Nel 2017 i consumi del biologico in Italia continuano a crescere. Secondo le Anticipazioni del rapporto Bio in Cifre 2018 a cura del Sinab, nel 2017 i consumi del biologico fanno registrare il +9,6% rispetto all’anno precedente. Inoltre, come emerge dall’ultimo rapporto di Bio Bank, dove si pubblicano e analizzano i dati di 10.001 attività censite nel 2017, dal 2013 al 2017 i siti di e-commerce di alimenti bio sono cresciuti del 134,0%, le attività di ristorazione del 58,9%, i negozi specializzati di alimenti bio del 12,5%, le mense scolastiche del 6,1%, i mercatini del 3,0% e le aziende con vendita diretta dell’1,5%. «In questo ambito – interviene Giorgio Cippitelli, segretario di Confartigianato Imprese Marche – vogliamo raccontarvi di un piccolo mulino secolare dell’entroterra marchigiano, ma con una grande storia di successo e di persone con grandi capacità, la cui produzione, dal 2017, passa proprio al biologico.
Prima, però, di entrare nel merito, evidenziamo che dai dati del I semestre 2018, elaborati dall’ufficio studi di Confartigianato Marche, le Marche rappresentano solo 0,2% delle esportazioni nazionali di Prodotti della lavorazione di granaglie, amidi e prodotti amidacei (gruppo 106 Ateco 2007); inoltre, mentre in media in Italia il saldo commerciale è positivo per gli scambi di tali prodotti con gli altri paesi, nella nostra regione ne esportiamo 1,3 milioni di euro, a fronte di un import che si attesta a 2,4 milioni di euro. Tornando alla storia che vogliamo raccontarvi – riprende Cippitelli – si tratta del Mulino Bravi che si trova a Cingoli, e di cui se ne ha traccia già dal 1565. Attraverso generazioni, la famiglia Bravi si è dedicata alla produzione di farine di grano tenero, di farro e mais, nel rispetto dell’ambiente e della cultura rurale. Il risultato? Un prodotto ricco di sostanze nutritive dal profumo tipico e dal gusto intenso che, dal 2017 appunto, nasce dall’utilizzo esclusivo di materie prime provenienti da colture biologiche locali, a garanzia di un prodotto non trattato con sostanze chimiche e, sicuramente, made in Marche».
«Inoltre – aggiunge Francesco Bravi, proprietario del Mulino insieme ai suoi due fratelli, Ubaldo e Andrea – a settembre di quest’anno abbiamo confermato un altro importante risultato per la nostra attività: per il terzo anno consecutivo, da quando abbiamo iniziato a partecipare, siamo i vincitori del Festival del Mais e dei Cereali che si tiene a Levico Terme, in Valsugana con il nostro mais “quarantino” delle Marche. In questo festival, in cui rappresentiamo la provincia di Macerata, si “sfidano” produttori selezionati delle province di Cremona, di Reggio Emilia, di Brescia e di Perugia, oltre alla squadra di casa». «La farina di granturco quarantino nostrano del maceratese – precisa Franco Gattari, responsabile Categorie di Confartigianato Imprese Marche – è uno dei 151 prodotti agroalimentari tradizionali delle Marche, cioè prodotti caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo, censiti dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali; questi prodotti si aggiungono ai 14 prodotti agroalimentari di qualità, 6 Dop e 8 Igp, che vanta la nostra regione. Alle produzioni agroalimentari di qualità si lega, come accade per il “1565 Mulino Bravi”, l’attività delle numerose imprese artigiane del comparto. Nelle Marche, infatti, oltre un’impresa su quattro dell’alimentare è artigiana, mentre l’incidenza media nazionale si attesta sul 20%. Inoltre, sempre dall’ultimo rapporto di Bio Bank, le Marche nel 2017 sono al primo posto per densità di attività bio con 397 attività per milioni di abitanti». «Il riconoscimento che abbiamo conseguito anche quest’anno – riprende Francesco Bravi – ci riempie di orgoglio e da valore ad un’attività in cui abbiamo cercato sempre di coniugare la preservazione della memoria e la sostenibilità ambientale, nostre prerogative fondamentali, combinando antichi saperi con le moderne tecnologie, in un responsabile equilibrio con la natura. Questo si traduce in una macinazione a pietra, azionata esclusivamente dall’acqua, che permette di ottenere un prodotto riconoscibile visivamente dal colore e dalla dimensione dei granuli, un integrale originario, che si contraddistingue per le sue eccellenti qualità, ricco di proprietà organolettiche e di sostanze fondamentali come vitamine, proteine, magnesio, calcio e altri sali minerali».
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