, visto che per i lavori del dissesto idrogeologico che dicono di fare, lo Stato stanzia dei fondi come giusto che sia perché sono lavori di pubblica utilità e che tutti gli Italiani già pagano con il loro reddito secondo l’art. 53 della Costituzione Italiana. Quindi: se chiedere di pagare una seconda volta dopo aver pagato la prima non sia una chiara estorsione, prego i migliori costituzionalisti e giuristi di volerci spiegare cos’è. Poi, i fantomatici consorzi: giustificano la loro gabella con un discutibile servizio di irrigazione e con una assurda pretesa di rivalutazione degli immobili. Per il primo si tratta di un servizio; che come tutti i servizi, il senso logico dice che bisogna richiederli e pagarli solo dopo avvenuto godimento e non può esistere autorità che ne possa imporre il contrario. “Altro che fantomatica perimetrazione”. La rivalutazione degli immobili: anche se in certi casi può esistere a causa di nuovi lavori o di nuovi servizi, no si può imporre nessuna gabella. Lo si deduce dall’art. 42 della Costituzione Italiana che tratta la proprietà privata; che dice: la legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità. Quindi: l’unica tassa legittima sulla proprietà privata compresa anche della rivalutazione dell’immobile è quella che lo Stato rivendica sui passaggi di proprietà per eredità. Per cui, credo sia già ora passata da oltre settant’anni che certi politici leggano la Costituzione Italiana e che la applichino nella sua interezza.