di Monia Orazi
Aleggia ancora sulla Regione lo spettro di un inceneritore, previsto nell’articolo 35 del decreto Sblocca Italia, varato nel 2016 dal governo Renzi, parzialmente bocciato da una sentenza del Tar del Lazio, ma al momento tuttora in vigore. Contro questo decreto anche la Regione Marche aveva già presentato ricorso, approvando a giugno una legge regionale (la numero 22 del 2018) che ribadisce il no a qualsiasi ipotesi di incenerimento dei rifiuti e di costruzioni di inceneritori nel territorio regionale.
Ora la legge rischia l’impugnazione da parte del governo nazionale, di fronte alla Corte Costituzionale, perchè viola alcuni principi della carta costituzionale. Stamattina nel corso di una conferenza stampa al Cosmari di Tolentino, con tanto di foto simbolica sotto il camino dell’inceneritore ormai spento dal 2013, l’assessore regionale all’Ambiente Angelo Sciapichetti, con i consiglieri regionali Francesco Micucci e Sandro Bisonni, è stato ribadito ancora una volta il no della Regione all’incenerimento ed all’inceneritore. «No inceneritore». «Siamo simbolicamente qui – ha detto l’assessore Sciapichetti – dove da tempo un inceneritore ha felicemente smesso di fumare, per dire a gran voce che non vogliamo inceneritori nelle Marche. Il ministero dell’Ambiente intende proporre in Consiglio dei Ministri l’impugnativa della legge 22 del 2018, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale lo scorso giugno, che esclude la combustione dei rifiuti, ad eccezione del bio-metano.
Secondo il dicastero, la legge evidenzia profili di incostituzionalità, ma come detto dal presidente Luca Ceriscioli, noi non abbiamo nessuna intenzione di modificarla, perché quella legge si inserisce in un percorso chiaro e coerente che portiamo avanti da anni. Seguendo questa linea – ha detto ancora Sciapichetti – abbiamo da tempo impugnato al Tar Lazio il decreto del 2016 che prevedeva la realizzazione di un inceneritore nelle Marche». La Regione non prevede termovalorizzatori perché nocivi alla salute ma anche «perché non ne abbiamo bisogno e perché con i numeri presenti nelle Marche – ha continuato Sciapichetti –, qualsiasi impianto sarebbe antieconomico. Le Marche con oltre il 65 per cento di raccolta differenziata, sono tra le regioni più virtuose in Italia, per questo non si capisce perchè dovrebbe essere applicato lo sblocca Italia. Noi vogliamo incrementare ulteriormente la differenziata, promuovere il riuso, siamo tra i primi ad applicare la tariffa puntuale dei rifiuti. Forze come Lega e Movimento 5 Stelle, i cui rappresentanti locali si sono sempre battuti contro l’incenerimento e contro un possibile inceneritore a Castelraimondo, che di questi temi hanno parlato per anni esprimendo la loro contrarietà, ora che sono al governo vogliono impugnare la legge con cui le Marche dicono no all’incenerimento. Si vedrà lunedì in consiglio dei ministri se saranno coerenti con quanto hanno sempre affermato, chiedo ai rappresentanti locali delle forze di governo di attivarsi perchè ci ripensino. Noi non abbiamo mai guardato in faccia ai colori politici, abbiamo fatto ricorso anche contro il governo nazionale del nostro stesso partito, il sistema di raccolta rifiuti delle Marche è virtuoso, in provincia di Macerata la percentuale media di raccolta differenziata è del 73,7 per cento». Ha aggiunto Francesco Micucci: «Siamo stati d’accordo con la proposta di legge del consigliere Bisonni, abbiamo verificato con gli uffici se vi fossero problemi per l’applicazione dello Sblocca Italia, opponendoci sino a fare ricorso, non abbiamo avuto nessuna titubanza nel sottoscrivere questa legge, il governo regionale non si è risparmiato per tutelare l’interesse dei marchigiani. I rappresentanti leghisti locali si sono battuti contro l’inceneritore a Castelraimondo, noi ci opponiamo a questa politica di chi lancia il sasso e poi nasconde la mano. I rappresentanti dei partiti di governo non sono al nostro fianco, noi ci abbiamo messo la faccia, senza sottrarci al nostro ruolo di amministratori del territorio regionale».
