Alina ha perso parte della vista
dopo l’aggressione con l’acido
E’ tornata in Romania per Natale

CIVITANOVA - La 30enne romena ha scoperto di aver perso 4 decimi all'occhio sinistro, raggiunto dalle gocce di acido. Il legale: «E' tornata nel suo Paese per le feste. Il pensiero di ciò che è successo continua a tormentarla»

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I soccorsi ad Alina dopo l’accoltellamento

 

di Laura Boccanera

Ha perso parte della vista all’occhio sinistro a causa dell’acido che le è stato tirato dal fidanzato. Alina Emilia Pavel, la 30enne romena aggredita lo scorso 17 novembre dal macedone Sheval Ramadani (arrestato per tentato omicidio) ha scoperto di aver perso 4 decimi di vista. La ragazza è tornata in Romania per passare le festività natalizie accanto ai familiari e al figlio. «Vuole allontanarsi per un po’ da questi luoghi, il pensiero di ciò che è successo continua a tormentarla e a preoccuparla. Resterà in Romania per passare le vacanze di Natale e tentare di superare quanto accaduto, ma al momento è distrutta e non riesce più a stare qua» racconta il suo legale, l’avvocato Oberdan Pantana.

accoltellamento-civitanova4-488x650La donna poco prima della partenza, all’inizio di questa settimana, si è sottoposta ad una visita specialistica da un oculista: dalle dimissioni dall’ospedale dove l’equipe di Medicina e chirurgia, diretta da Stefano De Luca, l’ha operata all’addome per la coltellata che ha raggiunto il fegato, Alina ha iniziato a percepire, specie nelle ore notturne, dolore e bruciore all’occhio raggiunto dall’acido. Inoltre ha rilevato che la vista si era come annebbiata. Una diagnosi confermata dall’oculista dell’ospedale che ha rilevato l’indebolimento della vista da 10 decimi a 6 decimi. Non ci sarebbero inoltre garanzie che la vista non si possa ridurre ulteriormente. Una novità che peserà inevitabilmente anche sul processo ed è probabile che al tentato omicidio verranno aggiunte le lesioni gravi a capo di Ramadani. Non si sa invece ancora quando inizierà il processo, anche se i tempi dovrebbero essere brevi data anche la confessione del macedone che dopo l’agguato in corso Vittorio Emanuele si è consegnato alla polizia. Ramadani ha detto di aver agito perché era geloso e voleva che la ragazza smettesse di lavorare al night. Resta da chiarire, ma gli inquirenti avrebbero ormai terminato le indagini, se ci sia sempre il 32enne dietro l’aggressione ai danni di Alina avvenuta nel 2017. Anche in quel caso un uomo spuntato dal nulla la colpì con una coltellata.

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Sheval Ramadani



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