Il consigliere regionale Sandro Bisonni, primo firmatario della legge contro l’incenerimento dei rifiuti, del Css (combustibile solido secondario) e di quella sulla tariffazione puntuale ha ricordato che lo Sblocca Italia prevede la realizzazione di un inceneritore che possa bruciare 190 mila tonnellate l’anno di rifiuti. «Il consiglio dei ministri, come specificato nell’articolo 127 della Costituzione, non ha l’obbligo di deliberare l’impugnazione della legge, come anche sostenuto da Enzo Di Salvatore costituzionalista del Movimento 5 Stelle – ha detto Bisonni – ho portato avanti la battaglia contro l’inceneritore e se serve sono pronto a ricominciare, nessuno dei presenti qui vuole un nuovo inceneritore. Daremo battaglia nelle sedi opportune e nel territorio, questa impugnazione non può passare. Riconosco coerenza al governo regionale, che ha detto che lo Sblocca Italia è sbagliato, ricorrendo al Tar. Se passerà l’ipotesi dell’inceneritore, i siti naturali per la sua collocazione di cui si parla informalmente sono due su tre in provincia di Macerata, uno è il Cosmari, l’altro è Castelraimondo, il terzo Falconara. Perchè i parlamentari del Movimento 5 Stelle e della Lega non prendono posizione su questa impugnazione? Ci sono leggi regionali che vanno in direzione totalmente opposta all’incenerimento. In questi giorni sono stato contattato da numerose regioni d’Italia, che guardano con grande interesse alla legge contro l’incenerimento. Il Governo deve prendere atto che su questo c’è un movimento nazionale».
Come le centrali a biogas ...rendono solo a chi le ha costruite anche se non funzionano ...
Il Presidente della regione Marche si chiedeva come mai il ministero dell'Ambiente intendesse impugnare la legge Regionale contro la combustione dei rifiuti nelle Marche. E’ inutile ricordare che il Movimento 5 Stelle è da sempre favorevole ad una forte politica di recupero dei rifiuti, onde evitare il proliferare di discariche e inceneritori. Questa la risposta pervenuta direttamente del nostro Ministro dell’Ambiente Sergio Costa : ”La Regione Marche ha licenziato una legge sui rifiuti che presenta evidenti profili di incostituzionalità. Ecco perché non posso non impugnarla. Secondo un’analisi dettagliata dell’ufficio legislativo del Ministero infatti, ha sia profili di incostituzionalità che rilievi comunitari. Questo non significa che sono a favore dell’incenerimento, come ha scritto qualcuno. Stiamo lavorando, infatti, a una normativa finalizzata alla riduzione della produzione dei rifiuti e all'aumento della differenziata di qualità. Concordiamo chiaramente con la ratio di non bruciare CSS, il combustibile solido secondario. Per avviare una gestione virtuosa della filiera dei rifiuti non serve una legge, sono sufficienti le buone pratiche e se la Regione Marche ha deciso di intraprendere questa strada potrà contare sul supporto del ministro dell'Ambiente Tra l'altro, uno dei rilievi di incostituzionalità riguarda proprio la sovrapposizione della legge marchigiana con lo “Sblocca Italia” che, imponendo una gestione dei rifiuti contraria a quanto previsto dal contratto di governo, dovremo modificare.” Ricapitolando, i problemi derivano dallo “Sblocca Italia”, come sempre si indirizzano richieste ad altri, quando bastava che si parlassero “in casa” con chi ha adottato queste leggi, tra le tante ereditate oggi. Chiaramente, come precisato dal Ministro, stiamo già lavorando per le tante modifiche necessarie. Mi auguro di vedere lavorare anche la Regione Marche con la stessa equità, per la ricerca di soluzioni adeguate ai tanti problemi del nostro territorio, con particolare attenzione da dedicare anche alla zona Sud delle Marche, che deve colmare un deficit notevole sulle tematiche rifiuti e sanità, di competenza Regionale. Molti ritardi hanno causato disservizi e mancati introiti dalle convenzioni in essere, mai saldati, guarda caso a favore di alcune società ed a scapito dei cittadini, dei loro servizi e della tassazione a loro carico. Sarebbe bello vedere finalmente una raccolta differenziata sempre migliore, con la possibilità di calcolare la differenziazione effettiva, che porti a delle tariffe agevolate ed incentivanti per chi riduce al massimo il rifiuto indifferenziato. Sarebbe bello vedere le società concessionarie lavorare per il miglior servizio ai cittadini e non solo per il maggior profitto, la recente storia della gestione delle reti Autostradali ci insegna questo.
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Anche le capre sanno che gli inceneritori fanno male e ormai si sono convinti tutti che non vanno costruiti o chiusi.Queste anacronistiche passerelle restano fini e se stesse.
Che gli inceneritori, oltre che dannosi non siano economici, lo sanno pure i muri. Che la spazzatura sia una risorsa, lo sanno i paesi del nord europa e lo sa, purtroppo, anche la mafia.
Male che vada, scoppiano incendi….